29. ultimi giorni e l'erede miliardario

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Gli ultimi giorni di scuola sono un supplizio universale per ogni studente delle superiori.
Tra verifiche e interrogazioni la mia voglia di salire in cima al Duomo e buttarmi giù diventa sempre più alta.
Guardo i fogli sparsi davanti a me, i libri aperti su pagine che ancora devo studiare, e mentalmente mi convinco che manca solo un anno.
Un solo, misero ed insignificante anno e potrò dire addio alle superiori.

"Ma questo l'abbiamo fatto?"
"Sì."
"Ma quando?"
"Due mesi fa."
"Ah..."
Ognuno reagisce in modo diverso in rapporto alla quantità di materiale che ha da studiare. Io, che sono perfettina nell'anima, mi sono preparata uno schema da seguire. Ovviamente lo sto seguendo solamente a grandi linee, ma non sono troppo indietro con lo studio.
Mia, invece, è una da secchiate dell'ultimo minuto, Giovanni e Naila, che hanno già finito di studiare da un mese, la aiutano come meglio possono.

Genevieve, al contrario, si è completamente arresa. Sa che avrà i debiti, sa che non c'è speranza che non la rimandino, quindi sorseggia rumorosamente frappè mentre io cerco di recuperare le insufficienze collezionate durante l'anno.
Miracolosamente greco è salvo grazie alle interrogazioni, stessa cosa matematica. Il vero problema è quel cinque punto sei di scienze che dovrò tirare su in qualche modo, e ho solo due settimane per farlo.

"Sabato usciamo?" Chiede Ge, ficcandosi in bocca una quantità industriale di patatine, e tutti quanti ci giriamo verso di lei.
Mia scoppia a ridere, io alzo un sopracciglio, Naila la guarda confusa e Giovanni scuote la testa.
"Abbiamo delle verifiche da preparare."
"Il sabato sera?" Chiede Ge, ed effettivamente ha ragione, ma quella mezza insufficienza di scienze mi è rimasta sulla bocca dello stomaco, quindi mi metterò a studiare anche il sabato sera pur di recuperarla.

"Devo capire ste robe di scienze." Dico io, ma Ge alza gli occhi al cielo e mi strappa il quaderno dalle mani.
"È solo studio a memoria!"
"Ma alla mia memoria scienze non piace, quindi ci metto di più a studiarla, genio." Ribatto per poi riprendermi il mio quaderno e andare avanti a studiare, ma lo schermo del mio cellulare si illumina proprio in quel momento.

Ovviamente, è Enea che è appena uscito dall'università e mi chiede di uscire. La mia risposta è breve e coincisa: devo studiare.
Lui, però, com'è ormai tipico, rigira la situazione in suo favore.

Vengo io, dimmi dove sei.

"Con chi scrivi?" Mi chiede Mia con un sorriso furbo, mentre inizio a raccattare le mie cose e infilarle nello zaino. Potrei anche far venire qua Enea e farlo stare con i miei amici, ma probabilmente loro finirebbero a tartassarlo di domande (no, non è ancora finita la fase in cui cercano di estrapolargli ogni segreto della sua anima) e non studieremmo niente a prescindere, quindi preferisco incontrarlo senza la presenza ingombrante dei miei amici.

"Secondo te?" Rispondo a Mia, facendole l'occhiolino e provocando la sua risata. Soprattutto in questo momento in cui lei e Bebe sono ai ferri corti, Mia ha bisogno di ridere, di smettere di pensare alla sua ragazza almeno per qualche secondo.
"Guarda te come ci abbandona per quel fiorentino. Stronza!" Mi urla dietro Giovanni, ma io ormai li ho già salutati e sono già scappata fuori dal Kaktus.
Mi è sempre piaciuto questo periodo dell'anno, questo avvicinarsi della fine dell'anno scolastico, dell'inizio di quella che sarà la penultima estate spensierata della mia vita.

Prendo in mano il cellulare per vedere dove sia Enea, ma dopo pochi secondi sento un braccio sulle mie spalle e un paio di labbra scontrarsi sulle mie.
"Ciao." Dice una voce che ormai conosco fin troppo bene, e lo allontano da me spingendolo sul petto, ignorando il suo sguardo furbo e il sorriso di pura malizia che ha sul volto.
Per quanto io stia imparando a sciogliermi di più e preoccuparmi di meno, ci sono ancora situazioni che trovo estremamente scomode.
Per esempio, dare segni di affetto in pubblico.
Infatti, proprio perché le stelle si allineano sempre per farmi fare figure di merda, una coppia di vecchietti ci sta guardando con un sorriso sulle labbra.
Ew.

L'infinito senza limiti [2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora