10. highway e una domanda per una domanda

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Mio fratello non ha stile.
È un futuro calciatore, che va avanti a maglie di Zanetti e Lukaku e pantaloncini osceni.
Cosa ne può sapere lui di moda? Nulla.
Lo provano i colori che ha addosso: mai abbinare il blu elettrico con il nero. È una regola non scritta della moda.

Amar mi guarda, poi alza un sopracciglio, sta probabilmente cercando le parole giuste per mandarmi a cagare.
"Sembra che tu debba andare ad una conferenza, non in una discoteca."
"Ma non è vero!" Gli sbraito addosso, e Amar lascia andare il controller, dimenticandosi di Fifa per qualche secondo, per indicarmi lo specchio a figura intera di camera sua.

"Guardati." Mi intima, e io faccio come mi dice. Solo per questa volta.
Ho optato per un paio di pantaloni beige a zampa d'elefante, sopra ho un top in pizzo nero e addosso ho una giacca dello stesso colore dei pantaloni.
"Non è male." Gli dico. Avrei potuto esagerare un po' di più, ma già dovrò nascondere il top a papà: ho mezza pancia scoperta e se solo lo vedesse gli verrebbe un mezzo infarto.
"A te piace?" Mi chiede mio fratello, tornando a giocare a Fifa.
"Ovvio, se no non mi sarei vestita così."
"Allora vacci così."
"Grazie del parere, Amar, mi serviva proprio qualcuno che mi consigliasse di fare ciò che mi pare."
"Tanto tu fai sempre tutto ciò che ti pare."
Mi urla dietro mio fratello mentre esco dalla sua camera per raggiungere la mia. Non posso dargli torto, mi piace fare quello che voglio e ci riesco quasi sempre, con o senza sotterfugi.

Non appena entro in camera, il cellulare inizia a suonare all'impazzata, e io faccio in tempo solo a prenderlo e a buttarlo dentro alla borsa prima di uscire di casa e trovare la macchina della mamma di Mia.
Mia madre sta già parlando con la sua, e non appena mi vede, Mia mi manda un bacio volante.

"Niente cazzate, mi raccomando." Mi avvisa mia madre, e io la guardo come per dire davvero, ma? sa benissimo che non tocco alcolici, e se lo faccio prendo al massimo un drink. Il motivo è semplice: bevi, i tuoi freni inibitori si sciolgono, fai cazzate, perdi il controllo, te ne penti.
Io devo sempre avere tutto sotto controllo.
Bere significherebbe mandare all'aria tutti i miei piani, e a me non piace che qualcosa ostacoli i miei piani.

Salgo in macchina, e mamma mi saluta dal portone, ricambio, e poi la mamma di Mia mette in moto.

Nonostante l'Highway sia aperto da qualche mese, io non l'ho mai visto, probabilmente perché è collocato in una zona milanese che è frequentata molto più spesso da universitari che da liceali.
Non è molto lontana dai famosi Magazzini Generali, luogo in cui io non ho mai messo piede per principio, perché è pieno di gente la cui cultura rasenta lo zero, quindi è una zona molto frequentata, in cui si alternano bar per i più raffinati e discoteche per chi ha voglia di divertirsi.

Io andrei volentieri in qualche bar, ma ormai sono qui, e mi sono anche impegnata per truccarmi, ottenendo un risultato molto soddisfacente a differenza di Mia, il cui eye-liner sta già gocciolando.
"Ma come te lo sei messa?" Le chiedo, cercando di metterglielo a posto come riesco non appena scendiamo dalla macchina, ma lei scrolla le spalle.
"La Noemi mi stava saltando attorno, è già buona che sono riuscita a metterlo."
"Non si mette l'articolo davanti ai nomi."
"Ma smettila Amira, sei lombarda pure tu, e commetti questo errore anche tu. Molto spesso."
Mi dice con un sorriso bastardo, e io la guardo male. Okay, aggiungo anch'io l'articolo davanti ai nomi. Ma solo per forza d'abitudine.

Me la lascio alle spalle, iniziando a camminare verso l'entrata dell'Highway, e Mia ride per poi rincorrermi.
L'Highway sembra un locale molto serio e alla moda, e sicuramente pieno di gente che fa parte della borghesia milanese.
O almeno così credo non appena vedo i buttafuori, intenti a controllare i documenti di tutti i ragazzi che sono in fila, che sembrano essere due macchie scure in mezzo ad un mare di paiettes e scintillii.
Sì, questo è decisamente un luogo che frequentano i milanesi imbruttiti, degni eredi dei sancarlini, ovvero non gente come me e Mia.

L'infinito senza limiti [2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora