-Io mi ero innamorata profondamente e tu mi hai fatto annegare- Part Of Me, Katy Perry
Capitolo 12 -Io mi ero innamorata profondamente...-
Shane era ancora seduto in cucina con le chiavi in mano, che mi aspettava per uscire. Sorrisi, anche se era tutto falso. La lettera di Lucy, la sorella di Shane, mi aveva sconvolto dentro. Aveva distrutto quel poco che si era ricomposto. Tutti i sorrisi che si stampavano sul suo volto erano finti. Probabilmente gli mancava qualche pezzo al suo cuore e c'ero io per questo. Avrei fatto qualsiasi cosa per lui, e tutto perchè anche lui si sentisse felice così come mi sentivo io. Perdendomi nei miei pensieri non mi ero accorta che Shane mi aveva detto qualcosa. "Scusa, che c'è?" dissi ritornando alla realtà. "Ho detto che se facciamo in tempo, andiamo a fare un giro al Luna Park" disse sorridendo. "Shane ma ti rendi conto che è mattina?" dissi sorridendo anche io. A quel punto ero fottuta. Se un ragazzo semplicemente con un suo sorriso riusciva a fare sorridere anche me, allora ero veramente fottuta. "Va bene, se ci tieni tanto, andremo stasera, va bene?" inutile dire che gli saltai al collo per la felicità. "Ehi piccola con calma però eh!" e detto questo la mia giornata migliorò nettamente. Durante il viaggio in moto mi chiedevo come facesse Shane ad essere felice nonostante tutto e nonostante tutti. Purtroppo il viaggio fu breve; il più vicino centro commerciale era a pochi chilometri. Smontammo dalla moto e entrammo. Era tutto enorme e alzai lo sguardo incantata come una bambina a Natale. Shane mi prese la mano e la strinse. Mi guardò negli occhi e mi baciò dolcemente sulla fronte. "Ti mostro una cosa..." e detto questo cominciò a trascinarmi verso la fine del centro commerciale. Passavamo vetrine su vetrine, gente che ci osservava, gli sguardi che scivolavano sulle nostre pelli. Arrivammo in un negozio di gioielli ed entrammo. Le luci erano fatte in modo da far risaltare i micro-cristalli incastonati in una coppia di bracciali che erano al centro della stanza. L'unica commessa stava servendo degli altri clienti, così raggiungemmo delle poltroncine situate alla fine del negozio. "Che ci facciamo qui Shane? Non dovevamo andare a fare shopping?" dissi piegando la testa di lato come ero solita fare quando ero annoiata. "Pazienza April, pazienza." disse piegando anche lui la testa di lato per prendermi in giro. Gli tirai una sberla sul braccio e lui fece una finta faccia addolorata, così scoppiai a ridere talmente forte che la commessa si girò a guardarmi. Arrossii improvvisamente e poi Shane mi tirò una sberla sulla testa. "Ehi signor Gandhi, non eri tu quello per la non-violenza?" dissi tirandogli uno schiaffo sulla faccia. Lui si imbronciò come un bambino e si girò dalla parte opposta rispetto a me. "Cattiva." mugungnò. Lo presi per le spalle e lo baciai dolcemente, come si bacia qualcuno a cui tieni più della tua stessa vita.
La commessa ci mise anni per servire gli altri clienti, ma alla fine toccò a noi. "Quei due braccialetti in vetrina, grazie." disse Shane indicando i bracciali luminosi che mi avevano attirato appena entrata. Lo guardai attonita e lui mi prese per mano. Probabilmente non sapeva che io ero famosa per perdere tutte le cose più preziose. "Shane, non serve, lo perderò di sicuro! Tu no-..." mi mise a tacere poggiando il suo indice destro sulle mie labbra. "Shh, vedrai che non lo perderai, stai tranquilla." disse con un tono talmente rassicurante che quasi convinse anche me. La commessa tornò con i due bracciali dentro una scatola blu scuro con un nastro bianco. Shane si avvicinò al banco per pagare, ma avevo visto qualcosa fuori che aveva attirato la mia attenzione. Finsi di controllare sulle poltrone pensando non mi avesse visto, invece...
"Ehi ciao." disse, come se niente fosse. "Ti prego fa che Shane non lo veda, ti prego" dissi mentalmente invocando chiunque ci sia lassù. Shane finì di pagare, prese la borsetta e si voltò verso di me. Quel chiunque non mi aveva ascoltato. Subito vidi i suoi occhi illuminarsi di rabbia e diventare pian piano sempre più azzurri. La borsetta con dentro i braccialetti cadde con un tonfo e vidi i suoi muscoli guizzare da sotto la camicia. "Caleb." disse sibilando. "Shane" disse il ragazzo della spiaggia. "Potreste uscire grazie?" disse la commessa, visibilmente irritata. Raccolsi la borsa con i braccialetti e presi Shane per mano e lo trascinai letteralmente fuori dal negozio, dove c'era Caleb. "Che carina che sei quando ti preoccupi per il tuo ragazzo..." disse Caleb con aria strafottente. Avevo ancora la mano di Shane abbracciata alla mia, così la strinsi più forte. "Dai Shane, andiamo." dissi con convinzione cercando di muovere qualche passo verso le porte a vetro dell'uscita. "No April, prima dobbiamo risolvere qualche faccenda..." e detto questo si schioccò le dita e il collo e sciolse la sua mano dalla mia. Cominciò a camminare verso Caleb e il tempo rallentò in modo percepibile. Non riuscivo a muovermi, i miei piedi sembravano di piombo. "No Shane, NO!" mi pare che urlai e poi più nulla. Brevi flashback di cosa feci li rivivo ancora adesso. Ricordo prima una stretta alla spalla e poi dolore. Tanto dolore al viso. Bruciava il viso, eccome se bruciava. Poi urla, tante urla. Il viso rigato dalle lacrime di Shane e quello soddisfatto di Caleb. Pezzi che non combaciavano, ma che tutt'ora hanno un senso. Poi un silenzio irreale, fastidioso. Il silenzio è bianco. Qualcosa che contiene troppo, ma che non lo possiamo vedere. Dentro quel silenzio riuscivo a sentire tante voci, ma non capivo il significato di tutte quelle parole insensate. Poi tutto divenne nero. La sensazione di essere persa in quel nero era una cosa inaccettabile, così mentalmente scappai per ritrovarmi in un prato. Era un prato infinito, pieno di fiori colorati da una parte e spine e rovi dall'altra. Era diviso in due da un confine immaginario, ma allo stesso tempo ben visibile. Io ero con una gamba da una parte e con l'altra sul terreno arido. Mi accucciai per sentire entrambi i terreni prima di scegliere. Quello alla mia destra era umido e freddo. Le piante nonostante il sottile strato di ghiaccio che c'era, crescevano rigogliose. Tastai dall'altra parte e sentii una cosa inaspettata. Il terreno arido era caldo e pulsava di vita. Le piante da quella parte erano sì secche, ma non sembravano sul punto di morte. All'epoca non ebbi il coraggio di decidere, così mi limitai a camminare sul confine. E più andavo avanti, più i muscoli delle gambe facevano male e bruciavano. Il piede che camminava sul terreno spoglio era caldo come non mai, invece l'altro era freddo ghiacciato. Proseguii per il limitare finchè non ce la feci più. Presi una boccata d'aria e mi sedetti, esattamente in mezzo. Chiusi gli occhi per un secondo e quando li riaprii due figure si stagliavano di fronte a me. Shane e Michael. Shane era dalla parte del terreno arido, invece Michael era da quello rigoglioso. Michael mi porgeva una margherita, in ricordo dei vecchi tempi. Shane invece mi stava offrendo una rosa piena di spine. Infatti la sua mano stava sanguinando e piccole gocce scendevano sul suo terreno. Una scelta. Giusta o sbagliata, destra o sinistra, Shane o Michael. Una vita piena di difficoltà, di momenti secchi e faticosi con Shane oppure una vita felice ma fredda con Michael. Chiusi gli occhi e non pensai più a nulla mentre sceglievo che strada prendere nella vita.
Spazio autrice...
hellooo scusate se ci metto un casino ad aggiornare, ma sono una lumachina... so anche che è cortissimo, mi dispiace, ma stasera non riesco a tirare fuori altro dal mio cervello, sono fusa...
Questo capitolo è una cosa schifosa, soprattutto l'ultima parte, ma capitemi, sono le 10 di sera. se c'è qualche errore, vi sarei grata se me lo segnalaste, così lo correggo, sarei felicissima.
Si accettano anche giudizi negativi (ma positivi sono meglio XD)
Grazie grazie grazie
Not_Strong
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Fly With Me
Romance"Respirai il suo profumo dolcissimo e seppellii il mio viso sulla sua felpa morbidissima. Lui cominciò ad accarezzarmi leggermente la schiena e sentii le lacrime scendere senza sapere il perchè. Quando trovai la forza di sollevare il viso dalla sua...