Matt socchiuse lentamente gli occhi, venendo ferito dai raggi di sole del mattino. Frastornato, si rialzò poco a poco, massaggiandosi la testa e guardandosi intorno." Signore come sta? Tutto bene?" Chiese subito premurosamente un uomo di fianco a lui, che vestiva una divisa bianca e un cappello da marinaio.
Matt lo guardò qualche secondo, confuso, e poi rispose:
" Si credo di si, grazie"
Era visibilmente su una barca di modeste dimensioni; accanto a lui, ovunque, si trovavano altre centinaia di persone avvolte in teli e coperte, e sdraiate sul pavimento nello spazio ristretto.
Poi alzò lo sguardo, e intravide sempre di più avvicinarsi in lontananza proprio lei, la Statua della Libertà; erano a qualche miglio da Staten Island.
Ci mise poco a ricostruire il tutto e a mettere insieme i pezzi; gli venne in mente dopo qualche secondo la Smeraldia, Jess, e l'enorme esplosione che c'era stata, dopo la quale non aveva sentito più nulla.
" La Smeraldia" esclamò confuso cercando di fare chiarezza nei suoi ricordi: " che è successo, che ne è stato?" Sussurrò rivolto all'ufficiale di bordo.
Quest'ultimo abbassò gli occhi, quasi sofferente nel dover rispondere ad una simile domanda.
" Signore... la Smeraldia non esiste più... è esplosa alle 21.40 di ieri sera, a 900 miglia dalla costa canadese, nell'atlantico Centro settentrionale... sono desolato, veramente" rispose mentre Matt restò in silenzio; le immagini della tragedia iniziavano a ripresentarsi con più lucidità e concretezza ai suoi occhi, ora.
" Lei è visibilmente in stato confusionario, ed è più che normale dopo quello che è successo; in seguito all'esplosione è stato scaraventato in acqua ad una velocità inimmaginabile, ma fortunatamente è caduto proprio sopra su un pezzo di metallo galleggiante staccatosi dalla parete della nave; in questo modo diciamo che è resistito all'ipotermia rimanendo quasi totalmente al di fuori della superficie dell'oceano, nonostante le sue condizioni erano estremamente critiche al momento del salvataggio"
Matt effettivamente si sentiva dolorante e intorpidito; osservò che aveva il braccio sinistro interamente fasciato, un grosso cerotto dietro alla schiena e un'altra fasciatura sulla gamba destra.
" Aveva delle ferite profonde dove è stato medicato" continuò l'uomo in divisa vedendo Matt osservare le bendature: "ma lasci che le dica una cosa; lei è stato graziato dal destino, qualche buon'anima ha voluto proteggerla da lassù, e le ha fatto rimediare solo qualche contusione e cicatrice di fronte ad un evento inenarrabile come quello che è accaduto"
Matt ammutolì abbassando la testa.
" Le chiedo tanto se la invitassi a fornire le sue generalità? Servono per il computo dei sopravvissuti."
" Matt... Matthew Bass" rispose frettolosamente Matt iniziando a camminare.
" Quel Matthew Bass famoso a Manhattan? I miei ossequi allora per non averle rivolto le mie cortesie, signore" rispose galantemente l'uomo, ma Matt non rispose.
" Jess, dove è Jess?" sussurrò deglutendo amaramente e iniziando convulsamente a girare per cercarla, prima di ritornare dall'ufficiale.
" Dove è Jess? Le tenevo la mano prima, mentre tutto esplodeva... e Mike, e Andrews'"
" Signore... sono passate 15 ore dal momento dell'esplosione, anzi per la precisione 14 ore e 37 minuti; sono le 11.17 di mercoledì 10 marzo".
Ma Matt non ascoltò neppure quell'informazione. In preda al panico iniziò ad urlare il nome di Jess, muovendosi in ogni direzione per cercare di trovarla.
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Le brevi pagine del tempo
RomanceMatt è il giovane direttore di una delle industrie più famose di Manhattan; è ricco, potente, arrogante e dissoluto, e ha come unica prospettiva futura il guadagno e lo sperpero dei suoi miliardi in lusso e divertimento. Ma quest'esistenza grigia e...