Sangue, polvere, paura.
Calmo Izuku.
Morte, urla, paura.
"Ti prego... non voglio morire!"Quella domenica mi svegliai nervoso.
Avevo passato tutto il sabato con te in giro per il centro e mi ero divertito tantissimo insieme a te.Invece, oggi, mi sarebbe toccato vedere Kirishima, parlare con lui e cercare di chiarire tutto il più velocemente possibile così da mettere a freno le sensazioni opprimenti dentro di me.
Sospirai pesantemente costringendomi a uscire dal letto.Lessi gli ultimi messaggi che avevo mandato a Kirishima la sera precedente, l'appuntamento era fissato per le tre.
Passai tutta la mattina scrivendo con te, inventando scuse valide che potessero reggere quando mi chiedesti di uscire e ignorando il fatto che avessi dei compiti da fare per quel lunedì.
Li fissavo steso sul letto quando distoglievo lo sguardo dalla chat e mi dicevo che gli avrei sicuramente fatto una volta tornato dall'incontro con Kirishima.
Alle due di pomeriggio, una volta finito di pranzare, l'ansia mi assalì. Iniziai a prepararmi velocemente, già troppo in ritardo per stare calmo.
Alle due e mezza mi ritrovai a correre fuori casa cercando di arrivare alla fermata prima che la metro passasse e poi, finalmente, quando ormai erano le tre e un quarto, entrai nel bar individuando subito gli inconfondibili capelli rossi di Kirishima.Era seduto di fronte ad una tazza, ormai vuota, il suo sguardo era assente come se, anche lui, volesse capire le parole da usare.
Mi sedetti davanti a lui, alzò lentamente lo sguardo incontrando il mio e facendomi rabbrividire."Ciao" dissi lievemente sentendo le gambe tremare.
I suoi occhi, contornati da profonde occhiaie, mi fissarono gelide per poi tornare a fissare il tavolo."Come va?" Chiesi dopo qualche minuto di totale silenzio.
Sospirò, portandosi una mano alla fronto per poi passarsela nei capelli rossi, leggermente scompigliati."Senti, non sarebbe più facile per tutti e due se saltassimo i convenevoli? Dovresti sapere come sto e questo tuo atteggiamento mi infastidisce" disse prendendo a giocherellare con i tovaglioli sul tavolo, facendoli a brandelli.
Deglutì rumorosamente il groppo in gola che non mi faceva respirare.
"Ho letto i tuoi messaggi a Kacchan, la notte scorsa" dissi tutto d'un fiato aspettando la sua reazione che, però, non arrivò."E allora? Cosa vuoi che ti dica scusa?" Disse non scomponendosi minimamente.
"Non mi sembra carino scrivere certe cose ad un ragazzo fidanzato..." farfugliai ingarbugliando i pensieri.
Kirishima sorrise appena, un sorriso amaro, schietto e cattivo."Ma senti da che pulpito! Chi è che si è baciato il mio ragazzo, che è rimasto con lui tutta la notte? Non venirmi a fare la morale, sei imbarazzante" disse riprendendo il tovagliolo tagliuzzato fra le dita.
"Ma qual è precisamente il tuo problema? È stato Kacchan a decidere di lasciarti e sei stato te a credere quel che volevi, scappando via come un coglione che non sa gestire le emozioni!" Dissi alzando il volume della voce, forse troppo, attirando l'attenzione dei tavoli vicini.
"Qual è il mio problema? Ma sei serio?! Il mio problema sei tu, il mio problema è non riuscire a vedere Bakugou felice senza di me, il mio problema è non riuscire ad essere felice ed è vederti felice al posto mio. Non sai quante volte ho pianto la notte maledicendo quella sera in cui sono andato via, prendendomi una colpa che era e rimane la tua! Con quale coraggio mi hai detto quelle cose a casa mia se poi avevi intenzione di pugnalarmi alle spalle?!" Disse alzandosi di scatto.
La testa mi scoppiava, i pensieri si incrociavano, le parole uscivano incontrollate.
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I'm falling apart || Bakudeku
Fanfiction"Non restarci male, in camera potrai piangere. Non restarci male, sapevi che sarebbe successo. Non restarci male, non potevi pensare che lui ti amasse. Non restarci male, passerà il dolore." - #2 bakudeku 03/05/20