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Lo guardo dritto negli occhi e solo adesso mi rendo conto che sono azzurri, azzurri come pochi
<<Avanti fammi vedere, che hai?>>
<<Niente un trucco mal riuscito>> fortunatamente è un maschio quindi non capisce molto,ed annuisce, si siede sul suo letto e quando capisce che non ho la minima voglia di mettermi il pigiama mi tira una sua maglietta a maniche lunghe siccome qui la sera fa freddo, io mi giro e lo guardo perplessa
<<È per coprirti, so che non vuoi alzarti e prenderti il pigiama quindi non lamentarti>> dice con quel tono che mi verrebbe da prenderlo a pugni, in fondo è tornato il solito stronzetto di sempre
<<Non ne ho bisog...>> M'interruppi quando sentí il biondo russare <<grazie comunque fede>> sorrisi un po' e mi accertati che dormisse, per lasciargli un bacio in fronte,dopo di che mi tolsi la mia maglietta che oramai era fradicia e misi la maglietta di Federico, mi stava due volte tanto, ed odorava di buono, odorava di lui, piú precisamente di qualche profumo, credo che odori di cannella e un accentuatura di terriccio bagnato; quell'odore mi manda in estasi senza motivo e non faccio altro che pensarci tutta la sera, quando guardai il cellulare per mettere la sveglia mi accorsi che era troppo tardi, erano le sei del mattino, e l'alba iniziava a farsi strada negli spiragli delle tapparelle, a quel punto le alzai completamente ma in silenzio in modo che lui non si svegliasse, presi il telefono e misi il silenzioso, a quel punto inizia a fargli un book fotografico che soprannominai "sputtaniamo fede" quando lo scopriá mi ucciderá ma sará anche troppo tardi perchè le avrò inviate a tutti i miei contatti di whatsapp, sogghigno un po' a questo pensiero.
Andai in balcone dove avevo poggiato la mia scatolina, presi le sigarette e infine l'accendino, ne presi una e l'accesi, mio cugino non dovrebbe venire a controllare; quando arrivo a metá sento il balcone aprirsi e vedo Benji entrare, lo guardai e tirai un sospiro di sollievo per poi riportarmi la sigaretta alla bocca
<<Fumi?>> lo guardai mentre pronunciava quelle parole con la sua voce da bimbo, che diamine,ti fa pentire di quel che stai facendo
<<Be' direi di sì, tu fumi?>> Ricambiai la domanda
<<No ho smesso da poco sai, ci sono finito in ospedale per queste cose>> lo guardai un po' spaventata ma lui mi sorrise <<andiamo ga stai calma, mica ho detto che se i miei polmoni inalano fumo muoio>> mi guarda divertito e finalmente mi calmo
<<Okay, avevo paura di farti del male>> mi guardò un po' perplesso quando finì quella frase
<<Come mai? neanche mi conosci>> be la sua osservazione non è del tutto sbahliata
<<Be' non voglio che la gente si faccia male o soffra a causa mia e siccome molte volte mi rinfacciano queste cose non volevo farti del male>> dissi tutto con una calma al quanto irritante, e solo dopo mi accorsi che fede era uscito, buttai la sigaretta accorgendomi che mi stava guardando male, forse non voleva che fumassi con la sua maglietta addosso, gli feci un piccolo sorriso
<<Ti vibrava questo coso>> mi accorsi solo ora che mi era caduto il cellulare sul pavimento, e che quello che fede mi porgeva era proprio il mio cellulare, ben mi guardò vedendo una scritta
<<Amore?>> Mi guardò perplesso <<sei fidanzata?>> Io lo guardai e scoppiai a ridere mentre sia Federico che Benjamin mi guardavano perplessi
<<Stai parlando con me?>> Lo guardai ridendo
<<Be' si>> aveva un espressione perplessa e solo ora mi accorsi che alla luce del sole gli occhi di ben erano color'oceano, insomma tutti e due hanno gli occhi azzurri, com'è possibbile?
<<Io? fidanzata? Ma sei impazzito? Mi hai visto bene? Faccio schifo, credo che dovresti andare a colorado fai stra ridere>> esclamai ridendo ancora, entrambi mi guardano perplessi, forse mi stanno prendendo per matta, anzi sicuramente, io entrai in casa e sentì Federico chiedere a ben se ero normale; dopo aver messo a bollire l'acqua per il thè salì in camera e m'inizia a cambiare, oggi sarei dovuta andare al mare quindi mi misi un costume rosa con le emoji,per coprirmi durante il tragitto ho messo una maglia a maniche lunghe bianca con la scritta "Always" sul petto, e poi una gonna nera, la maglia ovviamente è sblusata, almeno non sembro grassa; scesi giú dopo aver messo calzini e scarpe e l'acqua stava bollendo anche abbastanza, presi la bustina e la immersi nell' acqua, ho un leggero mal di testa e non ne capisco il perchè, forse durante il pomeriggio dovrá cambiare il tempo, di solito succede sempre cosí, o forse per colpa del tuffo che Federico mi ha fatto fare mi sta venendo la febbre; prego che la prima ipotesi che la mia testa ha elaborato sia quella giusta , nel frattempo mi verso il thè nel bicchiere e butto la bustina nel cestino. Cercai qualcosa da mettere accanto al the ma mio cugino sembra che non faccia la spesa dal 2000, e se contiamo che stiamo nel 2015 direi che la cosa è preoccupante; inizia a bere il mio thè quando vidi il biondo ed il moro rientrare, il moro teneva in mano il cellulare quasi a fare un video mentre il biondo veniva verso il tavolo
<<Gaia cara piccola Gaia>> aveva le mani sulla mia testa e mi massaggiava i capelli, non capivo e per lo piú non potevo vedere che diamine stava facendo <<ti piace fare la doccia?>> Io rimasi perplessa
<<Be' dipende>> la cosa mi stava preoccupando ancora di piú
<<Ma l'acqua ti piace?>> Continuò a massaggiarmi la testa e farmi domande
<<Be' si a chi non pia....>> Improvvisamente Federico mi fece versare un bicchiere d'acqua in testa e solo adesso mi rendo conto che in testa avevo del terriccio che aveva preso dai vasi delle piante, il thè si era rovesciato su tutto il tavolo, ed io ero infuriata, questo ragazzo mi odia con tutto se stesso deduco;in preda all'ira iniziai a urlare cose contro Federico, Gabriel e Lisa accorsero a sentire cosa fosse successo, Lisa teneva calmo Gabriel mentre io puntavo il dito contro Federico insultandolo
<<ti odio come non ho mai odiato nessuno prima d'ora!>> Urlai in fine correndo in bagno, sentí i passi di Federico dietro di me e chiusi a chiave la porta del bagno per scoppiare in un pianto, che sembrava non voler finire mai. Continuai a sentire Federico battere sulla porta e chiamarmi
Tornai in camera ma solo dopo aver fatto almeno due volte lo shampoo ed essermi ripulita completamente; ora sono calma, so che sono sola a casa e quindi inizio a scrivere sul mio diario segreto tutto quello che mi sta succedendo, ebbene sì, tengo un diario segreto dove mi sfogo e dove racconto tutto, l'ho iniziato appena ho imparato a scrivere ovvero sia a sei anni, e da allora non ho piú smesso, ci sono state delle pagine davvero deprimenti, ma adesso diciamo che è allegro, da qualche anno a questa parte preferisco vedere solo le cose positive della gente e dei fatti accaduti, o come direbbe mio nonno, da alcuni anni preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno; scrivo tantissimo e non mi accorgo che è passata l'ora di pranzo, sono le quattro e mezza, poggio la penna sul tavolino e metto il diario in un cassetto sotto alcune mutande,prendo le mie inseparabili cuffiette e mi metto sul letto a sentire la musica mentre studio alcune cose che avrei dovuto fare in questi mesi, la tentazione di iscrivermi a qualche liceo qua intorno è tanta ma non so se riuscirei a seguire le lezioni e tutto o peggio non so se riuscirei ad ambientarmi, per dire alle elementari in cinque anni non mi sono mai ambientata e stessa cosa per i tre anni di medie in cui avevo gli stessi compagni delle elementari piú uno che conoscevo da quando avevo tre anni, però si, credo proprio che m'iscriverò a qualche scuola, anche se non posso iscrivermi a qualche scuola essendo che frequento ancora il mio liceo, è solo in manutenzione, forse m'iscriveró a qualche corso che mi dia qualche abilitá per il cucciculum di lavoro!       
Continuo a sentire le parole del famoso Edoardo Bennato, se non sapessi la vera storia dell'isola che non c'è credo che sarebbe una delle mie canzoni preferite, adoro pensare che un bambino da un momento all'altro può crescere e mi piace molto anche il fatto che sull'isola non si cresce mai, ma odio il fatto che nella vera storia quei bambini sono morti; mentre il mio cervello pensa a questo la porta si apre, non l'avevo chiusa a chiave e del resto Federico ne approfittó per entrare, quando intravedo la porta aperta mi tolgo le cuffiette e stoppo la musica, dopo di che mi alzo e la chiudo, quando mi giro vedo il moro seduto sul suo letto
<<Ciao>>

Niente di specialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora