Cap.14

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Iniziarono a girare le troie per casa, servivano a Chris per svagarsi. Diceva che per lui Anna non era più un problema e voleva tenere la testa occupata.
Mario me lo aveva detto e io avevo paura che per qualche motivo qualche troia passasse anche da lui. Non so, saperlo così lontano mi metteva ansia e da li iniziammo a litigare sempre più spesso
Michelle aveva iniziato ad entrare in brutti giri a Genova e quindi stava sempre meno a Milano. Lei amava roccia ma in quel periodo la condizione di sua madre era peggiorata di molto. Diceva che non aveva abbastanza soldi per pagare le cure di sua madre e non voleva elemosina. Anche tra loro le cose non andavano. Tra tutte le coppie le cose non andavano. Chris avevo scoperto essere diventato stressatissimo. Mario ormai non si riconosceva più e roccia, beh, lui era tristissimo. Tra noi ragazze ci vedevamo sempre meno. Michelle mi chiamava sempre, Anna meno. Era tutto così strano, il lavoro era diventato insostenibile da quando avevo rifiutato Andrea. Pensavo quasi di licenziarmi. Stava andando tutto male e non sapevo più cosa fare.

Mario era strano, era sempre in studio o in giro. Ci vedevamo pochissimo e litigavamo spesso, anche per cose inutili. Una sera ero tornata a casa per fargli una sorpresa e lo beccai con una tipa, forse di Chris, che lo stava baciando.
C:"e questo sarebbe il ringraziamento per tutto"
M:"Cecilia, non è quello che stai pensando"
C:"senti, vaffanculo"
Non sapevo dove andare, a Milano non ci volevo tornare ma non volevo nemmeno stare li, l'idea di vederlo mi divorava l'anima. Quale unico porto sicuro mi era rimasto?
E andai da Anna
Lei che ormai era il mio porto sicuro da quando avevo 6 anni
La chiamai
C:"Anna, scusami se dopo 7 mesi ti cerco, la mia vita è stata un casino. Sono una pessima amica ma ti chiedo, hai un divano per me?"
A:"per te qualsiasi cosa"
C:"dio quanto mi sei mancata"
A:"tu non sai quanto"
Arrivai a casa sua. Quasi non la riconobbi, le erano cresciuti tantissimo i capelli, erano biondissimi. La pancia era cresciuta e lei sembrava cresciuta.
A:"come i vecchi tempi?"
C:"come i vecchi tempi"
Entrambe eravamo cresciute, eravamo cambiate. Ne avevamo passate tantissime insieme e anche questa l'avremmo superata
Le racconto tra le lacrime e una tisana calda
C:"mario era li che si stava baciando una tipa. Ma tu, con Chris come è andata?"
A:"non nominarmelo nemmeno, lui dice che io non sono un suo problema, che è colpa mia e mi porterà dei soldi e Mario è stato uno stronzo"
C:"già, e tuo padre come ha reagito?"
A:"mi ha cacciato di casa dandomi della facile. Gli uomini non sono mai stati il mio forte"
C:"non dire così. Non è stato sempre tutto un fallimento"
A:"boh, vorrei avere qualcuno a fianco a me, vorrei non essere da sola ma credo che da sola ci dovrò rimanere a vita. A 19 anni avere un figlio e un lavoro da cassiera non è il massimo"
C:"mi dispiace che sia andata così"
A:"vero. Ma pensavo a quante cose nel giro di 2 anni ci sono capitate"
C:"già"
A:"a proposito, qui aspetto una femmina"
C:"davvero?"
A:"eh già"
C:"complimenti"
A:"assomiglia a Chris, come farò a crescerla senza un padre?"
C:"ce la farai, sei forte"
A:"speriamo"
E nel mentre Anna ritorna a dormire e io mi chiudo in bagno.
Io stavo continuando a piangere. Come era possibile che una persona che mi aveva dato così tanto potesse distruggermi in così poco?

Mario's pov
Mi resi conto solo dopo della grandissima stronzata che avevo appena fatto. La stavo lentamente perdendo e nemmeno me ne rendevo conto. Se non mi fossi scusato ora credo che l'avrei persa per sempre. Mi sentivo come se la situazione mi fosse scappata di mano. Il successo mi stava travolgendo ma a me mancava lei. Mi mancava la stabilità di un tempo. Mi mancavano tutte quelle cose che facevamo insieme. Non credo mi avrebbe perdonato molto facilmente.
Volevo andare da lei, per farmi perdonare, per chiederle scusa e di ricominciare ma non avevo idea di dove fosse. Pensai alle mille alternative ma l'alcool mi offuscava la mente poi sentendo Chris urlare qualcosa mi venne in mente una sola persona da cui sarebbe andata. Anna. Chiesi a Chris il suo indirizzo e alle 4 della mattina, andai a Cinisello. La sbornia e la fattanza ormai mi erano passate e potevo quasi definirmi lucido. Mi ripetevo tra me e me 'è la tua ultima occasione, giocatela bene. È il tuo ring finale, il più difficile'
Suonai al campanello e mi presentai da Anna.

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