Acconciature strane e confusioni.

497 42 7
                                    

La osservo mentre si lega i capelli in modo strano, veloce, disumano. "Come si chiama quest'acconciatura?" Chiedo. Osservo ancora i suoi capelli aggrovigliati e fermati da una matita.
"Penso si chiami 'cipolla' o 'crocchia', non ha un nome specifico." Dice, mentre sistema il letto. Le ho detto che non serviva mettere in ordine la stanza, ma ha insistito tanto ed io ero stanco.
Abbiamo mangiato da una mezz'ora.
"Stai meglio, Mathias?" Chiede.
"Sai cosa sarebbe bello?" Il mio volto si apre in un sorriso al solo pensiero.
"No, cosa?" Chiede sorridendo anche lei, perché - si sa - i sorrisi sono contagiosi.
"Averti." Dico senza pensarci, per poi diventare rosso. Anche lei arrossisce un po' e io sorrido imbarazzato. "Scusa, io non volevo dire questo. Cioè- sarebbe bellissimo averti, ma non- scusa." Abbasso lo sguardo.
Si avvicina, mi prende il mento fra l'indice e il pollice e alza il mio volto in fiamme. "Non devi scusarti." Dice con dolcezza.
E io so che è ancora qui ad ascoltarmi perché Josef queste cose non gliele ha mai dette (e mai gliele dirà). "Lo ami?" Mi allontano da lei, la guardo negli occhi.
Lei scosta il suo sguardo dal mio, lo posa altrove. "Che t'importa?" Mi aggredisce.
"Ti amo e Josef è un idiota. Mi importa." Sussulta nel sentirmi dire quelle due parole. Assottiglio gli occhi. "Lui non te l'ha mai detto!" Affermo.
Stanno insieme dal terzo superiore e non si amano. "No." Lo difende prontamente. "Me l'ha detto tante volte."
"Quando?" Indago.
Alza un sopracciglio, un lieve rossore sul viso. "Fatti i cazzi tuoi."
"Non vi siete mai detti che vi amate!" Rido. "Non avete mai fatto l'amore."
Lei arrossisce sempre più. "Non sono pronta per fare l'amore." Dice.
"Certo che no, Lizzie. Non puoi fare l'amore con qualcuno che non ami." Un sorriso mi scappa.
"Se non la smetti lo faccio." Mi minaccia.
"Cosa fai, Lizzie?" Chiedo. Avanzo e lei indietreggia.
"L-L'amore con Josef." Dice piano.
"Sesso." La correggo.
"Amore." Controbatte. "Non voglio fare sesso."
"Allora non farlo con Josef, Elizabeth. Te lo chiedo in ginocchio. Non lo fare con lui." La imploro.
Abbassa lo sguardo. "È da un po' che Josef mi mette pressione, a volte mi bacia con troppa foga e.." La voce le si incrina leggermente, la stringo forte a me.
"Liz, non fare mai ciò che non vuoi." Sussurro.
Lei annuisce contro la mia maglietta, per poi staccarsi. "Mi confondi." Si lamenta. "Sei così dolce e- e mi ami. Poi mi guardi in quel modo e, Dio- sono così confusa." Si porta una ciocca di capelli - sfuggita dalla stramba acconciatura - dietro l'orecchio e guarda in basso.
Le alzo il viso con l'indice, lei mi guarda negli occhi. "Mi sono sempre piaciuti i tuoi capelli." Dice guardandoli. "Ho sempre pensato che sarebbe bello stringerli o giocarci." Sorrido. "Josef li ha duri, corti. I tuoi sono più belli."
Mi guarda ancora un po' i ricci biondi, per poi far cadere lo sguardo sulle mie labbra. "Mi confondi un casino, Mathias." Dice. Si morde il labbro e mi guarda negli occhi.
Il mio cuore batte a mille, non capisco più nulla.
Si mette sulle punte dei piedi e mi bacia delicatamente sulle labbra. Una volta allontanata si morde nuovamente il labbro. "Cazzo." Bisbiglia.
Sono sempre più confuso.
Fa avanti e dietro per la stanza, poi chiude la porta a chiave.
Mi fa sedere sul letto, mette le ginocchia ai lati dei miei fianchi e poi si siede su di me. Strabuzzo gli occhi. "Elizabeth?"
"Sh." Dice con gli occhi chiusi, a qualche millimetro dal mio viso. Mi bacia una, due, tre, quattro volte. Sempre con delicatezza, accortezza. "Cazzo, Mathias." Incrocia le mani dietro il mio collo, si avvicina di più. I nostri petti si toccano, il suo cuore batte come il mio. "Cazzo, c'è un problema." Fa scontrare nuovamente le nostre bocche prima di fermarsi.
"Che c'è, Lizzie?" Le chiedo.
"I baci.." Dice. "Sono... mi sono piaciuti, Mathias, è un casino." Continua a baciarmi, non si ferma.
Prende il mio labbro inferiore fra i denti, lo tira dolcemente. Mi stendo sul letto e la porto giù con me. Mi bacia il mento, il collo, e fa tutto con una delicatezza e una lentezza unica, facendomi impazzire.
"Mathias." Mi richiama fra i baci.
"Mh?"
"Penso- Lo sai fare l'amore?" Il mio cuore accelera.
"N-Non lo so." Balbetto leggermente.
"Facciamo una cosa, Mathias." Dice. Alza di poco la mia maglietta, gioca con la mia eccitazione facendomi delle carezze sul basso ventre. "Facciamo l'amore."
"Non-" Respiro profondamente. "Non posso approfittarmi di te, Liz." Dico. "Sei- sei confusa."
"Ti prego, Mathias." Muove il suo bacino sul mio, in un movimento che mi toglie il respiro.
"Non me ne approfitterò, Liz." Dico. "Voglio fare l'amore con te, ma non voglio incasinarti la vita. Con Josef che farai? E se poi capisci che non ero io quello giusto per fare l'amore?" Liz mi guarda, si sposta da sopra di me. Mi dà le spalle, per poi uscire di casa e sbattere ferocemente la porta.
Rimango sul letto, steso, per qualche ora. Poi mi alzo e mi infilo sotto le coperte, il suo odore è ancora incastrato nelle lenzuola.

La teoria dei coloriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora