Adam, Alyssa e Harry Potter

CAPITOLO 21

ADAM POV

E' strano come sia passato in fretta il tempo. Oggi è il primo di Dicembre e ci sarà la seconda partita di Quidditch dell'anno. La prima c'è stata l'uno Novembre, ed io ero in infermeria quindi non sono potuto andare a vederla. Comunque, dopo quel giorno i miei amici non mi lasciano neanche un secondo da solo. In alcuni momenti mi sento quasi schiacciato per il loro starmi addosso, così scappo nei sotterranei e mi nascondo nello studio di Sev, perchè loro, da bravi Grifondoro, non verrebbero mai di loro spontanea volontà nel covo delle serpi. Anche se con Sev non è che sia molto meglio; fa finta di guardare i suoi ingredienti, ma in realtà lo so che mi guarda mentre sto seduto o sdraiato sul suo divanetto. I miei amici quel giorno hanno conosciuto tutta la mia famiglia, e io sono venuto a sapere che avrò una cugina. Se qualcuno vi dicesse che sono svenuto alla nuova notizia, non gli dovete credere assolutamente. Avevo solo chiuso gli occhi... 

Credo che Aly abbia rotto il nostro patto, quello di non parlare a nessuno di ciò che succedeva quando c'era ancora Vernon. I professori infatti mi guardano con uno sguardo diverso da prima, e fanno finta di non vedere molte delle cose che faccio. Ma non importa.

Comunque, se vi interessa saperlo, la mia prima lezione di volo è stata fantastica... insomma, per ciò che ci ha consentito di fare Madama Bumb; quindi non è stato niente di così eccitante, ma io non salivo da una scopa da anni. Capitemi. L'ultima volta prima della lezione è stata per fare una gara con papà. 

"...Adam...ADAM!" mi riscuote Dylan dai miei pensieri "Ci sei?".

"Sì, sì..."

"Ma ci pensi? Quidditch! L'altra volta ti sei perso Corvonero contro Tassorosso, quindi non è stato così eccitante. Ma oggi, ragazzi, è la partita del secolo! Grifondoro contro Serpeverde!" urlacchia sempre il ragazzo accanto a me, rimbottato subito da Luke, dall'altra parte del tavolo e con la testa sepolta in un libro.

"Dylan... questa partita si tiene ogni anno... non è nulla di speciale..." inizia, ma Dylan lo zittisce con un gesto della mano, come se stesse scacciando una fastidiosa mosca. Così Luke mi guarda con sguardo disperato, ma io sono d'accordo con Dylan e gli faccio una linguaccia. 

Lui mi guarda scioccato e borbotta "Molto maturo..." per poi tornare a leggere il suo libro.

"Ma le ragazze?" chiedo ad un certo punto, avendo notato l'assenza della mia chioma rossa preferita, che non è certo quella di Weasley. A proposito di Weasley, sta venendo da questa parte, ma c'è qualcosa di strano... forse sono i suoi vestiti bucati un po' da tutte le parti? O forse... è proprio la sua testa tutta, e dico tutta, verde e argento?

"Potter!" esclama, facendo girare un bel po' di persone dalla sua parte.

"Weasley... adesso forse tifi per il nemico?" chiedo, ignorando le risate malamente soffocate di Dylan, che viene zittito dall'occhiata di Luke.

"Di al tuo cane di stare buono! Non dovresti lasciarlo andare libero da solo!" esclama l'ex rosso, e vedo Dylan stringere la mascella e smettere di ridere, con Luke che gli tira un calcio da sotto il tavolo.

"Quale cane? Io non ne vedo sai? Vedo solo i miei amici qui..." dico guardando in giro, per poi puntare i miei occhi nei suoi, color nocciola "Quelli che tu non hai... o sbaglio?".

Vedo i suoi occhi scurirsi per poi riempirsi di lacrime, ma non me ne pento. Vedo una testa rossa avvicinarsi a noi.

"Percy..." dice il nuovo ragazzo, poggiando una mano sulla spalla di Weasley.

"Va via, Charlie!" dice invece il più giovane, staccandosi dall'altro e andando via. Charlie mi guarda incazzato, ma viene richiamato da qualcuno seduto un po' distante da me e se ne va. Non mi pento di nulla. Weasley non deve parlare così dei miei amici, e lo doveva capire.