10 - Concerti

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Se vi stesse chiedendo quanto tempo ci vuole per far esaurire la pazienza di un essere umano, vi posso assicurare, che se doveste mai parlare con me, ci metterei poco.
Molto poco.
E Madison è la conferma.

Sarà la decima volta che me lo spiega, lo so, e mi dispiace per lei lo giuro.
Ma io non trovo ancora un senso a quelle sue parole.

- Davvero Diana? - Dice lei alzando gli occhi al cielo - Dobbiamo soltanto andare a vedere il concerto del paese, ti è sempre piaciuto -

- Si - Specifico io incrociando le braccia al petto - Ma in uno dei pochi giorni in cui Kate ci lascia liberi -

La verità è un'altra però.
Il nostro paese, BuildHill , non si potrebbe definire proprio di grandi dimensioni.
E una conseguenza di questo è che in questi concerti che si organizzano nessuno può mancare.

Vengono gli anziani che la considerano un'occasione per uscire a prendere una boccata d'aria, vengono genitori insieme ai figli che pensano di poter passare un pomeriggio in famiglia, e vengono tutti i ragazzi che si potrebbero classificare come adolescenti.

Sarebbe inutile pensare che non sarebe venuto anche Liam.
E anche se vedere il suo viso perfetto non mi dispiace, la voglia di sentire la sua voce fastidiosa, dopo che passiamo pomeriggi interi insieme a lavoro, adesso è scesa sotto lo zero.

- Neanche se vengono Cedric e Stuart? - Mi chiede lei sapendo che adoro i suoi due fratelli.

- Questo si chiama ricatto - Dico io mentre sulla sua faccia compare un sorriso compiaciuto - E da oggi in poi a te chiamerò ruffiana -

- Non oseresti - Mi avvisa lei mentre la sua allegra risata raggiunge le mie orecchie.

- Oserebbe invece - Dice la voce maschile di Stuart dietro le nostre spalle, impedendomi di rispondere a Madison.

- Finalmente siete arrivati - Esordisce loro sorella - Vi stiamo aspettando da mezz'ora -

- Dillo a tuo fratello - Dice Cedric con una voce che lascia intravedere tutta la poca pazienza che ha avuto per quei trenta minuti di ritardo.

- Ci vuole tempo per la perfezione - Spiega il fratello a sua volta.

- Peccato che tu non sappia che cosa sia - Rispondo io ridendo.

Con lui è sempre stato così.
Un insieme di battute e risposte.
E gli altri potranno pensare che sono battute acide e odiose ma noi ci vogliamo bene e sappiamo che tutto sono tranne che quello.
E va bene così.

- Sempre gentile vero Smith? - Mi chiede lui mentre ci incamminiamo verso la piazza del paese.

La pizza di buildHill è come il centro di un cerchio.
E si sa che i raggi del cerchio sono tutti equidistanti dal proprio punto di origine no?
Ecco, dopo questa breve lezione di geometria, possiamo dire che dovunque ci trovassimo saremmo stati sempre a dieci minuti di distanza da quella piazza e questo è una delle numerose cose belle che essa possiede.

Non è grandissima, come il paese dopo tutto, ma una cosa che la distingue dalle altre è la fantasiosa striscia rosa che l'attraversa.

La sua storia è davvero tanto buffa.
Quando questa piazza venne costruita, l'uomo che all'epoca era il sindaco voleva a tutti costi dipingere una parte di essa di rosa, come regalo della figlia che adorava quel colore.
Così affidò il compito a una specie di pittore, che, siccome la costruzione di questa piazza avvenne durante le vacanze di Pasqua, lasciò il barattolo di vernice in bilico su un marciapiede, pensando che quando sarebbe ritornato avrebbe potuto dipingere.

Ma non andò così.
Successe che un carro che passava di lì, colpi' accidentalmente il barattolo facendo rovesciare il suo contenuto e formando l'attuale striscia rosa.

Si pensava che la figlia del sindaco potesse non piacere quella striscia, invece a lei piacque tantissimo e così si decise di lasciarla.

Quella linea si può considerare un errore, uno sbaglio, una distrazione ma ormai siamo così abituati a vederla situata là che è diventata il simbolo del paese.

- Ci mettiamo lì - A distrarmi dai i miei pensieri è la voce di Cedric che indica un punto preciso tra tutta la folla che si sta creando.

- Direi di sì - Risponde la sorella - Se voi voste arrivati prima forse ci sarebbe stata meno gente -

- Non siamo gli unici in ritardo però - Dice a questo punto Stuart guardando in direzione di due ragazzi che stanno raggiungendo la piazza.

Appena mi giro verso i due nuovi arrivati quasi mi strozzo con la mia stessa saliva riconoscendo quelle chiome così diverse.

A volte è faticoso non sbagliarsi mai.

I due ragazzi che guarda Stuart sono, come avevo previsto, Liam e Stiles che proprio adesso si stanno avvicinando a noi.

- Voi siete Liam e Stiles vero - Li identifica Cedric - Quello moro Liam, e quello biondo Stiles, giusto? -

- Non sapevo che i miei capelli si potessero definire scuri - Risponde Liam con un leggere tocco di sarcasmo - Ma va bene -

- Lui è Stiles e quello biondo è Liam - Li presenta Madison indicandoli - Loro invece sono i miei due fratelli, Cedric e Stuart -

- Quindi siete voi i modelli - Dice Stuart fissando principalmente Liam con una faccia che non promette nulla di buono, mentre io gli lancio uno sguardo che vorrebbe dire : "Prova a farmi fare delle figure di merda e non saprai più cosa significa respirare" - Perché non ci mettiamo tutti quanti vicini? -

Deve avere un master in pessime idee.
È sicuro.

- Certo - Acconsente Stiles e mentre tutti i ragazzi si avvicinano verso una parte della piazza io fermo Madison prendendola per un braccio.

- I tuoi fratelli insieme a Stiles e Liam? - Chiedo con una faccia che si può definire sconvolta

- E allora - Mi risponde lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo - Magari diventeranno parte del nostro gruppo -

Mi sta prendendo in giro?
Si, mi stanno tutti prendendo letteralmente per il culo.

E mentre lo penso raggiungiamo i ragazzi che intanto sembrano avere una conversazione interessante.

Tutto questo mi disgusta.

- Di che parlate? - Chiedo io ancora con la confusione che si può vedere sul mio viso.

- Del perché il concerto non cominci - Mi risponde Stiles.

- Tu stai bene? - Mi domanda questa volta Liam - Sembri un fantasma -

- Si - Rispondo guardandolo - Credo -

In realtà sento una lieve pulsazione al livello delle tempie, ma ormai sono abituata a questo leggero mal di testa che mi viene ogni volta che sto in un luogo affolla, dunque non ci do molto peso.

Dopo qualche minuto il concerto finalmente inizia e uomini e donne di un età compresa tra i venti e i trentacinque anni cominciano a suonare.

C'è chi canta.
Chi suona la chitarra o la tastiera e chi, come noi, si muove a ritmo di una canzone pop.

Però dopo alcuni minuti di questo divertimento le tempie ricominciano a pulsare ancora più forte di prima.

Mi sembra che tutto stia cominciando a girare e tra la musica e il baccano che stanno facendo le altre persone la mia testa sembra una bomba sul punto di esplodere.

La mia mano cerca un punto d'appoggio ma allungando essa mi sbilancio troppo e l'ultima cosa che sento prima di svenire e una parete calda e muscolosa.




Ciao a tutti!
Capitolo corto, lo so ma questo e il prossimo capitolo saranno molto easy e dal undicesimo in poi cominceranno i capitoli che racconteranno la vera e propria trama.
Secondo voi Diana su chi sviene?
Che ne pensate del gruppo che si è creato?
Fatemelo sapere.
Detto questo vi saluto.
( il nome del paese è totalmente messo a caso e inventato ma non sapevo davvero cosa mettere, se mi consigliate qualcosa ne sarei grata)
❤️👋

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