21. villa vimeratti e il bacio del diavolo

4.4K 226 299
                                    

capitolo decisamente più lungo del solito. godetevelo ❤️

Avevo ragione io.
Villa Vimeratti è una villona degna dei migliori borghesotti di Milano.
E, ovviamente, io e i miei compagni di classe c'entriamo poco o nulla con questo ambiente.
Siamo arrivati con due macchine, una guidata dalla mamma di Mia e l'altra guidata dal papà di Fespo, che ha messo a palla canzoni neomelodiche per tutto il tragitto, facendo storcere il naso alla sicurezza.

Sí, Nina ha ingaggiato anche la sicurezza.

"Porca puttana, è un fottuto castello!" Urla Fespo, facendosi rifilare un'occhiata cattiva dal buttafuori davanti al grande portone d'ingresso.
Per raggiungere la villa abbiamo dovuto attraversare a piedi il vialetto di ghiaia che divide in due il maestoso giardino. Ricorda molto la reggia di Versailles, con alberi sempreverde curati scrupolosamente e una serie di cespugli di rose posti in modo tale da formare due grandi V, come l'iniziale del cognome dei proprietari originari della villa.

Appena varcato il cancellato si può notare una enorme fontana realizzata secondo i canoni dell'arte contemporanea: l'acqua sprizza ad intermittenza da dei fori presenti sulla base della fontana, andando a creare un gioco di luci che rende il luogo ancora più splendido.

È un posto di classe, questo, e noi non ci stiamo per niente comportando come gente di classe.
Prima di tutto, Mia si è quasi rotta la caviglia nel tentativo di camminare sulla ghiaia coi tacchi, il tutto accompagnato da battutine bastarde di Fespo e di Quercia.

Giovanni è sull'orlo di un crollo nervoso, tanto che mi sta stringendo il braccio per non spaccare la faccia di Lorenzo, che assieme ai due deficienti si è messo a fare versi tipicamente animali dopo che Giovanni li ha chiamati bestie.

In tutto questo, Ge continua a guardare me e Quercia come se fosse ad una partita di tennis, intervallando momenti di panico a momenti in cui continua a farmi promettere di non farne parola con nessuno. Ovvio che non ne farò parola con nessuno, ma Ge è totalmente scandalizzata dal fatto che le piaccia Quercia.
Insomma... è Quercia.

Lo guardo proprio mentre sta imitando una scimmia, vestito in giacca e cravatta e seppur non sia un brutto ragazzo - anzi, i capelli biondi contrastano con gli occhi scuri e lo rendono decisamente affascinante - è Quercia, cazzo! Lo consoco da quando aveva quattordici anni e si infilava le matite nel naso per vedere se riusciva a toccarsi il cervello, non posso vederlo come futuro fidanzato di Ge.
Genevieve, capito? La stessa Genevieve che sbava sulle foto di Chris Evans.

Tra battute poco desiderate e minacce di Mia rivolte ai tre fenomeni, raggiungiamo la villa e Ge, finalmente, sembra tranquillizzarsi. Gli occhi verdi sono spalancati dallo stupore, la bocca immobile a formare una piccola O.
"Cazzo..." Pronuncia la mia amica, fine come sempre. Io mi limito ad osservare la grande villa seicentesca senza scompormi troppo. La facciata è di un color pesca tenue, che si complimenta con le rose rosse presenti nel giardino. Tutto questo posto gioca sui contrasti, sugli scherzi della vista.

Ci piazziamo tutti e otto sul primo dei tantissimi scalini che portano alla porta d'ingresso, venendo presto raggiunti da un buttafuori alto e con i bicipiti grandi quanto tutto il mio busto.
"Nomi?" Ci chiede il buttafuori, aprendo una lista di nomi così lunga da rasare il suolo. Quante cazzo di persone ha invitato la Baltina?
"Ehm..." Inizia Giovanni, schiarendosi la gola, ma giusto perché i tre dell'Ave Maria non hanno combinato abbastanza danni oggi, Giovanni viene letteralmente superato da quel pidocchio di Fespo.

"Cristiano Ronaldo, Romelu Lukaku e Ante Rebić."
Io li guardo come se fossero scemi, Mia si sbatte una mano in faccia, Giovanni mi sibila di trattenerlo prima che possa fare danni irreparabili e Naila scuote la testa.
Fieri come non mai, Lorenzo, Fespo e Quercia osservano il buttafuori come se avessero appena fatto la battuta dell'anno, come se dare nomi di calciatori al posto dei loro veri nomi fosse una mossa da veri professionisti.
Per me rasentano la comicità pessima di Colorado, ma per il bene della salute mentale di tutti decido di intervenire.

L'infinito senza limiti [2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora