Situazione sentimentale

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Non so ancora perché, ma oggi ho uno strano presentimento. Come ogni domenica, mi alzo presto e vado a lavoro. Dopo il turno, io e Michelle decidiamo di andare a mangiare al Mc.
-Mi spieghi che hai? Sei strana- chiede addentando una patatina
-E tu mi spieghi come fai a capire che sto in qualche modo ogni volta- alzo gli occhi al cielo
-Facile! Noto ogni particolare. E poi con te non è difficile, l'hai detto stesso tu, stai sempre in un modo- dice ridendo.
Faccio un grande respiro e chiudo gli occhi
-Ho una specie di appuntamento con Aaron- sussurro piano
-Chi? Evans?- si guarda in torno
-Non fare la finta tonta. Non ti si addice quest'aria da santarellina-
Scoppia a ridere ma torna subito seria
-Ti mette ansia?-
-Un po. Non ho mai avuto un appuntamento, non che questo lo sia...però anche solo il fatto di stare soli in camera mi mettente ansia-
-Soli in camera?-
-Beh si. Con le fasce alla gamba gli sarebbe difficile uscire dal campus senza un'aiuto. Per questo non lo definisco un appuntamento-
-Hey ricordati- dice toccandomi il braccio- Non è il luogo ad essere importante, lo sono le persone-
-Cavolo non ti facevo così saggia- le lancio una patatina e sbuffa
-Mi sottovalutate. Infondo vi fotto tutti- mi rivolge il dito medio e scoppia ridere
-Mmh...Parliamo sempre della mia vita sentimentale. Ma la tua-
A questa domanda sbianca e per poco non le va di traverso la coca cola
-Non ho niente da raccontare-
-Non credo che una ragazza bella come te non abbia mai avuto un flirt- ammicco e aspetto risposta
Michelle è davvero carina. Ha gli occhi a mandorla di color marrone chiaro, i capelli castani lunghi ed un fisico slanciato e tonico.
-Ho avuto delle storie, ma niente di così importante-
-So che mi nascondi qualcosa, ma per ora lascio perdere. Devo correre a prepararmi tra un'ora devo essere da Aaron-
Il tempo è veramente volato. Mi trovo molto bene con lei. Mi ascolta e mi capisce senza giudicarmi, non credevo che l'America mi portasse nuove amicizie.
Appena arrivo in camera trovo Chloe a studiare.
-Giuro che prima o poi uccido quella bastarda di fisica- urla colpendosi la testa col libro più volte
-Smith?- se è la mia stessa insegnate, la capisco!
-Si!- afferma esasperata
-Oh allora sarò tua complice- dico battendole il cinque
Apro l'armadio e la prima cosa che mi salta all'occhio è la felpa di Aaron. Cavolo ho scordato di restituirgliela! La poggio sul letto, così da non scordarla dopo, e decido cosa indossare. Opto per un jeans blu a vita alta ed una felpa bianca. Infilo le mie amate Adidas bianche e predo una pochette nella quale mettere il cellulare. Mi trucco leggermente e pettino i capelli
-Dove vai così bella?- mi domanda maliziosa
-Porto questa a tuo fratello e vado a fare un giro con Michelle- non voglio ancora che sappia che sto "conoscendo" suo fratello. Non perché non mi fidi, ma perché non vorrei ci rimanesse male in caso di un litigio o quant'altro e conoscendoci non mi sorprenderei. Anche se non molto convinta mi lascia andare. Esco di stanza e raggiungo il dormitorio maschile. Ho le mani che sudano e le gambe che mi tremano. Non so perché faccio così, infondo è solo Aaron...!
Mi faccio coraggio e busso. Stavolta viene ad aprirmi totalmente vestito e non so se sia un bene o un male. A questo pensiero avvampo, ma lui non ci fa caso.
-Vieni entra! Stavo cercando qualche film-
Entro e mi siedo sul letto
-Ti ho riportato la felpa!- dico poggiandola sul letto
-Puoi tenerla, mi fa piacere-
-Il tuo coinquilino non c'è mai?- dico guardandomi intorno
Ogni volta lo trovo solo o in compagnia di alcune ragazze. Non credo che non abbia il compagno di stanza, perché c'è un letto accanto al suo con alcune foto sul comodino.
-È in Francia. Non tornerà prima della fine di del mese- dice senza distogliere lo sguardo dal computer.
-Hai mai visitato qualche posto d'Europa?-
-Sono andato in vacanza a Madrid, Tenerife e altri posti-
-In Italia? Ci sei mai stato?-
Gira la testa e mi guarda
-No, ma mi piacerebbe. Come mai questa domanda? Mi vuoi nella tua patria?- ammicca e torna a guardare il computer
-Non montarti la testa- ridacchio- Era solo per conoscerti meglio-
-Mmh...allora adesso tocca a me farti una domanda. Poi guardiamo il film!-
Ha scelto After. I suoi gusti mi stupiscono sempre di più...
-Vai, spara!- dico addentando un pop corn
-Perché sei venuta a studiare qui?-
Per poco non mi strozzo con il cibo. Mi da qualche pacca sulla schiena e ride.
-Okay, okay sto bene!- prendo fiato e lo guardo
-Mi ha sempre affascinato l'America e ho finalmente realizzato questo sogno-
-Non c'eri mai venuta?-
-Sono stata in vacanza a Los Angeles e New York qualche volta, ma restarci per studiare o lavorarci in un futuro, sarebbe il massimo! -dico con occhi sognanti
-Perché ho la sensazione che tu non mi stia detto tutto?- Mi guarda storto ed io ricambio
-Ho preso questa scelta anche per cambiare aria... L'Italia è stupenda, ma non ho avuto la possibilità di conoscere buone persone-
-Cosa intendi?- si avvicina e mi tocca il ginocchio con la mano
-Non ho mai avuto una vera amica,molto spesso le ragazze mi si avvicinavano per favori. La mia famiglia economicamente è sempre stata bene e nonostante non sia mai stata una persona che lo desse a vedere con abiti o altro, le ragazze mi si avvicinavano perché volevano qualcosa in cambio della loro amicizia. Per questo sono sempre stata lontano dalla gente che non fosse la mia famiglia-
Per tutto il discorso ha stretto in pugno il mio ginocchio, quasi non lo sento più...
Dopo aver avvicinato il suo letto a quello su cui sono seduta io, fa partire il film. Per la prima mezz'ora, la nostra attenzione è totalmente sullo schermo, poi a distrarmi è la sua mano che sfiora la mia per infine intrecciarsi. Alzo lo sguardo e lo vedo sorridere. Torno a guardare lo schermo e cerco di non farci troppo caso. Quando il film finisce accende la luce e torna a sedersi accanto a me.
-E i ragazzi?-
Sapevo che dopo avergli rivelato di esser stato il mio primo bacio avrebbe fatto questa domanda.
-Non hai fame? Ordiniamo le pizze?- dico cambiando discorso e distogliendo lo sguardo
-Parlamene! Poi facciamo tutto quello che vuoi-
Sembra quasi insicuro, ha bisogno di sapere.
-Ho avuto qualche cotta, ma per il resto erano solo compagni di classe. Solo una volta sono uscita con un ragazzo e stesso quella sera ha provato a baciarmi. Sono fuggita e non ho più voluto sapere di alcun ragazzo-
-Perché sei fuggita?-
-Non lo conoscevo abbastanza e forse non ero neanche pronta-
-Con me lo eri?- chiede avvicinandosi
-Credo di sì. Mi eri molto vicino e ciò mi ha disorientata parecchio.- ammetto socchiudendo gli occhi
-Quindi se io adesso provassi a baciarti di nuovo, mi lasceresti fare- sento il suo respiro addosso ma stavolta sono cosciente. Sgrano gli occhi e scuoto la testa
-Non ci provare! È successo una volta, adesso un mio bacio devi conquistartelo-
Ridacchio e mi allontano leggermente.
-E sentiamo...come dovrei fare?-
-Mmh...sorprendimi, ma per il momento mi accontento di una pizza-
Scoppiamo a ridere e ordina.
Passiamo il resto della serata tra risate e cibo.
-Cavolo, devo andare!- dico guardando l'ora dal cellulare. Faccio per uscire, ma mi prende il polso.
-È troppo tardi e non posso accompagnarti in queste condizioni- dice indicando il gesso -Resta qui. Prometto di non toccarti affatto-
Mette la mano sul cuore come per giurare.
-Non credo sia una buona idea- dico contrariata
-Oh...andiamo! Abbiamo dormito abbracciati, stavolta starai in un altro letto. Mi faresti stare in pensiero per tutto il tragitto-
In effetti è abbastanza tardi e, anche se qui è sicuro, non mi va di aggirarmi con la paura che ci sia qualcuno.
-Va bene- dico ancora un po' scettica
Sorride soddisfatto e inizia a scavare in un cassetto. Si volta e mi lancia una maglietta e un pantaloncino
-Come..?- lo guardo stranita
-Ho notato che dormi a mezze maniche- alza le spalle
-Posso dormire così- indico i miei vestiti
-Non è molto comodo dormire con i jeans. Prometto di non guardarti- dice lanciandosi sul letto e bloccando la testa sotto il cuscino
-Prometti troppe cose. Non va bene!-
-Invece va bene se poi so mantenerle-
Mi cambio velocemente e gli lancio un cuscino per farlo girare. La maglietta mi arriva a metà coscia e il pantaloncino mi copre quasi fino al ginocchio.
-Ti stanno bene i miei vestiti- dice mordendosi il labbro.
Si alza ed inizia a spogliarsi. Istintivamente mi volto e lo sento ridacchiare
-Puoi girati, non ti mangio-
Troppo tentata, faccio come dice e si mette in posa per farsi osservare.
-Mmh...ho visto di meglio-
-Ah si? E dimmi un po', chi sarebbe meglio di me?- dice mettendosi un pantaloncino
-Beh...per esempio Paulo Dybala-
-Chi?-
-Non lo conosci? Perdi punti eh- dico ridendo
-Potresti dirmi chi è questo Paolo?-
Sento un pochino di acidità nella sua voce.
-È PAULO! Ed è un calciatore! Non segui il calcio?-
-Forse avrò visto qualche partita, ma non me ne intendo molto-
-Male! Se andrai in Italia devi assolutamente andare allo stadio-
Ci pensa su e poi sorride malizioso, io intanto sbadiglio.
-Mettiamoci a letto. Dormi tu nel mio, le lenzuola di quel letto sono state messe quando è partito-
Vorrei rispondergli, ma so che non me la darà vinta se provo a dissuaderlo. Si avvicina al letto e si lascia cadere provocando una nube di polvere. Tossisce più volte e spegne la luce. Io la riaccendo e mi guarda male.
-Dormi con me- dico sottovoce
-Puoi ripetere?- chiede cercando di nascondere un sorriso. Ha capito eccome!
-Non mi va che dormi in quel letto. Ti verrebbe qualcosa- sposto lo sguardo imbarazzata
Non se lo fa ripetere ancora e si getta nel suo letto.
-LE MANI A POSTO!- dico indicandolo
-L'ho promesso, non ti tocco- alza le mani in alto
Mi stendo anch'io e ci sistemiamo bene. Ho la testa poggiata sul tuo petto e il suo braccio è attorno alle mie spalle. Mi allungo per spegnere la luce e in pochi minuti abbandono questo mondo, col pensiero di essermi scordata qualcosa.

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