Capitolo 10 -Se ti arrendi sempre, allora moriremo-

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-Se ti arrendi sempre, allora moriremo- Baby don't lie, Gwen Stefani

Capitolo 10 -Se ti arrendi sempre, allora moriremo-

Dopo aver saltato non sentii più niente. Mi sembrava di essere diventata il nulla. Non riuscivo a percepire il mio corpo, tanto meno quello di Shane. Per un attimo temetti di essere caduta nel vuoto. Poi sentii una stretta in un posto remoto del mio corpo e capii. Shane era ancora lì con me. Aprii gli occhi e mi ritrovai con il torrente sotto di me e l'aria che sferzava il viso e mi scompigliava i capelli. Lasciai uscire un grido primordiale, quello della paura. Shane strinse più forte la mano. Poi l'elastico che mi tratteneva per non cadere e morire si allungò al massimo e di scatto risalii. Sentii la mano si Shane scivolare via dalla mia e il terrore invase le mie vene. Lo vidi schizzare di lato e il panico mi opprimeva la trachea. Urlai con tutta la mia forza il suo nome ma lui non mi sentì. La corda intanto stava lentamente risalendo, ma non riuscivo a vedere Shane. Volsi lo sguardo ovunque, ma lui non c'era. In preda al panico mi tirarono sopra il ponte e delle braccia calde mi avvolsero il corpo. "E' finita, stai tranquilla. Respira April, ti verrà un infarto" mi sussurrò una voce che ben conoscevo. "D-dov'eri?" chiesi balbettando per il panico ancora in circolo nelle vene. "Mi hanno tirato su il prima possibile per un problema alla corda" mi disse stringendomi da dietro. Appoggiai la testa sul suo incavo del collo e sospirai. "Potevi morire" dissi fra un fremito e un'altro. "Io non morirò sei ci sei tu"  mi disse baciandomi. Sentivo sulle sue labbra il sapore della libertà, umidiccio e dolcissimo. Mi afferrò la schiena con una mano e mi abbandonai completamente a lui. Sentii qualcuno schiarirsi la voce dietro le mie spalle. Mi voltai e vidi una scena dolcissima. Logan stava baciando leggermente Matt. Quest'ultimo era rosso in viso ma aveva una faccia soddisfatta. Guardai verso Shane e lui sorrise, riprendendo a baciarmi.

Arrivati a casa decisi che avrei fatto qualcosa con Shane. Non riuscivo a sopportare la sua distanza. Sentivo come un filo che si tendeva più lui si allontanava ed era straziante. Lo chiamai.

"Che c'è piccola?" "Voglio che ti sia qui con me Shane, ti voglio." "Cosa c'è April?" "Mi manchi"  "Arrivo April, aspettami"

Shane mi trovò accasciata sopra il letto. Sembravo senza vita. "April" gridò vedendomi in quello stato. Mi sentivo svuotata, non ce la facevo più. Era inspiegabile. Dopo aver fatto bungee jumping avevo capito che tutto ciò che ci sorreggeva fra la vita e la morte era un filo. Un filo che ci collegava alla realtà e alla persona che amavamo. Se Shane se ne andava morivo anche io. "Non ce la faccio più." dissi a Shane nascondendo il viso fra le braccia. "Perchè?" mi chiese accoccolandosi vicino a me.  Senza dare una risposta mi sollevai la maglia e mostrai la cicatrice. "I demoni che ci sono dentro di me stanno per uscire. La ferita interna si sta aprendo. Usciranno fuori e mi uccideranno."  Che cosa diavolo sta dicendo? Ma le parole stavano uscendo dalla mia bocca come un fiume in piena. "Non ce la faccio Shane. Non ce la posso fare. Odio questo mondo di merda. Odio tutti tranne te. Ti amo Shane." lo dissi in un sospiro e poco dopo scoppiai a piangere. Lui mi alzò il viso appoggiando sue dita sotto il mento e facendo pressione. "Guardami in negli occhi April."  disse abbassando la voce impercettibilmente. Non ci poteva sentire nessuno. Eravamo solo io e lui. "Se ti arrendi sempre, allora moriremo." disse citando una frase della mia canzone preferita. "Allora non mi arrenderò" urlai più per convincere me stessa che lui. I demoni erano in disaccordo.

Pochi minuti dopo eravamo in strada, in sella alla sua moto. Non avevamo una meta, ci bastava stare assieme. Raggiungemmo la spiaggia in poco tempo e stava quasi per tramontare il sole. L'aria mi aveva asciugato le lacrime, così strofinai gli occhi per cercare di nascondere il fatto che avevo pianto in moto. Shane stese un'asciugamano sulla sabbia vicino al mare. Era ancora umida, così la presi in mano e cominciai a osservarla. Chissà quanti granelli aveva...

La gente sulla spiaggia stava cominciando ad andarsene così andai nell'acqua per sentire quanto fredda era. Shane era andato al bar vicino per comperare qualcosa da bere. Non era molto calda così rinunciai. D'altronde era quasi primavera, cosa potevo pretendere? "Fredda eh?" sentii una voce alle mie spalle. D'istinto mi voltai pensando fosse Shane ma un ragazzo biondo e dalla pelle abbronzata, nonostante fosse inverno, mi sorrise. "Abbastanza." dissi improvvisamente in imbarazzo. Io e Shane eravamo fidanzati? Potevo fare amicizia con altri ragazzi? Intanto il biondino si fece sempre più vicino e si sedette accanto a me sull'asciugamano. D'istinto mi ritrassi verso il bordo e lui lo notò. "Non avere paura di me, sono solo un ragazzo." disse con aria dolce e innocente. Sì, un ragazzo che non conosco che mi potrebbe stuprare e potrebbe essere un maniaco. "No guarda, non avevo notato che fossi un ragazzo."  dissi con sarcasmo piuttosto acidamente. "Non serve essere acida piccola." disse avvicinandosi ancora di più. Seccata mi alzai in piedi e mi allontanai da lui. Anche lui si alzò e arretrai verso il mare. Sentii il freddo della sabbia bagnata sotto i piedi. "Non chiamarmi piccoladiss" dissi ringhiando. Lui mi afferrò il sedere con entrambe le mani e mi baciò violentemente. Sentii le sue mani spostarsi verso il lembo della felpa che avevo addosso. Ero paralizzata dalla paura. Intanto la sua lingua stava tentando di entrare nella mia bocca, così gli morsi la lingua. Si allontanò un attimo e mi tolse la felpa con un movimento rapido e veloce del braccio. Sotto non avevo niente, così mi ritrovai a gennaio in reggiseno. Incrociai le braccia al petto, ma lui era troppo forte e le scansò violentemente. Finalmente le mie mani ripresero a funzionare e tentai di graffiargli il braccio mentre lui con una mano mi teneva fermi entrambe le braccia e con l'altra tentava di sganciare il reggiseno. Mi divincolai ma la sua presa era troppo forte. Provai ad urlare ma lui per soffocare le grida mi baciò violentemente e sbattemmo i denti gli uni contro gli altri. Con una mossa felina riuscì a slacciarmi il reggiseno e mi afferrò con prepotenza il seno destro. Provai a scuotere il busto, così con il braccio libero mi strinse a sè e sentii il suo amico irrigidirsi sotto i pantaloni. Spinse il suo bacino verso il mio e tentai nuovamente di scansarmi, ma lui non demorse. Facendomi lo sgambetto mi fece cadere a terra, sulla sabbia bagnata, e mi salì sopra per immobilizzarmi. Cominciò a togliersi i pantaloni e rimase in boxer sopra di me. Non l'avevo mai fatto e non volevo farlo con un tizio che non conoscevo nemmeno. Pesava troppo su di me e non riuscivo a muovermi. "Sta zitta o ti faccio del male seriamente."  mi disse quando cominciai a gemere sotto il suo peso. Si tolse anche i boxer e rimase nudo davanti a me. Poi cominciò a togliermi i pantaloni, lentamente. Dove cazzo era Shane? Stavo per fare una delle cose più stupide della mia vita. "Shane!"  urlai con tutto il fiato che avevo in gola. Il ragazzo mi tirò una sberla e tolse definitivamente i pantaloni. "Adesso vedi cosa ti faccio" tolse anche le mie mutande e rimasi nuda sotto di lui. Il suo amichetto fremeva così il ragazzo lo avvicinò alla mia bocca. "Shane!" urlai di nuovo. "Adesso vediamo se stai zitta"  disse e me lo infilò in bocca. Stavo soffocando così l'unica cosa da fare era mordere. Lo afferrai fra i denti e li strinsi più forte possibile. Il sapore del sangue si riversò dentro la mia bocca e il ragazzo cadde di lato. "Che cazzo stai facendo?!" la voce di Shane mi squillò nelle orecchie, potente e aggressiva. Il ragazzo era nudo e steso sulla sabbia, che si stava macchiando di sangue. Io afferrai in fretta i vestiti e mi coprii. Sputai a terra tutto quello che avevo in bocca. "Niente amico, niente."  sussurrò il ragazzo steso a terra. "Niente? NIENTE?!"  urlò Shane in preda ad una crisi isterica. "Beh sembra che la tua amica abbia goduto..." nonostante fosse a terra, sollevò le spalle e mi guardò con aria maliziosa. Shane sferrò un pugno dritto sulla mascella di quel ragazzo e poi cominciò a prenderlo a calci sui fianchi. Implorava di fermarsi ma Shane era furioso. Niente l'avrebbe fermato. Posai una mano sulla spalla di Shane e per poco non mi beccai anch'io un pungo in faccia. "Basta Shane, basta." dissi con voce tremolante. Shane volse uno sguardo incazzato alla figura che stava quasi morendo sulla spiaggia. "Osa avvicinarti ancora a lei Caleb e giuro che ti faccio a pezzi con le mie stesse mani." disse schifato a al ragazzo che aveva appena chiamato Caleb.

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