Ogni singola volta che sentivo di star per crollare, volevo ascoltare una storia, non mi importava se reale o inventata. Mi bastava staccare il cervello dalla mia realtà per non lasciarmi sopraffare da tutti quei sentimenti trattenuti. E la mia vicina ogni volta era più che disponibile a raccontarmi qualcosa del suo passato. Ci sistemavamo nel terrazzino decorata in modo da sembrare un piccolo orto: Reti agli angoli da cui passavano cascate di piante e fiori colorati, varie spezie dall'altro lato, un piccolo tavolino di legno e due sedie per godersi quell'angolo di natura. Adorava parlarmi di suo marito morto qualche anno prima, colui che aveva fatto crescere tutte quelle piante che la donna aveva imparato ad amare grazie ai ricordi dell'uomo che aveva amato. Mi ha raccontato numerose volte delle loro famiglie, del fatto che entrambe erano contro quel fidanzamento e che si rifiutavano di accettarlo, eppure non ha mai parlato dei suoi genitori con amarezza, ma sempre con tanta comprensione dicendo che era la mentalità del tempo. Dopo che aveva finito il suo racconto passava sempre a domandare di me, pur sapendo che non le avrei risposto. Insistè per non so quanti mesi, finché non fu lei a tirarmi fuori le prime parole di bocca. Non ci erano riusciti psicologi, ma un'anziana signora, semplicemente raccontandomi il suo passato si. Aveva deciso di darmi fiducia ed io, con il tempo, avevo deciso di ricambiare. Ammiravo la sua forza, la sua voglia di vivere dopo tutto quello che aveva passato e la invidiavo perché a me non era riuscito reagire allo stesso modo.
Come sempre mi fece accomodare, invitandomi a precederla verso la terrazza mentre lei avrebbe preparato qualcosa di caldo. Mi affaccia al balcone osservando il cielo il lontananza immersa nei miei pensieri. Mi dispiaceva aver ferito Andrea in quel modo, me ne ero pure andata senza scusarmi o chiedergli se gli avevo fatto male. Risi leggermente. Era ovvio che non gli avevo fatto bene con quel gesto. Accarezzai il petalo di uno dei tanti fiori attirata dal suo viola acceso.
-Quella pianta si chiama petunia, nel linguaggio dei fiori significa: "Amore che non si può nascondere". Mio marito la piantò in simbolo del nostro amore.-
Mi voltai sorridendo gentilmente. La trovavo una cosa dolcissima. Mi porse una tazza di cioccolata calda, invitandomi a sedere.
-Com'è andata a scuola?-
-Oggi... Hanno provato a parlarmi...-
Ogni volta che parlavo risultavo incerta, dato che la mia voce era quasi sempre simile ad un sussurro. Fu lei stavolta a sorridermi, invitandomi a raccontarle tutto nei dettagli. Quando le raccontai di aver ferito quel ragazzo scoppiò a ridere, dicendo che un tempo, anche lei aveva fatto male ad un ragazzo per la sua insistenza. Rimasi sorpresa quando mi disse il nome del marito. Verso sera tornai a casa salutandola con un'abbraccio, per me era come una nonna dato che non avevo mai incontrato i miei, era riuscita a darmi coraggio per affrontare la situazione senza scappare e gliene fui grata.
Il giorno dopo, appena arrivai a scuola, Ginevra mi si fiondò addosso salutandomi calorosamente, ignorando la mia indifferenza. Dato che mi rifiutavo di parlare, fu lei ad aprire il discorso raccontadomi di suo cugino Andrea, parlando delle loro disavventure alle medie. Mi dispiaceva lasciarla parlare a vuoto, ma se avessi parlato, avrei fatto il suo gioco ed era l'ultima delle mie intenzioni. Arrivata la ricreazione uscii in giardino per prendere un po' d'aria, mai un giorno mi sembrò più pesante di quello. Mi appoggiai al muro cercando di stare ben nascosta, finché non apparve Ginevra con in mano il mio telefono. Controllai le tasche non capendo come avesse fatto a sfilarlo senza che me ne accorgessi. Sorrise soddisfatta premendo il tasto invio prima di lanciarmi il telefono fra le mani. La fulminai con lo sguardo aprendo i messaggi per vedere a chi avesse mandato il messaggio fra i miei contatti. Era indirizzato a mia madre e la avvertiva che non sarei tornata per pranzo per stare fuori con degli amici. Imprecai dentro di me, rimettendo il telefono al suo posto.
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Desidero cambiare
Novela Juvenil[Storia risalente al 2014-2015] Julia, dopo aver perso la sua migliore amica, si chiude completamente in se stessa mettendo un muro fra lei e le altre persone. Alle superiori decise di non legare con nessuno, mantenendo i contatti solo con i due rag...