Capitolo 20

5 0 0
                                    

Il giorno di Natale passò tranquillo con i nostri genitori a cena fuori da alcuni nostri parenti che io e Cameron non volevamo incontrare, così avevamo deciso di rimanere a casa e cucinare qualcosa per noi due. Ignorai completamente Luca nonostante continuasse a mandarmi messaggi sul gruppo, menzionandomi anche. Mi dispiaceva evitarlo ma non sapevo proprio come affrontarlo dopo quello che avevo realizzato parlando dei miei sentimenti con Lucia. La mattina successiva, quando mi svegliai, mi ritrovai alcuni messaggi di Davide che aveva intuito cosa fosse successo, dove mi chiedeva di incontrarci per parlare. Gli risposi qualche minuto dopo, tempo di riprendermi. Ma aveva già deciso il luogo e l'ora per vederci, così mi rassegnai e andai subito al parco dove ci eravamo dati appuntamento. Arrivai un po' in anticipo e come avevo già previsto mi ritrovai ad aspettare anche oltre l'orario prefissato. Mi misi sull'altalena mal andata a dondolarmi, sperando che non crollasse da un momento all'altro, dato che cigolava ad ogni singolo movimento. Passarono molti minuti, quando improvvisamente sentii qualcuno afferrare la catena per fermare l'altalena

-Sei tornata bambina?- Mi domandò scherzando Davide.

Lo ignorai e lo guardai andarsi ad appoggiare alla struttura.

-Che è successo con Luca?-

Mi alzai -Te lo dico mentre arriviamo alla stazione, va bene?-

Mi guardò confuso, ma alla fine acconsentì. Ci volle poco ad arrivare alla fermata e fortunatamente c'era già anche un autobus ad aspettare. Ci mettemmo seduti in fondo nelle poltrone da 4 in modo da stare larghi.

Lucia mi aveva avvertita che sarebbe andata a prendere il suo ragazzo quel giorno, aggiungendo che sicuramente lo avrebbe lasciato dato che non trovava giusto prenderlo in giro i sentimenti che provava. Così io avevo escogitato di portarlo la in modo che potesse vedere la scena, ma senza dire comunque nulla a Lucia. Entrambi si piacevano e avevano il diritto di stare insieme.

-Quindi con Luca?- Domandò nuovamente vedendomi in silenzio.

-l'altro giorno, senza dirmi nulla o almeno chiedermelo, mi ha baciata...- Dissi rossa in viso.

Rimase serio. -Quindi adesso per baciare qualcuno bisogna fare la richiesta in comune?-

Non aspettandomi quella risposta, data la sua espressione, scoppiai subito a ridere. Lui probabilmente fra di noi era il più idiota, con il senso dell'umorismo più accattivante. Riusciva a farti ridere anche su cose più serie, ma la mia paura di rovinare il rapporto con Luca non se ne era andato con così poco.

-Dico seriamente!-
-Ho la faccia di uno che scherza?- Accigliò il sopracciglio.

Scossi la testa. -Sei fin troppo serio.-
-Sai Julia, Luca non è il tipo di persona a fare queste cose alla leggera, prova seriamente qualcosa per te.-

-Ma io non so... ho paura di fare qualcosa di sbagliato o di ferirlo!-

Mi colpì la testa con leggero pugno. -Secondo te non lo sapevo già? Luca me lo aveva già raccontato...-

Misi il broncio per poi tirargli un calcio nello stinco che lo fece solamente scoppiare nuovamente a ridere.

Ci volle mezz'ora per arrivare alla stazione. Dovevo solamente riuscire a trovare Lucia, in modo da lasciarli parlare in pace. Ad interrompere la ricerca fu un improvviso urlo. Ci voltammo entrambi nella stessa direzione e fummo sorpresi di vedere Lucia a terra,

<<Pov.Lucia>>

Presto sarebbe arrivato Andrea. Sarebbe rimasto un giorno intero, per poi tornare a casa la sera. Avevo chiesto a Julia di accompagnarmi, dato che avevo paura di affrontare la cosa da sola, però mi disse che i suoi non la volevano far uscire. Così, decisi di chiedere a Luca di accompagnarmi, anche se, quando ci siamo incontrati, non era decisamente dell'umore giusto. Per fortuna stavamo vicini alla stazione, ci avevamo messo davvero poco ad arrivarci, così avevamo deciso di metterci seduti aspettando che il treno arrivasse. Lo fissai per un po' cercando di interpretare le sue espressioni, che passavano da arrabbiato a sconsolato in pochi secondi.

Desidero cambiareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora