Saltai scuola per 4 giorni di seguito, non me la sentivo proprio di affrontare 3 persone in una volta, in più non sarei riuscita a seguire minimamente di fianco a Luca. Come se non bastasse, Luca aveva provato a chiamarmi ogni giorno e Davide, aveva addirittura provato a suonare a casa mia, ma io chiesi a mio fratello di mandarlo via. Era più seccato del solito ad avermi a casa, di solito era abituato a farsi i cavoli suoi tutta la mattina, ma con me a casa si sentiva molto più confinato, dato che non poteva invitare la sua ragazza; con cui, sfortunatamente, non andavo molto d'accordo. Quelle poche volte che l'ho incontrata a casa, si è comportata come una bambina.
Fottosta che raggiunto il 5°giorno, fui costretta a tornare a scuola, anche se la mia voglia di alzarmi, quella mattina, era andata in vacanza, ma non potevo rischiare di far arrabbiare i miei genitori.
Presi una felpa nera e dei jeans sempre neru strappati, fin troppo stanca anche solo per scegliere qualcosa di più decente, poi mi misi le all star nere.
Mi venne da ripensare a quando ancora mi vestivo con abiti più semplici e femminili, solo con il passare del tempo mi accorsi della comodità delle felpe e soprattutto dei cappucci.
Sospirai mettendomi la cartella sulle spalle, avviandomi verso la porta per uscire, quando mi fermai sentendo mia madre urlare dalla cucina. Mi voltai sorpresa guardando verso l'uscio per poi guardare mio fratello che si era affacciato dalla sua stanza. Si avvicinò a me cercando di far più piano possibile.
-È successo qualcosa?-
Scossi la testa in risposta; non mi ero nemmeno accorta fosse ancora a casa. Guardai ancora una volta la porta della cucina da dove arrivavano imprecazioni di ogni tipo...
Cameron annui. -Forse ce l'ha con nostro padre: Stanotte non è tornato.-
Simulai un "aah" con la bocca per non parlare. Notai che mo rivolse uno sguardo preoccupato ed io mi accigliai confusa.
-Te vai a scuola, che sennò farai tardi!-
Provai a ribattere, dato che era ancora troppo presto oer andare a scuola, ma ormai mi aveva già buttato fuori casa, per non farmi vedere quello spettacolo. Certe volte non lo capito: litigavamo per le cose più stupide, eppure continuava ad evitarmi alcuni spettacoli in casa, prendendosi lui tutte le responsabilità.
Arrivai a scuola in netto anticipo, anche se mi rifiutai di sorpassare il cancello per cercare un posto dove nascondermi fino al suono della campana, però non feci in tempo a realizzare la mia idea che un brivido sulla schiena mi pervade. Mi voltai leggermente, incrociando gli occhi inespressivi di Davide che continiava a fissarmi in silenzio. Decisi di evitare qualsiasi contatto e avanzati ignorandolo. Una volta superato il cancello mi sorpresi di ritrovarmelo davanti con un semplice scatto. Di certo non aveva voglia di assecondare la mia voglia di non rivolgergli parola. Provai a scansarlo passando di lato, si spostò contemporaneamente a me. Imprecai mentalmente fulminandolo con lo sguardo.
-Julia... Dov'eri finita?-
Esitai prima di rispondergli, per decidere se rispondergli bene o trattarlo male. -Non sono affari tuoi.-
Decisi per la via di mezzo e lo supererai per dirigermi verso l'edificio. Sapevo che la probabilità di incontrarlo erano alte, dato che lui era sempre il primo ad arrivare e sapevo anche che non avrei potuto evitare Luca a lezione. In un modo o nell'altro, sapevo che avrei dovuto affrontrli tutti o perderli tutti.
Mi misi appoggiata alla porta e notai che Davide si posizionò al mio fianco.
-Eviti di seguirmi?- Domandai irritata.
Alzò le spalle in risposta, sfilandosi il cellulare di tasca per mettersi a giocare a qualcosa.
-Vai a quel paese, grazie!-
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Desidero cambiare
Dla nastolatków[Storia risalente al 2014-2015] Julia, dopo aver perso la sua migliore amica, si chiude completamente in se stessa mettendo un muro fra lei e le altre persone. Alle superiori decise di non legare con nessuno, mantenendo i contatti solo con i due rag...