«Angie non mi odiare»Ansimo io, di fronte la figura slanciata e perfetta di mia cugina.
Lei in tutta risposta alzo lo sguardo dal telefono che teneva in mano, e con un'espressione più scocciata che altro, passa a resegna la mia figura.
«Sono venti minuti che ti aspetto»Obbietta poi, ripuntando lo sguardo ceruleo nel mio.
Si, diciamo che avevo sbagliato supermercato e che quello giusto distava un po' dall'altro.
Un po' tanto, aggiungerei.«Ti ho già spiegato che mi sono confusa»
«Chissà perché non mi sorprende»
Eccola, la solita stronza.«E chissà perché a me non sorprende la tua solita simpatia»Sussuro di rimando io, alzando, nel modo meno visibile possibile, gli occhi al cielo.
«Hai detto qualcosa?»
«Che dovremo proprio andare»Con un movimento veloce le prendo il polso, e tirandola con poca forza la metto in piedi, istigandola a camminare.«Allora»Comincio io,intenzionata a cambiare discorso«Che mi racconti?»
«Ho lasciato Alex»Confessa lei, nel mentre che insieme ci avviamo verso la grande piazza«Ti rendi conto che mi tradiva con Josie?»
Come se lei non lo avesse tradito almeno tre volte con il suo migliore amico;«Davvero assurdo»
«Lo so»Esclama realmente stupita«Sono molto meglio di quella troietta bionda»
Dovrei dirle che non ho la minima idea di chi sia Josie?
Nah, meglio lasciarla continuare il suo mongolo;«Non riesco proprio a capire come abbia fatto ha traditi»«E non hai idea di come io l'abbia scoperto»Continua ancora lei, mentre ci fermiamo di fronte al semaforo rosso«Una settimana fa ero venuta a casa sua per fargli una sorpresa per il suo compleanno che sarebbe stato il giorno dopo, e indovina un po'? L'ho trovato che si sbatteva un'altra»
«Ma il suo compleanno non era ad Agosto?»Domando incerta, ricordando quando mia cugina mi descriveva ogni particolare di quello che prima era il migliore fidanzato del mondo.
«Non è questo il punto»Obbietta con un gesto della mano, svoltando a destra un palazzo«Lui mi tradiva, e chissà da quanto tempo»
«Si ma...»La frase mi muore in bocca, appena il mio sguardo si posa sul il palazzo marrone scuro che mi ritrovo di fronte.
«Quello non è il palazzo dove abita la tua amica»Mi domanda Angie, avvicinandosi«Madison giusto?»
«Si»Confermo io, portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio«Abbiamo litigato»
«Uhm»Mugugna lei, sovrappensiero«È per questo che sembri triste?»
Da quando si interessa di cose che non riguardano solo lei?;«Non solo per Madison»
«Scometto che c'entra anche un ragazzo»
Wow, da quando mia cugina è così intuitiva«Si, come fai...»
«Ha saperlo?»Finisce lei per me«Ne hai la faccia»
«Fantastico»Sussuro sarcastica, passandomi una mano sul viso«Ci mancava solo questa»
Passano alcuni istanti in cui né io né lei diciamo qualcosa, poi, quando comincio a pensare che mi abbia abbandonata di fronte questo palazzo, ricomincia a parlare; «Senti»Dichiara, attirando la mia attenzione«Sappiamo entrambe che nessuna delle due voleva uscire, quindi, se tu vuoi andare a casa della tua amica per chiarire con lei io posso dire a mio padre che abbia passato un bel pomeriggio insieme, così i nostri genitori saranno contenti, che dici?»
STAI LEGGENDO
La Bellezza Inganna
RomanceSpesso l'aggettivo perfezione viene affiancato dalla parola modello. E viceversa la parola modello viene spesso affiancata dall'aggettivo perfezione. Ma se fuori i modelli possono sembrare così dannatamente perfetti da essere irraggiungibili, dentro...