Capitolo 5

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Passai il resto del pomeriggio in camera. Non volevo avere attorno mio padre che mi sgridava ancora per lo scherzo fatto a Jake.
Andiamo! Era solo uno scherzo!
Ma a quanto pare lui non la prese bene. Mi obbligò a chiedere scusa a Jake, gli avrei dato un pugno in faccia quando fece un ghigno di soddisfazione. Già non lo sopportavo. Perfetto!

Bussarono alla porta, e dopo un mio "avanti", si aprì. Mi si parò davanti il primo ragazzo che avevo visto stamattina, se non sbaglio è il più grande. Cavolo quanto è bello... Ok Alice, riprenditi!
«Ehi, scusa se ti disturbo, volevo solo dirti che è pronta la cena e ti aspettiamo al piano di sotto, se hai fame.»wow è davvero dolce...
«Si grazie, ora scendo.»
«Scusami se oggi non mi sono presentato... Alice, giusto?»
«Si esatto, piacere.» e allungai la mano, ovviamente non ci fece caso e mi abbracciò. Era ancora più grande di Mike...poi arrivo io che non sono alta nemmeno a 1,65...

Dopo aver fatto gli scalini, ci dirigiamo nella sala da pranzo, e troviamo la tavola già tutta imbandita.
Mi siedo al primo posto che mi capita davanti. E indovinate chi si mette vicino a me? Ovviamente Ms. Facciadacazzo in persona...
So che lo fa a posta, lo sa che non lo sopporto, e lui fa di tutto per farmi uscire pazza, come del resto io faccio con lui...
Dopo qualche minuto inizia a parlare:
«Com'è quella faccia tranquilla? La punizione è già finita?» disse con sarcasmo. Lo odio! Come faccio a sopportarlo?
Mi venne un' idea...
«E tu ci hai messo tanto per lavarti i capelli? Lo sai, la menta appiccica molto...» dissi prendendolo in giro.

Il ghigno che aveva in faccia scompare per far spazio ad una faccia incazzata... Ah! Ti sta bene!

La cena continua serena, dopo che ci scambiammo la buonanotte me ne tornai in camera.

Dovrei essere stata pronta perché tra due giorni avrei iniziato la scuola.
Mio padre mi aveva già inscritto online, ma io non sapevo ancora niente della scuola, sapevo solo che
era enorme.

Dio, ringrazio mia madre che in questi anni mi ha fatto prendere lezioni private di inglese, sennò non ce l'avrei mai fatta...

Mi risveglio dai miei pensieri quando sento il mio telefono squillare:Clara.
Mi ero scordata di richiamarla...
Rispondo subito, ci salutiamo, e dopo un po' inizio a raccontare un po' le cose che sono successe, e dai modelli di rivista che mi ritrovo come nuova famiglia.

Dopo circa due ore termino la chiamata promettendole che ci saremmo risentite. Dopodiché, mi metto il pigiama e corro a letto.

Morfeo non tarda ad arrivare, accogliendomi a braccia aperte...

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«Aiuto una bombaaaa! I Russi sono tornatiiii! Aiutoooo!!!»

Mi alzo discatto, allarmata e proccupata, sentendo quelle parole.

«Dove?! Quando?! Perché?!» mi giro intorno ancora preoccupata, e quello che vedo mi lascia a bocca aperta: Lucas, Mike e Jake che si ritrovano per terra a morire dalle risate. Stronzi...
«Siete dei grandissimi stronzi, mi avete fatto prendere un infarto!» loro continuarono a ridere come matti.
Così, mi alzai tutta incazzata iniziando a tirare, a tutti e tre, calci, pugni e sberle dappertutto.
Ma a quando pare sembrava che li stavo solo sfiorando.
«Di chi è stata l'idea?! Giuro che vi ammazzo di notte, mentre dormite. Lo faccio davvero!» alle mie parole si alzano tutti e tre, con ancora un sorrisetto, e Mike parla per primo:
«Scusa, volevamo solo divertirci un po', comunque quello che ha detto Jake è vero, fai morire dalle risate quando ti incazzi, poi sei troppo bassa...» continuò ridendo.
Giuro che li ammazzo. Li ammazzo tutti.

Incomincio a rincorrere Mike per tutta la casa con una ciabatta in mano, con l'intento di lasciargli un livido in fronte. Ma a quanto pare è molto più veloce...
Lo cerco dappertutto, all'improvviso qualcuno mi prende a mo sacco di patate, e mi butta sul divano più vicino. Alzo lo sguardo e...Lucas,che ovviamente ride:
«Se freni il tuo istinto omicida ti lasciamo andare.»
«Ok ma sappiate che me la pagherete cara, oggi era l'ultimo giorno in cui potevo dormire, domani devo incominciare la scuola...» come se non avessi detto nulla, si alzano facendomi cenno di seguirli, per dirigerci in cucina.

𝗟𝗼𝘃𝗲 𝗺𝗲 𝗮𝘀 𝗜 𝗵𝗮𝘁𝗲 𝘆𝗼𝘂. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora