CAPITOLO 18 - RISVOLTI NOTTURNI

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"Settimo anno, Londra, …Draco Malfoy"
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"Com’è potuto succedere?" – chiese Harry, esterrefatto.

"Non lo so" – fu la sincera risposta della sua migliore amica – "Ma è successo"

Lui si passò nervosamente una mano tra i capelli.

"Non riesco a crederci, è più forte di me…voglio dire, Herm, stiamo parlando di Malfoy. M-A-L-F-O-Y!"

"Immaginavo che la cosa ti avrebbe sorpreso…" – la voce della ragazza si affievolì un poco.

"Sorpreso? Io non sono sorpreso, sono scioccato! E’ ben diverso. Si può essere sorpresi quando la pozione che stai preparando assume un colore anomalo, anche se hai seguito attentamente le istruzioni. Si può essere sorpresi quando Silente ti dice che la tua migliore amica si trova a Londra, per conto dell’Ordine. Ma di certo "sorpreso" non è la parola più adatta per descrivere lo stato d’animo di uno che ha appena appreso che la sua migliore amica è andata a letto con Draco Malfoy!"

Gli occhi di Hermione divennero ancora più tristi. Possibile che non capisse?

"Non credo di avere bisogno di una ramanzina, Harry…" – sbottò infastidita.

"Io invece credo proprio di si!" – saltò su il moro a quel punto - "Miseriaccia, Hermione, ma non lo capisci che ti sta prendendo in giro? Cosa diavolo ti è passato per la testa? E ora salta pure fuori che era la tua prima volta!"

Lei arrossì leggermente ma lui parve non farci caso e proseguì imperterrito – "Cioè, sei stata insieme a Ron per settimane, mesi! Io avevo dato per scontato che voi due l’aveste fatto, ma evidentemente mi sbagliavo. Questa non è una critica, sia ben chiaro, sono stato sempre il primo a dirti che dovevi rispettare i tuoi tempi perché è un passo molto importante, e che se non eri sicura era meglio aspettare. Per questo, a maggior ragione, mi sembra incredibile che tu abbia concesso a Malfoy, l’essere odioso che ti ha insultata per anni e anni, ciò che non ti sentivi pronta a donare al ragazzo con cui stavi da ormai un anno…"

"Lo amo" – disse pacatamente lei, interrompendolo. La voce della Grifoncina non era molto alta, ma ferma e sicura.

Gli occhi smeraldini di Harry Potter si allargarono a dismisura – "Che cosa?!?!?"

"Mi hai sentita" – replicò lei – "Lo amo, e credo che questa motivazione spieghi tutto"

Lui aprì la bocca, ma l’occhiataccia di lei bloccò le sue parole sul nascere.

"Non ti chiedo di essere contento, Harry, ne tanto meno di sotterrare con lui l’ascia di guerra. Ma ti chiedo di essere felice, per me. Lo puoi fare questo?" – domandò Hermione seria, guardandolo negli occhi.

Harry abbassò le palpebre per un momento, sospirando profondamente. Quando riaprì gli occhi era notevolmente più calmo, ma non ancora del tutto convinto – "Si, penso di poterlo fare. Ma voglio che tu sappia che non mi fido di lui e che continuo a non capire come tu ti sia potuta innamorare di un tale bastardo…"

Un suono secco echeggiò nella stanza. L’istante dopo la guancia di Harry si tinse violentemente di rosso. La sua migliore amica lo guardava con occhi fiammeggianti, la mano che l’aveva appena schiaffeggiato ancora a mezz’aria.

Harry era letteralmente basito. Nemmeno sentiva il dolore delle cinque dita fotocopiate sulla sua guancia, tanto era sconvolto.

"Forse non avrei dovuto" – ammise la ragazza, benché il suo sguardo serio e la voce dura non erano proprio consoni all’immagine di una persona dispiaciuta per quello che aveva appena fatto – "Ma la verità è che tu non lo conosci. Nessuno lo conosce veramente, nemmeno io, fino a poco tempo fa. Lui è diverso, molto diverso. Ma questo tu non potevi saperlo, ed è perciò che ti chiedo scusa"

LA ROSA NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora