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Durante la notte ho avuto un sacco di incubi e quando mi svegliavo fede era sempre sveglio che mi tranquillizzava, adesso ho appena gridato nel sonno mi sono messa a sedere, ma fede non c'è; mi gira la testa e non riesco a respirare, non mi sta proteggendo cioè si, ma ora chi mi sta proteggendo, con tutte queste paranoie non mi accorgo neanche che è spuntata l'alba, e che le coperte che tutta la notte mi hanno riscaldati iniziano a fare troppo calore al mio corpo.
Mi alzai e mi diressi verso il balcone con indosso ancora la felpa di fede, fui stupita di vedere Federico fumare, ma soprattutto, le mie sigarette!, Ma da quando fuma?, Ricordo che l'ultima volta che avevo fumato di fronte a lui mi aveva guardato male
<<Ehy..>> sussurrai cercando di attirare la sua attenzione, ma non mi degnó nemmeno di uno sguardo
<<Ciao>> disse lui freddo, cos'è è dolce solo se mi stuprano? E quando vuole fare credere che mi ama, oppure il dolce fede è stato mangiato dal diavolo che è in lui?
<<Tutto bene?.. da quando fumi?>> mi guardò e poi tornò a guardare l'orizzonte senza degnarmi di una risposta poi dopo un po' accorgendosi dell'insistenza con cui lo guardavo decise di girarsi, mi guardò ancora e sbottò
<<Se sto bene io? Io sto benissimo tu piuttosto! Come osi scrivere quelle cose sul mio conto dopo quel che ti ho detto ieri?!, chi ti credi di essere?>> Io lo guardai perplessa, non ho mai scritto niente contro di lui e infatti ribbattei
<<Non ho detto niente sul tuo conto, e poi di che cosa stai parlando?!?>> Lo vidi estrarre dalla tasca il cellulare e sbattermelo in faccia con un messaggio, ora che guardo attentamente quello è il mio cellulare
<<Se mi odi cosí tanto perchè non me lo dici in faccia? Invece di scrivere alle tue amichette del cazzo, a e sappi che anche Benjamin è arrabbiato con te, dopo quelle belle parole che ti ho detto ci mancava solo quello, sai mi ero illuso di avere possibbilitá con te, ma ora che ci penso hai fatto bene a pensarci, con una come te non voglio nemmeno provarci>> Federico poggiò il cellulare sul tavolino lì vicino, spense la sigaretta e se ne andò entrando, in casa.
Presi alla svelta il telefono che Federico aveva poggiato sul tavolino in balcone, e iniziai a controllare velocemente tutti i social, whatsapp, Messanger, Twitter, Telegram ma niente, ed effettivamente non capivo neanche il perchè di quelle accuse cosí insensate, insomma io non ho amici, o meglio non piú....
Mentre pensavo a questo aprii Instagram e immediatamente scoprii quello che avevo fatto, controllai nervosamente ogni singolo angolo di quella foto, ed ogni singola parola di quel testo dove criticato il ragazzo che giusto l'altra sera mi aveva salvato e che si era appena dichiarato con delle parole dolcissime, il post era di due ore fa, e nonostante non mi capacitassi di come avessi fatto a scriverlo deciso di farmi coraggio e leggere a fondo la descrizione sotto la foto: "ebbene volete sapere chi è davvero Federico rossi?, Be' molto semplice, Federico rossi è l'essere piú meschino che esista sulla faccia della terra, e non solo, è anche un bugiardo, egoista, egocentrico, bipolare di merda, davvero non so come facciano famiglia e parenti a sopportarlo, lo conosco da poco, saranno cinque giorni e non so chi sia davvero, ma so già che lo detesto come detesto pochi; lo ritengo un essere ripugnante e al quanto dannoso per l'umanitá. Davvero se vi è possibbile allontanatevi da questo essere, grazie per l'attenzione."
Appena finii di leggere il cellulare mi scivoló dalle mani, non potevo credere a quel che avevo scritto. Come ho potuto, dopo quel che ha fatto per me ieri?!?! Sono davvero un brutta persona. Ancora non mi capacito di quel che sta succedendo, di ieri sera ma soprattutto di quel che ho scritto o meglio letto
Scesi immediatamente le scale correndo al piano di sotto, e dimenticandomi del mio cellulare caduto a terra, molto probabilmente si sará rotto ma adesso devo pensare a Federico e a quel che ho detto su di lui, lo vidi seduto al bancone della cucina dove di solito facciamo colazione io e Ben, mi avvicinai a lui e mi sedetti li, a pochi centimetri dal suo corpo. Percepivo la rabbia che riservava contro di me, e non potevo fargliene una colpa, anche perchè se questo era successo era solo colpa mia, anche se non so bene come questa cosa sia potuta accadere
<<Che vuoi?.>> Usó un oro cosí brusco che quasi mi spaventai a parlargli. Non sapevo come reagire, e neanche cosa dire
A quelle parole cosí fredde e ricolme di rabbia il mio cuore inizió a frantumarsi, pensavo che avessimo oltrepassato questo step del nostro rapporto e che quelle frasi dolci e quelle belle parole fossero vere, ma mi rendo conto di aver fatto un enorme cavolata ma ora devi cercare di risolvere quel danno
<<Mi dispiace.. io non volevo e non so neanche come io abb...>> Federico si alzó e m'interruppe
<<Ti dispiace? Ti dispiace di cosa precisamente? Di avermi ferito dopo ieri, dopo quel che io ho fatto per te, o ti dispiace di aver scritto quelle cose?>> Mi guardó indignato e un po' mi feriva questo comportamento anche se sapevo di meritarmelo, non sopporto che l'alcol mi faccia quest'effetto, anche se non mi pare di aver bevuto, e non ricordo neanche di essere stata brilla ieri sera
<<Per tutto quel che ho fatto, davvero scusami>> lo guardai con uno sguardo supplicante, ma niente non funzionava non voleva saperne proprio di me e delle mie dannate scuse, mi guardó anche lui, ma con uno sguardo cosí freddo che per poco non mi si geló il sangue
<<Non me ne frega niente delle tue scuse del cavolo, stammi lontana, grazie.>> Detto questo uscí di casa lasciandomi da sola avevo fatto una cavolata, non basterá un semplice scusa a risolvere questa situazione...
Quando Federico uscí si sentí la porta sbattere, il suono rimbombó per tutta la casa,nessuno si lamentó, il che mi fece capire che ero di nuovo sola, sia caratterialmente che fisicamente, come diamine mi è passato per la testa di fare quel gesto?, Forse è meglio smettere di pensare a questo, magari mi ricorderó piú tardi, ora voglio andarmi a rilassare in spiaggia.
Mi preparai, presi un paio di pantaloncini, e appena inizia a guardare nell'armadio mi resi conto che avevo ancora quella maglietta che avevo rubato a Federico appena arrivati, sorrisi a vederla e decisi di indossarla, credo si sia dimenticato di averla, anche perchè non l'ha minimamente cercata a quanto ricordo; mi misi le scarpe e anche lì non potei fare a meno di notare di aver indossato un paio di calzini di Federico. Perchè sono cosí stupida e soprattutto perchè ho le sue cose non ha senso. Sbuffai per i troppi pensieri che mi occupavano il cervello, finii di allacciare le scarpe e dopo di che recuperai il telefono che avevo fatto cadere precedentemente in balcone, inutile dire che si era rotto, e mi feci una corsetta in spiaggia, a quest'ora solitamente il mare è calmo e non ci va mai nessuno; affitti una sdraio e solo dopo mi accorsi che il mare era agitato e che c'erano un sacco di ragazzi con dei professori, ma insomma proprio oggi la gita al mare?. Mi misi in disparte e solo quando un ragazzo mi si avvicinó parlai, ecco ricordate la Gaia timida? Credo che grazie a Federico sia soarita
<<Ciao io sono Oliver, ero alla festa di ieri>> lo osservai per un po, e mi parve di riconoscerlo << be' si insomma ero in quel gruppo dove c'era anche Cameron, non so se ti ricordi>> a quella notizia sussultai
<<oh si... Ricordo>>
<<Ehy tranquilla anche io non ero d'accordo per lasciarti andare,ma sai com'è avevo bevuto troppo e non ero cosciente delle mie azioni>>sospirai di sollievo, ma comunque la cosa non mi tranquillizzava
<<Ah sì capisco>> sorrisi lievemente per poi vedere in lontananza Federico e Benjamin che appena mi videro cambiarono rotta,stranamente Oliver si accorse dell'accaduto e mi si sedette accanto
<<Che succede con Mascolo e rossi?>>
<<Mascolo?>> Rimasi a guardarlo perplessa
<<Be' si Benjamin di cognome fa mascolo, non lo sapevi?>>
<<Ah sì certo, lo sapevo>> in quel momento io ed Oliver scoppiammo a ridere

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