6. forse è più brava di te e ti piacciono le statistiche, no?

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Enea

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Enea

"In questa casa c'è puzza di pubertà e la pubertà qua l'abbiamo passata tutti, persino quello scemo di Mac."
Sospiro, mentre le mie dita cercano, inutilmente, visti i decerebrati con cui vivo, di mettere a computer uno schema mentale che dovrebbe, secondo una concezione psico-fisica da me mai capita, aiutarmi a superare questo esame del cazzo.

Proprio mentre cerco di capire come studiare, mi sfiora l'orecchio una scarpa che va a schiantarsi contro la faccia di Khalid e io non posso far altro che dire grazie.
A Khalid piace tanto lamentarsi, ma poi è lui che non fa mai le lavatrici, che lascia i piatti sporchi nel lavello e che russa così tanto da svegliare tutta la casa. E persino tutto il condominio, forse.

"Ho solo un anno meno di te."
"Appunto, sei un poppante."

Bastano queste due frasi, che sono del calibro delle risse che io facevo alle medie, a far scattare l'ira di quel scorbutico bad boy wannabe che è Mac.

Mac, infatti, inizia ad inseguire Khalid in giro per tutta la cucina e io, come se la cosa non stesse nemmeno pizzicando i miei circuiti mentali, continuo imperterrito a cercare di studiare.

Non è facile quando hai due coinquilini con le stesse capacità mentali di un'ameba e una scena che continua a ripetersi in loop nella tua testa.
Soprattutto se questa è una scena che ha distrutto il tuo piano perfetto, curato nei minimi dettagli.
Non doveva andare così.
Non mi doveva rubare la gomma, non doveva nemmeno rispondermi, dovevo solo farla innervosire un po'.
Eppure lei è stata capace di ribaltare la situazione a suo favore.
Come in un gioco di scacchi.
La mia vita è stata pianificata secondo un gioco di scacchi, e io, da bravo cretino, non ho calcolato che negli scacchi si gioca in due.
Perché non sono mai giunto a tale conclusione? Semplice: non avevo mai trovato un avversario. E pensavo che non lo avrei mai trovato fino a quando qualcuno ieri non mi ha fottuto la gomma.

"What is happening here?" In cucina entra l'unica ragazza che abita questa casa. Blanche Spencer è una ragazza inglese che l'anno scorso ha deciso di finire la sua specializzazione in medicina qui a Milano. Quando è venuta a chiedere se avessimo una stanza per lei, tutta capelli rosa e magliette decisamente più grandi della sua taglia, Alberto prima è arrossito di colpo, poi le ha risposto che avevamo qualunque cosa le servisse.
È da allora che Blanche vive con noi ed è da allora che Alberto ci sta provando senza sosta con lei. Devo dire che ci sta riuscendo, visto che in questo esatto momento Blanche ha indosso una sua maglietta.

"They're fighting again." Le rispondo in inglese perché sono le nove del mattino e Blanche alle nove del mattino non è ancora abbastanza sveglia per poter parlare in italiano.
Io e Blanche andiamo sostanzialmente d'accordo. Siamo gli unici due ad avere delle camere singole (mi rifiuto di condividere una camera con gente che non ha idea di cosa sia l'igiene personale) e quindi siamo gli unici due ad avere le camere al pian terreno. L'unica cosa che odio di Blanche è che mette prima il latte, poi i cereali.
È una maledetta eretica e mi viene un mezzo attacco di panico tutte le volte che la vedo mangiare cereali, ma mi ci sono abituato, dopo sei lunghi mesi di convivenza.

L'infinito senza limiti [2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora