CAPITOLO 11 - ACCADDE UNA NOTTE

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Un’altra folata di vento, più forte e gelida delle precedenti, investì la Grifondoro, scompigliandole i capelli e facendole battere i denti per il freddo. Dopotutto era dicembre e lei se ne stava da sola sul terrazzo che fiancheggiava la sala da ballo con addosso solo un vestito di seta e una stola leggera.

Come accadeva spesso anche ad Hogwarts però, a volte amava stare da sola immersa nel silenzio. L’aiutava a riflettere. E quella sera aveva parecchio su cui riflettere.

Tante cose diverse che però si riconducevano tutte ad una: ciò che sentiva per Draco Malfoy.

Ormai non poteva più negare che le piaceva, e molto. Anche dopo la sfuriata di quella sera. Per anni aveva creduto di amare Ron, e forse c’era stato un tempo in cui era andata vicino ad amarlo, amarlo seriamente. Ciò che provava per Malfoy era del tutto diverso. Non era come guardare il mondo attraverso due lenti rosa, fantasticando sul suo principe azzurro. Era qualcosa di violento, forte, incontrollabile. Provava delle emozioni intense con lui, sia nel bene che nel male. E se si fosse trattato solo di pura e semplice attrazione fisica? A questo non ci aveva pensato.

Con Ron quel problema non se l’era mai posto, anzi forse nel loro caso il vero problema era stato l’esatto opposto. Lei apprezzava la compagnia di Ron, la sua dolcezza, sincerità, tenerezza…e si, anche la sua goffaggine. Ma come un fratello, aveva scoperto più avanti. E i primi sentori del fatto che ci fosse qualcosa che non quadrava li aveva avuti quando, qualche mese dopo che si erano messi assieme, lui aveva tentato approcci più insistenti e tutte le volte lei si era irrigidita immancabilmente come un pezzo di ghiaccio. Alla fine lui ci aveva rinunciato, e poco tempo dopo si erano lasciati. O per meglio dire, lei lo aveva lasciato.

Con Malfoy era tutta un’altra questione. Che fosse attratta da lui era ormai ovvio, si disse, ripensando a come non era riuscita ad impedirsi di rispondere al bacio violento che le aveva dato poco prima. Ron non aveva mai osato tanto, e se l’avesse fatto si sarebbe certamente beccato un ceffone coi fiocchi. In realtà anche il Serpeverde aveva "assaggiato" la mano pesante della ragazza. Ma per ragioni diverse.

Quel pomeriggio aveva preso in considerazione la possibilità di essersi innamorata di lui, ma dopo le ultime riflessioni arrivò alla conclusione che doveva essersi sbagliata. In fondo il vero amore, quello con la A maiuscola era tutta un’altra cosa. Di sicuro. Quindi, andando per eliminazione, quello che sentiva per Malfoy era solo una fortissima attrazione fisica. E probabilmente la sua confusione derivava dal fatto che non si era mai sentita particolarmente attratta da nessuno. Era una novità, insomma.

Dopo tutte queste considerazioni, tirò un lungo sospiro di sollievo. Si sentiva decisamente meglio, ora che aveva fatto mente locale sulla questione. Solo una cosa continuava a tormentarla, pesandole sulla coscienza: le cose tremende che gli aveva detto prima che se ne andasse.

Doveva essere sincera con se stessa….aveva esagerato. Davvero. Certo lui si era comportato male, malissimo, da vero bastardo. Una rispostaccia ci sarebbe sicuramente stata. E lo schiaffo anche. Ma quelle parole…sapeva che non avrebbe potuto dirgli di peggio. E nonostante avesse riacquistato immediatamente il suo sguardo freddo e distaccato, lei aveva fatto in tempo a scorgere un veloce lampo di dolore in quei bellissimi occhi d’argento.

Era stata ingiusta, aveva detto delle cose non vere. Gli aveva detto di essere vuoto, di non avere un cuore. Ma in fondo, per quanto freddo e scostante, un cuore ce l’aveva anche lui. Perché se fosse stato davvero un essere gelido e senza cuore, non avrebbe accettato la tregua che gli aveva proposto. Non avrebbe riso con lei dei buffi brontolii del suo stomaco in biblioteca. E soprattutto, l’avrebbe lasciata rannicchiata sul pavimento quel pomeriggio, invece di portarla in braccio fino al letto, per farla riposare meglio. Capì che doveva chiedergli scusa per quello che gli aveva detto – ma solo e unicamente per quello, dello schiaffo e tutto il resto non se ne pentiva minimamente. Lui non si era mai scusato per tutte le cattiverie che le aveva detto negli ultimi sette anni. Ma lei non avrebbe fatto lo stesso. Si vantava tanto di essere diversa da lui, di essere una Grifondoro fino al midollo. Ora doveva dimostrarlo.

LA ROSA NERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora