9

58 6 116
                                    

dopo aver varcato la soglia del cancello mi resi conto che era davvero tanto che non uscivo in compagnia di qualcuno, il che era molto strano siccome io adoro stare  all' aria aperta, mi trasmette più tranquillità di giorno, e mi aiuta a calmarmi o ad abbassare la mia pressione, essendo che di notte bisogna girare con trecento occhi, mentre di giorno diciamo è leggermente più sicuro, anche perché se qualcuno dovesse stuprarti almeno puoi vederlo in viso, mentre di notte basta qualche secondo, qualche distrazione, e finisci in un punto così buglio che neanche la torcia del tuo cellulare aiuterebbe ad illuminare tutto intorno.

Mi guardai ancora un po' intorno ed assaporai ancora a lungo quell' aria di mare che ti purifica i polmoni da tutte le tossine che respiri in città.

<<quindi come arriviamo al supermercato?>> mi guardò Federico incerto su come muoversi e dove andare, vista la sua disinformazione sulla zona in cui abita, la sua voce come in questi ultimi ventiquattro minuti era dolce e tiepida, senza alcuna sfaccetatura d' arrabbiatura, di tristezza o di noia, forse sto riuscendo a fargli dimenticare quella ragazza per cui ha preso una cotta ma che non ricambia.  Va bene ho deciso, giocherò sul mio lato scherzoso, così forse riuscirà a dimenticare la ragazza e tornerà il solito rompiscatole di sempre.

<<io ho una domanda ancora migliore della tua>> mi girai a guardalo, e solo poco dopo notai che i nostri nasi erano ad un palmo di mano di distanza

<<ah...ed..ehmm quale sarebbe?>> lo fissai negli occhi attentamente e potei notare con grande stupore che i suoi occhi erano speranzosi di non so bene cosa, con quella voce sembra un bambino, ha balbettato, e anche stanotte l' ha fatto, che abbia qualche problema con la timidezza? no ma che dico, é federico rossi, é lo stesso ragazzo che quando l' ho conosciuto ha cercato di farmi venire i vermi in testa con del semplice terriccio, é lo stesso ragazzo che l' altra sera mi ha stretto così forte il polso da farmi piangere, ma ora che ci penso. é lo stesso ragazzo che ieri sera mi fissava e mi stringeva fra le sue braccia, che piangeva nel palmo della mia mano, e che si é mostrato vulnerabile davanti ai miei occhi, e se posso dirlo, non è da molti sfogarsi con una ragazza che conosci a malapena da due settimane, e che molto probabilmente neanche ti va a genio.

<<oi, terra chiama gaia, ci sei?>> federico mi richiamò alla sua attenzione, e quali parole migliore di queste per attirare la mia attenzione che viene colta molto di rado dalle persone, tornai a guardarlo e mi decisi a dargli una risposta

<< ah si, ecco la mia domanda é questa>> lo lasciai per qualche secondo sulle spine sperando che non mi obliteri da un momento all' altro, be anche se lo facesse non sarebbe male, anzi sarebbe comico o esilarante <<dov' è il supermercato?>> lui mi guardò con gli occhi misti fra lo stizzimento e il divertito, ma nonostante la mia scarsa simpatia scoppiò a ridere, rendendomi molto felice e fiera del mio essere così inadeguata alle situazioni

<<abbiamo dei buoni presuposti per partire vedo>> lo guarda e subito dopo feci cadere il mio sguardo sul suo sorriso, quel fottutissimo sorriso, che onestamente mi fa credere di essere in un paradiso terrestre,  nonostante tutte le guerre  e tutto lo schifo che questo mondo nasconde e conserva.

<<cerchiamo su google maps?>> bastarono quelle parole a risvegliarmi da quello sguardo perso fra le se bellissime labbra

<<va bene, alemeno credo che lui sappia dove dirigersi nonostante le strade sbagliate che ci farà prendere>> guardai federico e sorrisi, dopo di che mi girai e digitando su google "supermarcato" me ne spuntarono minimo dieci, scelsi il più  ontano senza farlo vedere a federico, s'é dolce almeno fino al ritorno dal supermercato voglio godermelo al meglio

<<okay ne ho trovato uno, ma é a 5 km da qua va bene per te?>> mi guardò sbigottito, non so precisamente per quale motivo, ma con un solo sguardo lo incitai a parlare per farmi capire cosa ci fosse che non va

<<non ce n'é uno più vicino? odio camminare>> un po' mi dispiaceva mentirgli ma farei di tutto per passare un po' di tempo con il dolce Federico 

<<no mi spiace, non ce ne sono altri, dai su andiamo>> m' iniziai ad incamminare senza lasciare che controbbattesse in modo che quando mi raggiungerà, o quando inizierà a lamentarsi, non avrà modo di tornare indietro

<<uffa però, tuo cugino non poteva scegliersi, o meglio comprarsi una casa più vers0 il centro? insomma un conto e che per andare a scuola a volte ci accompagna lui o passa l'autobus ma farmi cinque chilometri a piedi per andare in uno stupido supermarket mi pare un po' eccessivo tu mi capisci vero?>>  sentendo quelle parole mi sentii un po' inorridita dal discorso che Federico stava facendo, ma allo stesso tempo mi preoccupavo per la mia incolumità semmai dovesse scoprie che in verità ci sono ben altri dieci supermercati distanti solo un0 barra due chilometri

<<in verità no, non sono per niente d'accordo col tuo pensiero, detto sinceramente mi piace molto camminare e fare lunghe passeggiate soprattuto di prima mattina quando l' aria è ancora fresca, senza alcuno smog e con il tepore della dolce notte che recentemente ha abbandonato il nostro cielo; se mi permetti di aggiungere vorrei dirti anche che alle ragazze piace molto passeggiare mano nella mano con la persona amata, o anche fare una semplice passeggiata può aiutare a far innamorare due semplici individui se si hanno le giuste tecniche; e poi giovanni ha scelto quella casa per me l' ha scelta perché a me piace molto camminare, e perché mi piace sentire appena sveglia in balcone o sull' amaca la brezza marina che mi sfiora i capelli>> e come se l' avessi chiamato in quel momento un soffio di vento mi spostò i capelli, sistemandomeli vicino all' orecchio sinistro, come se sapesse che federico é alla mia destra e che così ha una visione migliore del mio viso, senza tutti quei capelli davanti

<<ah non sapevo la pensassi cosi, se l' avessi saputo molto probabilmente avrei evitato questo argomento, o di sicuro  non avrei criticato così tanto tuo cugino, comunque, quanto manca?>> cercai di non fargli notare l'alimentare dietro di me che google maps stesso mi aveva consigliato

<< mancano ancora tre km>> dissi in fretta velocizzai il passo ma mi accorsi solo in quel momento che federico si era fermato, cavolo, l' ha visto, ed ora?

<<sicura?>> mi guardò non sapevo se dirgli  la verità o no, stava guardando l' alimentari e mentre io non rispondo noto che ad ogni secondo di silenzio non fa altro che alterarsi, smisi di guardarlo e spostai il mio sguardo sul cemento <<lo sapevi che c' era un alimentari qui?>> continuai a non guardarlo, ma spostai gli occhi sulle sue mani le quali si erano raccolte in un pugno, che stava stringendo ogni secondo per colpa del mio silenzio <<LO SAPEVI????>> a quel punto alzai lo sguardo, ero abbastanza lontana da lui ma nonostante questo federico continuava a mettermi paura con quei toni 

<<si>> sussurrai 

<<io giuro che....

Niente di specialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora