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Corsi verso la mia classe prima che Uraraka potesse seguirmi.
Non ero proprio sicuro che lo avrebbe fatto ma, ad ogni modo, non volevo parlare con lei un minuto di più.

Entrai in classe senza bussare e, in una frazione di secondo, gli occhi di decine di persone si puntarono su di me.
"Ma bene, Midoriya, che è successo?" Disse il prof Aizawa fissandomi con uno sguardo intimidatorio.

"Non pensavo che ci avresti rallegrato con questo tuo ingresso in classe, la lezione è già iniziata da oltre venti minuti, lo sai?" Mi disse scrutandomi.
Annuì e basta avvicinandomi al mio banco.

Presi tutta la roba nel silenzio totale sentendo ogni sguardo posarsi su di me. Messo lo zaino in spalla mi avviai verso la porta.
"Non sto bene, torno a casa, mia madre mi aspetta giù." Dissi non guardando il prof negli occhi, avrebbe sicuramente capito che mentivo, forse lo aveva già capito, chissà.

Chiusi la porta dopo aver sentito il permesso del professore anticipato da un sospiro sommesso. Corsi per le scale, poi fuori scuola e, infine, per la discesa.

Non sapevo perché mi sentissi così strano, sapevo di avere ragione e non potevo capire cosa volesse dire Uraraka. Non potevo essere felice anche io, senza curarmi dei sentimenti delle altre persone forse?

Mi piegai ansimando per la corsa solo dopo essere arrivato alla stazione della metro.
La mente completamente svuotata da ogni pensiero che non fosse riprendere aria.

Mi sedetti vicino al finestrino, accanto a me non c'era nessuno.
Misi gli auricolari e mi abbandonai sul sedile cercando di far un po' di ordine fra i pensieri.

Avevo litigato con la migliore amica, mandata implicitamente a fanculo e lasciata sola fuori scuola in lacrime.
Eppure tutto ciò non mi sfiorava minimamente, mi sentivo perfettamente a mio agio, senza rimorsi.

Avrei dovuto averne per aver detto la verità forse?
Chiusi gli occhi lasciando che la dolce melodia della canzone mi ritenprasse completamente.

Dopo una manciata di minuti scesi alla mia fermata iniziando a camminare lentamente per le strade quasi del tutto deserte.
Le parole della ragazza mi avevano scosso, erano così odiose e meschine da ricordare.

Anche se diceva che ero cambiato, perché non me ne dava una prova al posto di piangere e ripetere quella frase come un disco rotto? E perché, se poco fa avevo detto che le sue parole non mi avevano minimamente toccato, ci ripensavo ancora?

Avrei semplicemente dovuto ignorare i suoi sentimenti, lo aveva fatto un sacco di volte con me. Fingersi di non accorgersi del mio vero stato d'animo, delle lacrime agli angoli degli occhi, degli occhi lucidi. Era una cosa che sapeva fare, potevo riuscirci benissimo.
E poi Kirishima, cosa potevo farci io se lui aveva sbagliato?

Avevo fatto il possibile, eppure ti avevo promesso che ti avrei aiutato. Mi fermai in mezzo alla strada. Possibile che tu fossi gentile con me solo per quello?
Magari fingevi solo di esserti pentito, possibile che facessi tutto questo per fare più in fretta e tornare con Kirishima?
Potevi forzare le lacrime come si forza un sorriso, le parole disperate della sera prima era solo una montatura.
No, era impensabile.

Avevo visto dentro i tuoi occhi, avevo letto la tua tristezza avvolta da un velo di lacrime e cuori infranti.
Era impensabile che tu mi avessi aspettato fuori casa, che avessi iniziato a chiamarmi con il mio vero nome, che ti fossi messo a piangere davanti a me in strada solo per tornare con Kirishima il più in fretta possibile.

Ripresi a camminare strascicando i piedi sull'asfalto.
Perché, quella sera, ti avevo trovato fuori casa, mentre piangevi? Quando ero uscito, tu non c'eri.
Che fossi uscito dopo? E per fare cosa?
Sospirai profondamente accorgendomi di essere ormai giunto davanti al mio appartamento.

Sapevo che la mamma non sarebbe stata in casa ma comunque tirai un sospiro di sollievo, rientrando i casa.
Abbandonai il cappotto, lo zaino e le scarpe all'ingresso e mi diressi, a passi pesanti, verso camera mia.
Mi sdraiai sul letto.
Più continuavo a pensare alla mia conversazione con Uraraka, più iniziavo a pensare di essere stato uno stronzo.

Presi in mano il cellulare, poi lo rimisi giù. Non avevo la forza di chiedere scusa ad Uraraka ed ancora non ero sicuro che fosse la cosa giusta da fare.
Una parte di me era ancora convinta che fosse solamente sua la colpa mentre l'altra propendeva solo per chiedere scusa ad Uraraka.

Affondai la faccia nel cuscino respirando piano.
Mi assopì lentamente e, quando riaprì gli occhi, mi resi conto che ormai era tardo pomeriggio.
Un forte mal di testa mi colpì quando provai a mettermi a sedere forse troppo di fretta.

"Izuku? Potresti andare a prendere del pane al supermercato? L'ho dimenticato mentre facevo la spesa..." disse mamma dall'altra parte della porta.
Mi stropicciai un occhio e con aria assonnata le risposi con un mesto grugnito di assenso.

Una volta cambiato, mi diressi verso la cucina prendendo quei pochi spicci che sarebbero sicuramente bastati per comprare il pane.
Salutai, ancora piuttosto assonnato, la mamma prima di uscire da casa avvolto in una calda sciarpa e in un lungo cappotto.

Misi le cuffiette nelle orecchie facendo partire la riproduzione casuale mentre camminavo lentamente per le viuzze del quartiere.
Uscito dal supermercato con la busta contenente il pane in mano, mi ritrovai a pensare a te.

E, come se i miei pensieri si prendessero gioco di me, ti incrociai fuori da casa mia.
"Ciao Kacchan" ti dissi un po' riluttante pentendomi già di averti salutato.
Ti voltasti, il tuo volto sembrò assumere un'espressione rilassata e quasi felice.
"Oh... ciao Deku, non ti avevo visto arrivare..." dicesti sussurrando.
Abbassai lo sguardo.

"Cosa stai facendo?" Ti chiesi sospettoso quando mi resi conto che con il tuo corpo cercavi di nascondere qualcosa.
"Emh... stavo solo buttando l'immondizia, niente di particolare insomma" dicesti portando la mano dietro la tua nuca.

Assottigliai gli occhi in due fessure, facevi così solo quando eri nervoso.
Mi avvicinai di più a te, ti guardai negli occhi con un'espressione confusa e, con uno scatto fulmineo, presi quello che tenevi con la mano dietro la schiena.
"Ma... questo..." dissi guardandolo meglio.

Ti guardai in cerca di risposte ma tutto quello che ricevetti fu solo un sospiro profondo.
"Perché lo vuoi buttare?" Dissi tenendo l'oggetto fra le mani.
Ti appoggiasti al muro, sotto i miei sguardi confusi.
"Non voglio avere niente che mi ricordi di lui... compreso quel maglione" mi dicesti velenoso.

Guardai il maglione nero fra le mie mani, ricordavo il giorno in cui Kirishima lo aveva comprato per te, i suoi occhi felici e la sua espressione che gli illuminava il viso mentre ti pensava.
Mi sentii stringere il cuore.
"Senti Kacchan" dissi stringendo fra le mani la stoffa pesante di quel maglione.
I tuoi occhi si fissarono su di me mentre con una mano di scompigliavi leggermente i capelli biondi.

"Non è che te... be' non è che stai iniziando ad essere più carino nei miei confronti solo per fare prima a tornare con Kirishima?" Dissi tutto d'un fiato abbassando lo sguardo.
I respiri erano l'unica cosa che rompeva quel maledetto silenzio.
"Deku... che cazzo stai dicendo?" Dicesti, sentivo la rabbia nella tua voce e ciò mi fece vacillare.

"Io ormai ho chiuso con Kirishima, l'unico motivo per il quale sto cercando di essere diverso con te è che... ah merda... sono stato talmente stronzo con te per tutti questi anni e invece tu sei sempre rimasto accanto a me e, quella sera alla festa, stavi di merda ma comunque ti preoccupavi per me..."
Sospirasti guardandomi con occhi pieni di confusione.
Confusione che rispecchiava il mio stato d'animo.
Ti guardavo mentre cercavi di riordinare i pensieri, come me, dopotutto.

"Quello che voglio dire è che... noi non potremo mai essere amici..."
Il panico mi assalì completamente ma cercai di mantenere la mia espressione invariata.
"A-ah capisco..." farfugliai per poi essere subito interrotto.
"No Deku! Fammi spiegare cazzo!" Urlasti.
Alzai le mani in segno di resa accennando un timido sorriso.
"Io e te non potremo mai essere solo amici... perché io... io... Ah fanculo questa merda! Deku! Sono fottutamente innamorato di te! Quindi smettila di fare quella faccia e baciami cazzo!"

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Eccomiii
Scusatemi per il ritardo clamoroso ma ero molto indecisa sul finale di questa fan fiction.
Quindi ho deciso di prendermi alcuni giorni per decidere come finirla e come proseguire ed ora ho tutto chiaro in mente eheheh.
Fatemi sapere cosa ne pensate anche perché ho trovato delle difficoltà a scrivere le parti di Bakugou.
See ya

I'm falling apart || BakudekuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora