Capitolo 14

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Mi alzai verso l'ora di pranzo, oggi non avevo voglia di fare niente, ma purtroppo i miei piani non sono andati nel modo giusto, dal momento che Tess mi chiamò dopo pranzo chiedendomi di andare al centro per comprare i vestiti per stasera.
Non avevo tanta voglia, avrei potuto mettere un vestito che avevo già tra i miei, ma uscì lo stesso per accontentarla. Volevo comprarmi un vestito che mi facesse sembrare più bella, volevo che Tyler mi guardasse, e che si pentisse di avermi ingannata.
Volevo fargliela pagare.
Chiesi a Jake di venire con noi, cosicché ci avrebbe potuto dare qualche consiglio, e anche perché volevo che Ja passasse più tempo con Tess, so che lei non è una ragazza molto facile ma prima o poi li avrei fatti mettere insieme. Ne ero sicura.
Tess è una ragazza bellissima, con la sua carnagione scura e dei bellissimi occhi azzurri che facevano contrasto con la pelle, era alta quanto serve e devo dire che alcune volte la invidio per la sua bellezza. E io che posso dire di me? Alta 160 cm e capelli ricci lunghi e disordinati. Avevo sempre avuto questo tipo di capelli, mamma mi diceva sempre che assomigliavo a Hermione di Harry Potter, solo che io avevo i cappelli più ricci. A dire il vero, forse i capelli sono l'unica cosa che mi piace di me, era unici e mi piacevano così.
IO e Jake partimmo da casa e dopo quindici minuti ci ritrovano nel parcheggio, mentre fuori all'entrata del centro c'era Tess che mi aspettava, apri mo le porte della macchina e appena i suoi occhi si spostarono su Jaje, vidi una soece di scintilla.
«Perché c'è anche lui?» chiese finta irritata. «Buongiorno anche a te» le sorrise Jake, avvicinandosi a lei mentre io guardavo la scena con un sorriso malizioso.
«Si si, buongiorno. E tu togliti quel sorriso, dopo facciamo i conti» concluse dirigendosi verso l'entrata. La seguimmo, e dopo svariati minuti eravamo già dentro un negozio di abiti.
Non me ne piaceva nemmeno uno, Tess invece trovò il suo nel primo negozio che trovammo.
«Andiamo Ali, dobbiamo trovare un vestito per te» mi troscinò in un altro negozio, dopo un'ora finalmente lo trovai. Era bellissimo, tutto bordeax con le spalline che cadevano sulle spalle, mi copriva fin sopra le ginocchia e dietro ricadeva leggermente più lungo, era semplicemente perfetto.
Tess chiamò Jake per fargli vedere come mi stava, e appena posò lo sguardo su di me rimase a bocca aperta, non potei fare a meno di ridere. Andai a pagare e poi decidemmo di pranzare in una pizzeria vicino.
Io e Tess decidemmo che dovevamo passare il pomeriggio insieme per prepararci al meglio, quindi Jake ci accompagnò a casa di Tess, salutandola con un "Ciao bellissima" con occhi a cuoricino, in quel momento vidi le guancie di Tess andare a fuoco.
Salutammo Zayne e ci chiude mo in camera a guardare film e a chiacchierare, verso le quattro del pomeriggio decidemmo di prepararci.
A dai a farmi la doccia, lo stesso fece Tess, indossò il suo bellissimo vestito blu che le fasciata perfettamente il corpo da modella che si ritrovava, senza fare alcuno sforzo, e ci abbinò dei tacchi dello stesso colore. Io indossai il mio e ci abbinai dei tacchi neri che Tess mi avevo prestato. Mentre io mi trucca o leggermente Tess si stava facendo dei leggeri boccoli con la piastra, io invece optai per lisciarli. Aspettai che Tess si truccasse, e senza farlo apposta passarono più di tre ore.
Dovevamo partire adesso, la casa di Jocelyn era a mezz'ora da qui.
Scendemmo lo scale e trovammo Zayne sul divano, che sentendo il ticchettio dei tacchi, si girò. Ci guardò abbastanza stupito.
«Tess ma sei veramente tu?» chiese sbalordito.
«Ahahah simpatico, fratellone» finse una risata.
Mi spuntò un piccolo sorrisino, che Tess ammoni con una delle sue occhiatacce. Zayne prese le chiavi della macchina e ci accompagnò a casa di Jocelyn.
Arrivammo dopo mezz'ora di macchina, durante il quale Tess bisticciava con Zayne e io che li guardavo e crepa o dalle risate, era come un film cominci con loro due. Litigavano sempre ma alla fine Zayne accontentava sempre la sorella, si vede che le voleva molto bene.
Uscii dalla macchina e un leggero vento mi scombussolò i capelli, facendomi venire i brividi.
Perché non mi ero portata un giacchetto? Sicuramente morirò di freddo...
Salurammo Zayne, che questa volta si complimentò con me dicendomi che ero molto carina, scompigliò i capelli di Tess facendola bestemmiare in tutte le lingue possibili, e se ne andò ridendo.
Entrammo dentro l'enorme casa e mi coprii immediatamente il naso con una mano quando un forte odore mi alcool misto al fumo mi invase le narici.
«Ali andiamo a prendere qualcosa» urlò Tess per farsi sentire.
La musica rimbombava e si estendeva per tutta la casa, mi ero imbambolata a guardare due ragazzi ballare mentre Tess mi tirò il braccio dirigendosi verso un enorme bancone pieno di alcool.
«Tess, per ora non mi va di bere, vorrei solo trovare Jake, se mio padre scopre che io non sono con lui mi ammazza», mi girai verso la pista cercando il mio fratellastro.
C'erano ragazzi che in un angoletto si facevano delle canne, altri che ballavano e si strusciavano tra loro e poi...ah eccolo! Individuai Jake tra il suo solito gruppetto di amici.
Feci cenno a Tess di seguirmi e ci fecimo largo tra la gente, dopo che Tess sbraitò contro un ragazzo per avergli pestato il piede, arrivammo verso il gruppetto.
Appena Jake si accorse di noi e posò lo sguardo su Tess i suoi occhi si illuminarono nel loro bellissimo azzurro intenso. I due si guardarono per qualche secondo, poi Tess spostò lo sguardo imbarazzata.
«Ali resta con me perché se tuo padre sa che non ti sono stato vicino ci decapita ok?» chiarì con gli occhi puntati ancora su Tess. Risi e annuii.
Improvvisamente mi era venuta sete, avevo voglia di bere. Certo, non era il mio intento esagerare, ma non volevo nemmeno rimanere in astinenza.
Io e Tess andammo a prendere da bere e ci sedemmo su dei divanetti, dopo poco arrivarono anche Jake e Jacob, che mi salutò con un bacio sulla guancia. Jake lo fulminò con lo sguardo e i due si misero seduti dalla parte opposta alla nostra.
Dopo un'ora io e Tess avevamo bevuto solo cinque bicchieri, ma l'alcool si faceva sentire, perché stavamo facendo dei discorsi assurdi ridendo come matte.
«Questa vodka sa di disinfettante...» incomincio a biascicare io, mentre sento Tess ridere.
«Secondo me è lo stesso disinfettante che usa la bidella a scuola» continuo. «Forse ho scoperto il suo piano, vuole farci intossicare tutti così non dovrà più pulire» dico ridendo della mia stessa affermazione.
Vidi Jake prendersi la testa tra le mani e Jacob farmi un leggero sorriso mentre mi sentiva parlare, si stava divertendo anche lui, ma ovviamente non aveva bisogno dell'alcool per ridere alle mie pessime affermazioni.
«Ali ho un'idea! Dovresti andare a denunciare la bidella al Presidente, salverai la scuola!» disse Tess tutta elettrizzata.
Mi alzai decisa, barcollando un po'.
«Salverò la scuola!» affermai convinta, dirigendomi non so dove, mentre sentivo Jake chiamarmi, ma fu interrotto da Tess che vomitava sul tavolino che li separava.
Uscì fuori da quella rumorosa casa, intenta ancora nella mia missione, incominciando a fare il giro della casa. Ma una voce mi bloccò.
«Alice,ehi! Dove stai andando?» potei riconoscere quella voce tra mille.
Ma non potevo distrarmi proprio ora, ne valeva il futuro della scuola, così non mi girai nemmeno a guardarlo.
«Sto andando a salvare la scuola, ringraziami dopo...» risposi con noncuranza iniziando a ridere. Sentì dei passi avvicinarsi a me e dopo pochi secondi me lo ritrovai davanti agli occhi, Tyler, la mia condanna...
«Hai bevuto vero?» chiese irritato, non capisco il perché e nemmeno mi interessa.
«Macché è solo una tua impressione e ora se vuoi scusarmi, devo andare a denunciare la bidella!» dissi dirigendomi verso il parcheggio, barcollando.
Incominciai a canticchiare una canzoncina quando mi sentì prendere in braccio a mo di sacco di patate.
«Ehi, chiunque tu sia, lasciami sennò non potrò salvare tutti noi!» mi lamentati scoraggiata.
«Lara Croft, per oggi non salverai nessuno, anzi andrai a casa a dormire» disse lui, prendendomi in giro.
«Senti, tu non puoi dirmi cosa fare!», cercai di scendere in tutti i modi possibili, dandogli calci e graffiandogli la schiena, ma era impossibile, era come una pietra indistruttibile...
Dopo altri tentativi sentii la sua mano schiaffeggiare il mio fondoschiena.
«Ehi non toccarmi più!»
«Se non ti stai ferma continuo», non lo vedevo ma potevo perfettamente immaginare il suo sorrisetto sulla sua faccia da schiaffi.
Mi fermai subito, dopo esser quasi giunti nel parcheggio, mi rimise a terra. Non avevo più voglia di andare a salvare la scuola, prima o poi il presidente se ne sarebbe accorto, non mi ero resa conto di quanto bello fosse il ragazzo che si trovava davanti a me.
«Sei molto bello» dissi guardandolo sfacciatamente, l'alcool fa brutti scherzi... «ma hai anche una faccia da schiaffi che mi da fastidio!» continuai.
Non lo sopportavo perché era troppo bello e rideva sempre, anche quando mi prendeva in giro.
«Ah davvero?» chiese lui ironica sorridendo.
Perché si comportava così? Io non lo volevo accanto perché mi faceva soffrire il fatto di non poter essere sua e lui mio. Non mi accorsi che piano piano delle calde lacrime iniziarono a bagnarmi le guance.
«Si,anzi,la sai una cosa? Ti odio! Ti odio perché mi hai fatto illudere sin dal primo giorno che ti ho conosciuto! Tu e il tuo stupido lupo! Ritorna dalla tua compagna invece di far da badante a un'ubriaca!» inizia a tirargli pugni nel petto, più arrabbiata che mai, piangendo allo stesso tempo
La spensieratezza provocata dall'alcol venne sostituita da rabbia e delusione, tutto d'un tratto mi sentivo lucida.
Continuai a dare leggeri puglni sul suo petto, ancora delusa.
«Ti odio, ti odio, ti od-», venni interrotta da delle labbra posate delicatamente sulle mie.
Un sapore di menta mi invase le labbra, non volevo staccarmi, ero incantata.
Poggiò le sue mani sulle mie guance, eliminando le lacrime con i pollici, mentre avvicinava il mio viso al suo, approfondendo il bacio.
Istintivamente portai le mie braccia sulle sue spalle.
Quello che era un leggero bacio, diventò un bacio bisognoso, che aspettava da troppo tempo di essere avverato, un bacio che richiedeva più tempo.
Mi morse leggermente il labbro, per poi baciarlo di nuovo e di nuovo, come se non ne avesse mai abbastanza.
Mi staccai leggermente da lui per riprendere fiato, rimanendo però nella stessa posizione.
Mi diede altri due ultimi baci a stampo, come se volesse che quell'attimo non finisse mai.
Forse non ci avevo mai fatto caso, ma quello fu stato il primo bacio vero che avevo dato in tutta la mia vita, e questa volta non era l'alcool a parlare.
Ho dato altri baci prima di questo, ma gli altri non si possono paragonare alle emozioni che mi ha provocato questo.
Restammo in quella posizione per un po' di secondi, quando poggiali la mia fronte sulla sua.
«Avrai anche una faccia da schiaffi, ma penso che non ti odio davvero...» dissi quasi sussurrando.
«Io invece ti amo...» sussurrò ad occhi chiusi, nel mio orecchio.

𝗟𝗼𝘃𝗲 𝗺𝗲 𝗮𝘀 𝗜 𝗵𝗮𝘁𝗲 𝘆𝗼𝘂. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora