Capitolo 3

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Dopo 3 mesi...

Eh si, l'estate è giunta ormai al termine.
Quest'estate ho fatto molte cose, tra cui divertirmi con Clara.
La maggior parte dei giorni andavamo al mare o in piscina, stavamo sempre insieme, e la sera ci divertivamo andando in discoteca o in spiaggia a ballare.
Una sera avevo anche conosciuto un ragazzo, Davide, per cui, con tutta onestà, avevo preso una cotta.
Aveva dei bellissimi occhi verdi e capelli lisci in disordine, era dolce e anche simpatico.
Per mia fortuna un giorno mi notò, e così iniziammo a scriverci, dopo un paio di giorni uscimmo insieme e mi disse che provava qualcosa per me, da quel momento uscivamo sempre insieme tutti i giorni, ci divertivamo e un giorno, dal nulla, mi baciò e fu così che ci mettemmo insieme.
Anche Clara conobbe un ragazzo, molto bello devo dire, ma non si misero mai insieme, lei era troppo per lui.
Nei seguenti giorni successe una cosa però. Venni a sapere che Davide mi stava tradendo con quella che consideravo un amica, ma purtroppo le persone false si trovano dappertutto.

Ci rimasi molto male, perché di lui mi ero innammorata, ma niente è per sempre, passai parecchie notti a piangere, quando un giorno Clara ebbe un idea, uno scherzo da fargli più che altro. Io ovviamente accettai subito, volevo farla pagare a quello stronzo! Così chiamammo, con un numero anonimo, sua madre e le dimmo che la ragazza di suo figlio era rimasta incinta e che voleva che lui facesse la sua parte, quello che successe dopo ci fece morire dalle risate. La madre cacciò Davide da casa per una settimana, ma non mi sentii in colpa, se lo meritava! Così, da quel momento in poi smisi di piangere e di rimanerci male.

Passai il resto delle vacanze divertendomi con i miei amici. Fino a quando arrivò il fatitico giorno...

6 settembre.
Sentii la sveglia suonare, accesi il tefono:05:30. Ero pronta per partire, pronta per cambiare la mia vita, forse anche in meglio.
Mi vestii con semplici jeans, una felpa leggera e le mie adorate vans.

Dopo un po' sento mio padre urlare dal mio piano di sotto:
«Ali, sbrigati, dobbiamo partire alle 6:30, così perdiamo il volo!»
«papà non rompere ora scendo!» odio chi mi mette fretta.

Saluto mamma e mia sorella con un abbraccio, chissà quando le rivedrò, mi mancheranno un sacco e pensando a questo mi scappa una lacrima, poi due, tre e finisco per piangere come una bambina. Abbraccio per la seconda volta mia madre, dopo un po' inizia a parlare:
«Amore della mamma non piangere, ti prometto che ti verremo a trovare, e ci sentiremo sempre per telefono, comportati bene nella nuova scuola e non far diventare matto tuo padre perché so che ci riusciresti.» ed è vero, se mi si ordina di fare una cosa, io per puro divertimento, faccio l'opposto facendo uscir di matto le persone, purtroppo sono fatta così... «Ah, e comportati bene anche con la compagnia di papà mi raccomando, ti amo più della mia vita tesoro, fai buon viaggio.» le vorrei dire" oh mamma non ti preoccupare, non renderò la vita impossibile alla donna che si è portata via mio padre non ti preoccupare", ma mi trattengo.
Così per non piangere ancora decido di abbracciarla per l'ultima volta e di andare. Papà mette le valigie in macchina e partiamo.

Il viaggio è abbastanza silenzioso, con lui non ho ancora fatto del tutto pace...
Mando un messaggio a Clara dicendole che sono quasi arrivata in aeroporto. Mi risponde subito:
"sarò lì tra poco", ha deciso e imposto che prima che io parta voleva salutarmi, io ho accettato ovviamente.

Arriviamo in aeroporto alle 5:50 precise, ed è lì fuori che vedo aspettarmi la mia migliore amica, quella che c'è sempre stata, ci ricorriamo a vicenda e ci abbracciamo in un abbraccio strappaossa piangendo,
«Ehi non piangere, ci rivedremo, ti prometto che quando meno te lo aspetti verrò a trovarti» in realtà non so se la cosa sia fattibile ma ci proverò.
«Ok allora va bene, ma promettimi che appena arrivi mi chiami, così mi informi un po' come procede...»
«ok te lo prometto» ci abbracciamo di nuovo, e mentre sto per andarmene sento chiamarmi, mi giro e trovo lei urlare a squarciagola
«ALII!!»
«DIMMI»
«TI VOGLIO BENE!»
«ANCHE IO, NON SCORDARTELO!» ed è così che la salutai per l'ultima volta.

Raggiungo mio padre che era rimasto a guardare la scena, facciamo controllare le valige e tra file e controlli, si fanno le 6:15,dopo un po' saliamo in aereo, mi lego i capelli in uno chignon disordinato e mi metto le cuffie.
Dopo un po' Morfeo mi accoglie a braccia aperte...

𝗟𝗼𝘃𝗲 𝗺𝗲 𝗮𝘀 𝗜 𝗵𝗮𝘁𝗲 𝘆𝗼𝘂. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora