CAPITOLO 13 - VISITE INASPETTATE

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Il tempo in quel periodo era piuttosto bizzarro. Giusto una settimana prima Londra era stata coperta da un soffice manto di neve alto quasi quaranta centimetri, mentre negli ultimi giorni la temperatura era notevolmente aumentata, tanto che quella domenica sembrava di essere in primavera.

Il signor e la signora Black si trovavano al Diamond Hotel ormai da due settimane. Quattordici giorni durante i quali avevano passato a setaccio ogni biblioteca della capitale e zone limitrofe. Tra i due ragazzi si era instaurato una sorta di equilibrio. Durante il giorno s’impegnavano seriamente per portare a termine il compito che l’Ordine aveva affidato loro, ma la notte…la notte era tutta un’altra questione. Dalla sera del ballo non c’era stata una notte che non avessero trascorso l’uno nelle braccia dell’altra. Sotto quelle coperte avevano imparato a conoscersi sempre di più, giorno dopo giorno. E il cartellino con la scritta "Non disturbare" era ormai perennemente appeso alla maniglia esterna della porta d’ingresso.

Hermione si sentiva in paradiso. Adorava Londra in quel periodo dell’anno, il lavoro di ricerca e di consultazione dei testi antichi l’entusiasmava moltissimo, ma era la presenza di un certo biondino a farle toccare il cielo con un dito. L’inibizione che l’aveva bloccata un po’ le prime sere era del tutto svanita, e ora non provava più imbarazzo nel mostrarsi nuda davanti a lui, così come in quei particolari momenti aveva imparato a chiedergli ciò che desiderava senza vergogna – come lui le aveva insegnato. Non che ce ne fosse bisogno. Draco sapeva fin nei minimi dettagli ciò che la faceva impazzire, che la eccitava oltre ogni immaginazione. E lo stesso valeva per lei. Spesso tra di loro non c’erano parole, solo sguardi. Sguardi così intensi che avrebbero potuto sciogliere anche un iceberg.

Draco dal canto suo non poteva negare di essere rimasto notevolmente sorpreso dalla piega che aveva preso la loro convivenza forzata. Una piega piacevole, senza dubbio. Questo era il problema. Lui con la Mezzosangue doveva andarci a letto e basta. Invece, col passare del tempo, aveva scoperto – non senza una buona dose di disagio che aveva fatto di tutto per dissimulare – una crescente sintonia, non solo fisica, con la Grifondoro. Molte volte aveva l’impressione che lei riuscisse a capirlo, a oltrepassare la barriera che aveva eretto attorno a sé e che costituiva un limite invalicabile per chiunque. Era assurdo, si era detto spesso. La Mezzosangue non poteva capirlo, lei non conosceva niente del suo passato. Lei lo credeva ancora un viziato figlio di papà che non aveva mai avuto un problema in vita sua, il cui dilemma più grande era quello di chi invitare a un ballo, o quale velenosa battutina rifilare ai Grifondoro del primo anno. No, lei non era in grado di capirlo. Ciò nonostante lui si sorprendeva di come la ragazza fosse spesso in grado di anticipare le sue parole, quasi come se gli leggesse nella mente. Cosa del tutto impossibile.

Altra cosa che non riusciva a spiegarsi era quella voglia di tenerla stretta contro di sé, anche dopo aver fatto l’amore. No – si corresse subito – dopo aver fatto sesso. Lui non faceva l’amore. Non l’aveva mai fatto con nessuna. Il motivo era più che ovvio. Lui non sapeva amare. Forse c’era stato un tempo in cui ne era stato capace, ma perdere quella persona aveva quasi spezzato il suo duro cuore di ghiaccio. E lui aveva giurato a sé stesso che non avrebbe mai più sofferto così per qualcuno. Mai più. Per nessuno.

Per il resto, le giornate trascorrevano tranquille. Il rispetto del Serpeverde per l’arguzia e l’intelligenza di Hermione era notevolmente aumentato. Anche Hermione era rimasta piacevolmente colpita dalla serietà del giovane, che si era rivelato tra l’altro molto perspicace e preparato. Cosa che non avrebbe mai detto, fino a quindici giorni prima. Era convinta che l’unica materia che gli interessasse fosse Pozioni, e anche lì aveva dei dubbi circa il fatto che i suoi ottimi voti fossero veramente meritati. Nell’ultima settimana, invece, aveva conosciuto un Draco Malfoy voglioso di apprendere, ricco di intuizioni e consigli utili. Quando ci si metteva – ovvero quando gli andava a genio di farlo – sapeva essere scrupoloso e meticoloso quasi quanto lei. In confronto a lui, Harry e Ron apparivano degli inesorabili scansafatiche, pigri e del tutto privi di interessi, eccetto il Quidditch.

LA ROSA NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora