Sesso

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Liz è bellissima. Ha i capelli alla rinfusa e gli occhi socchiusi per le troppe risa, qualche lacrima agli angoli di essi. "Lizzie, posso farti una domanda?" Chiedo improvvisamente.
Si fa seria, mi guarda. "Spara." Dice.
"Ho parlato con Josef qualche settimana fa, sai?" Incalzo. "Ha detto cose- ha detto cose poco belle." I brividi mi salgono lungo la schiena, l'espressione felice di Liz si trasforma in una di puro panico. "Ha detto che avete fatto sesso."
Questo pensiero mi balena in mente da troppo tempo, devo sapere se è una cosa che Josef si è inventato per farmi stare male o meno.
Liz strabuzza gli occhi, abbassa lo sguardo. Il mio cuore fa un tonfo. "Lizzie, rispondimi." Dico con voce melensa. Spero in un no. Spero in un secco no, in un "ma che cazzo stai dicendo" seguito da una risata, spero che sia tutto uno scherzo, che lei la testa l'ha abbassata per la cazzata che ho detto, non per aver fatto una cazzata.
"Liz." La richiamo.
Alza lo sguardo. Ora i suoi occhi sono più blu, è novembre, si avvicinano i nostri compleanni. "Gli hai creduto." Ringhia. "Non posso credere che tu gli abbia creduto."
"Ci hai fatto sesso sì o no?" Dico duramente.
Gonfia le guance. "Non sono cazzi tuoi!" Sbotta.
Aggrotto le sopracciglia. "Sì che sono cazzi miei, Liz. Tu sei mia, quindi sono cazzi miei." Dico.
Alza un sopracciglio e ride. "Da quando sarei tua, Mathias?"
Il mio cuore inizia a battere più velocemente. "Mi sono concessa a te, per caso?"
"No," dico. "infatti ti sei concessa a lui."
Il suo sguardo si scurisce. "Sì, Mathias, ho fatto l'amore con Josef."
Mi tappo le orecchie. "È stato sesso, Liz, perché lui non ti amava!"
Liz assottiglia gli occhi, si alza dal letto e si avvicina a me. "No, Mathias, è stato fare l'amore perché lui ha fatto pianissimo. Dentro e fuori. Lentamente. Siamo venuti insieme ed è stata la cosa più bella della mia vita. Ha passato la lingua sui miei seni, sul mio collo, e io ho ricambiato il favore in altri modi." Sibila.
Non pensavo che potesse essere così stronza.
Grigio. Grigio come il cielo. Grigio come la sua anima. Grigio come il mio cuore: carbonizzato. Grigio come il fumo. Grigio come il piombo.
"Fai schifo." E lo dico con una tale naturalezza che mi spiazza. Spiazza a tutti e due. "Non saprai mai cosa voglia dire fare l'amore."
Mi guarda dubbiosa. "Ma tu sei vergine, Mathias. Cosa ne puoi sapere?"
"Ne so più di te." Dico.
Mi passo una mano fra i ricci tirando le punte di essi. "Cristo, sono stato un coglione." Dico a bassa voce. "Non sono venuto a letto con te, quella volta, perché non volevo perdessi la verginità con me in un momento di confusione! Invece, guarda, eri già stata bella che scopata da un tipo qualunque." Il disprezzo è percepibile nella mia voce arrabbiata.
Liz alza la mano destra e mi colpisce la guancia. Brucia un po', ma non è nulla rispetto a quello che mi brucia dentro.
Esce da casa mia, dalla mia vita, come c'è entrata: velocemente.

La teoria dei coloriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora