"Non ce la posso fare"
Penso ripercorrendo le strade, ormai imparate a memoria, del mio piccolo paese.Quante volte sono passata per questa via?
Quanto volte ho visto le stesse case, negozi e, perché no, pure persone?Tante volte, questa è la risposta.
Ma tutte le volte ero felice
Tutte le volte avevo una buona ragione, secondo me, per ripercorrere ancora una volta in più, quelle strade.Tranne questa.
Questa volta è diverso
Non sono felice, non sono triste.
Diversamente dall'altre volte, questa volta non provo nessun'emozione mentre sto percorrendo le strade per il parco, il più grande della mia città.Il motivo per cui lo sto facendo?
Oggi, in questo parco, si terrà un concorso per modelli.
Già, provate a immaginare tutte le tipiche cose che appaiono in una sfilata: modelli, giudici, il pubblico che applaude...
Tutte cose che ho sempre definito inutili, ma mia madre non userebbe lo stesso aggettivo.Lei ha sempre voluto che io facessi la modella.
Già da quando ero bambina mi obbligava a vestirmi in modo orrendo e a mettermi nelle pose più strane e complicate.
Per lei ero la bambina più bella del mondo, ma io non potevo dire lo stesso.Sfortunatamente per lei, non c'è mai stata l'occasione di avverare questo suo folle desiderio e per i primi sedicini anni della mia vita sono stata libera.
Ma poi è successo.
Il 27 giugno mia madre ha avuto la notizia che a luglio si sarebbe tenuto un concorso nel parco e chi avrebbe vinto sarebbe potuto diventare un modello a tutti gli effetti per nove mesi.Inutile dire che quella notizia per mia madre era come un segnale dal cielo che diceva: "non è ancora troppo tardi"
Per me quella notizia diceva: "scappa in messico il prima possibile"
Ma sono stata troppo lenta, e i biglietti costavano troppo.Ed eccoci qui, 16 luglio, 1245° gradi ed io a camminare sotto il sole cuocente mentre potrei stare a casa al fresco dell'aria condizionata.
L'unica cosa positiva, in questa giornata che sarà piena di negatività, è che ad accompagnarmi ci sarà la mia migliore amica, Madison.
Che suppongo ora mi odi, siccome ci dovevamo vedere alle 10:00 e adesso che sono le 11:00, io non sono ancora arrivata.
Tanto è abituata ai miei ritardi no?
E siccome è ovvio a tutti che la risposta siano no, decido di chiamarla.Ma questa mia inutile decisione è fermata dal destino, che decide di farmi dimenticare il telefono a casa
Grazie, tu sempre d'aiutoE così, presa dal panico e dall'ansia di arrivare ancora più in ritardo, decido di fare la scelta più sbagliata, che in quel momento potessi prendere: comincio a correre.
Cos'è successo?
Semplice, incapace di correre come sono, inciampo in uno stupido sasso, e i miei immacolati pantaloni bianchi decido di diventare di una appariscente tonalità marrone scuro.Ma questo non ferma le mie lunghe gambe dal continuare a correre, e fortunatamente per i miei pantaloni e per il mio futuro da modella che desidera mia madre per me, arrivo al parco senza inciampare di nuovo.
Adesso, potrei dividere la situazione in cui mi trovo in un lato positivo e uno negativo.
Il lato positivo è che sono arrivata, il lato negativo è che non trovo più Madison.
Sono io cieca o è lei che si è stancata di aspettarmi e se ne andata?
Sinceramente non la biasimerei se se ne fosse andataComincio allora a cercarla con lo sguardo ma la mia scarsa vista riesce a individuare solo un ragazzo appoggiato a un albero, che però, fortunatamente, sta usando un cellulare.
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La Bellezza Inganna
RomanceSpesso l'aggettivo perfezione viene affiancato dalla parola modello. E viceversa la parola modello viene spesso affiancata dall'aggettivo perfezione. Ma se fuori i modelli possono sembrare così dannatamente perfetti da essere irraggiungibili, dentro...