I raggi del sole colpiscono i miei poveri occhi svegliandomi e facendomi pentire di non aver chiuso le tapparelle ieri sera. Strofino più volte le mani sul viso per poi voltarmi verso Aaron. Allungo il braccio verso il comodino, facendo attenzione a non svegliare il mio ragazzo, e prendo il cellulare. Sono le sei e mezza e, dato che Aaron dovrà tornare al suo dormitorio per cambiarsi, lo scuoto piano per svegliarlo. Apre di scatto gli occhi e mi guarda preoccupato facendomi fare una piccola risatina
-Che succede?- sussurra
-Sono le sei passate, farai tardi se non ti sbrighi-
Si stiracchia per poi alzarsi, racimola le sue poche cose e mi si avvicina.
-Tra tre quarti d'ora fuori dal dormitorio, facciamo colazione al bar-
Mi lascia un bacio veloce per poi uscire dalla camera senza neanche darmi il tempo di rispondere. Resto altri dieci minuti nel letto fino a quando non sento la sveglia di Chloe suonare facendomi capire di esser arrivato il momento di portare le chiappe fuori dal letto. Sento la mia compagna di stanza emettere qualche stano rumore per poi darmi il buongiorno.
-Mio fratello è ancora qui?- chiede strofinando gli occhi
-È uscito poco fa. Facciamo colazione al bar, vieni?-
Annuisce per poi alzarsi. Appena in doccia apro l'acqua tiepida e mi ci getto dentro. Come sempre inizio a ragionare; stavolta i miei pensieri sono rivolti al compleanno di Aaron. È tra pochi giorni e ho già qualche idea sul cosa regalargli, ma vorrei fare anch'io qualcosa di speciale per lui. Così una volta tornata in camera chiedo consiglio a Chloe.
-Tra pochi giorni tuo fratello compirà ventuno anni. Per il mio compleanno ha fatto tanto, hai qualche consiglio da darmi?-
-Aaron non ama i grandi gesti, magari posteresti regalargli un paio di biglietti per il football-
-È una bella idea, ma vorrei fare anche qualcosa di speciale, cavolo ha fatto venire la mia famiglia dall'Italia e ha preparato la mia torta preferita. Un paio di biglietti non sarebbero nulla a confronto-
-Beh c'è una cosa che potrebbe renderlo felice e potresti anche fargli capire che ti fidi ciecamente di lui, ma credo sia ancora presto-
-No! Non sono ancora pronta- dico chiudendola li
-Aaron adora i brownies. Potresti venire a casa e prepararglieli- cambia subito discorso
E fu così che Chloe mi fece venire una magnifica idea. Le corro in contro saltandole in braccio non curandomi di aver indosso solo l'intimo
-Grazie, grazie, grazie-
Lei scoppia a ridere stringendomi a se per poi lasciarmi allontanare. Mi avvicino all'armadio e scelgo di indossare un leggings di pelle e un body a maniche lunghe bianco abbinandoci le vans. Finisco di truccarmi e aspetto che lo faccia anche Chloe per poi andare verso l'uscita del dormitorio. Aaron ci aspetta in auto e non appena saliamo, mette in moto. In poco tempo siamo seduti ad un tavolo con la nostra colazione fumante davanti. I due fratelli iniziano a parlare di questioni familiari, così ne approfitto per andare da Michelle.
-Allora piccolina, come va con il tuo lui?- mi chiede
-Molto bene, sabato sarà il suo compleanno e ho un paio di idee in testa. Te invece, come va?- le domando curiosa.
Prima di rispondere però ci voltiamo verso la porta che si è appena aperta emettendo il solito trillo del campanello. Ad entrare è Marcus, il mio ex capo.
-Buongiorno! Nicole come va?-
-Leggermente meno stressata grazie. A te?-
-Bene grazie! Michelle portami un caffè doppio. Ci vediamo Nicole! -detto ciò, si ritira nel suo ufficio.
-Michelle portami un caffè- lo scimmiotta la mia ex collega. Scoppio a ridere per la sua buffa imitazione, ma in cambio ricevo solo una brutta occhiataccia.
La guardo preparare il caffè con una strana smorfia malinconica in volto.
-No...non dirmi che...- chiedo alludendo a lei e Marcus
-Shh, zitta. Questi muri hanno occhi e orecchie- mi zittisce
-È per questo che non me lo hai mai raccontato?-
-Possiamo per favore non parlarne qui? Ti prometto che ti racconterò tutto, ma non al bar- mi implora
Annuisco e la saluto per poi raggiungere i miei accompagnatori al di fuori del locale.
***
Poco prima dell'inizio dell'ultima ora, ci viene comunicata l'assenza dell'insegnante così saremmo potuti uscire prima. Approfittando di ciò e della momentanea assenza di Aaron, decido di cominciare il suo regalo così raggiungo un ingrosso che mi aveva consigliato Chloe poco tempo prima. Compro dei piccoli pacchetti di carta, una cornice in vetro, una saccapoche e una scatola in cartone rossa a forma di cuore. Poi raggiungo una cartoleria e faccio stampare una foto fatta da Chloe pochi giorni fa a una partita di Aaron, essa ritrae lui mentre si toglie il casco e mi bacia mentre io, in divisa speciale, ho le mie mani poggiate sul suo petto. Una volta stampata, la incornicio e vado verso il supermercato. Dato che mancano ancora alcuni giorni, prendo soltanto le cose secche e mi dirigo verso il dormitorio. Appena sono in camera, apro il mio armadio e cerco di nascondere il più possibile tutto, finché non sento bussare. Chiudo l'armadio e apro la porta ritrovandomi avanti Aaron con due sacchetti del Mc Donald in mano.
-Non avevo voglia della brutta cotoletta della mensa- dice alzando le spalle tranquillamente.
-Mi farai ingrassare- dico lasciandolo entrare
-Resteresti sempre perfetta però- ammette baciandomi
-Che ruffiano- lo canzono in italiano
-Eh?- chiede confuso
Non rispondo, ma lo bacio ancora. Apriamo le buste e poggiamo tutto il loro contenuto sulla mia scrivania. Ci sediamo e iniziamo a mangiare fino a quando non mi viene una fantastica idea.
-Facciamo un gioco! Io dico delle parole in italiano, te le traduco e se azzecchi la pronuncia ti darò una patatina- dico rapendo il suo pacchetto
-Accetto-
-Okay, iniziamo. Giorno is "day"- dico scandendo bene.
Aaron prova a ripeterla con successo così lo premio dandogli una patatina
-Tempo is "time"-
Azzecca anche questa e continuiamo così per altre cinque o sei parole e vedendo la sua bravura decido di aumentare un pochino la difficoltà
-Masticare is "chew"-
Resta un po' destabilizzato dalla parola, ma poi ci prova fallendo miseramente. Scoppio a ridere vedendo la sua buffa reazione
-Oh andiamo, non sono andato così tanto male-
-Sei stato promosso, ma bisogna ancora migliorare-
-Beh, sei qui per questo no?- dice avvicinandosi
In un niente siamo sul letto baciandoci. Intrufolo le mie mani nei suoi capelli mentre le sue mi accarezzano i fianchi. Con un solo gesto ribalto la posizione, sono sopra di lui e faccio scendere le mie mani sul suo petto.
-Beh almeno siete vestiti-
Faccio un balzo presa alla sprovvista e mi sposto accanto a Aaron che nel frattempo si era seduto.
-Cavolo Chloe ma lo fai apposta?- sbotta furioso
-Sei tu che passi più tempo di me qui dentro, la prossima volta vai nella tua camera- lo risponde a tono la sorella
-Okay basta così, va tutto bene. Chloe non preoccuparti non hai interrotto nulla ci saremmo fermati- dico stroncando una lite sul nascere
-Oh si, infatti vi stavate proprio fermando- ammette sarcastica
Le rivolgo un occhiataccia e poi mi giro verso il mio ragazzo. Aaron ha lo sguardo perso nel vuoto, prima sembrava quasi come se volesse mangiarsi la sorella e adesso è...dispiaciuto?
-Aaron?- il mio richiamo non lo smuove, così avvicino una mano al suo volto e l'accarezzo. Appena arriva il contatto, sobbalza e mi guarda.
-Scusate, devo andare-
Detto questo, esce dalla stanza senza voltarsi indietro. Mi alzo di fretta e lo raggiungo. Cammina a passo svelto in direzione del dormitorio maschile e lo chiamo più volte, ma non si volta. Riesco ad arrivare prima che chiuda la porta, la blocco con una mano e entro.
-Hey? Che ti è preso-
Non mi risponde, non mi guarda. Resta in piedi guardandosi le scarpe come se fossero la cosa più interessante al momento.
-Aaron mi stai facendo preoccupare, stai bene?- chiedo avvicinandomi e prendendogli una mano. Finalmente alza lo sguardo e incatena i suoi occhi ai miei.
-Sto bene- dice freddo
-Non è vero! Che hai? È per qualcosa che ho detto prima?- chiedo facendo mente locale
Mi lascia la mano e si allontana per la millesima volta. Inizia a camminare avanti e indietro per la stanza grattandosi la nuca.
-Sono uno stupido. Pensavo ti fidassi di me, e in quel momento ne stavo avendo la certezza, ma come sempre Chloe ha rovinato tutto e per di più dici che ci saremmo fermati. Non te ne faccio colpa, anzi, è solo che non capisco perché ancora non ti fidi di me, cavolo non so più come dimostrati che ci tengo a te e a noi. Non me la sono presa per non aver fatto questo passo, ma perché ancora non ti fidi di me-
Per tutto il discorso non mi ha rivolto uno sguardo. Mi sento...non so neanche io come mi sento in questo momento. Mi hanno fatto male le sue parole, perché questo mio non essere pronta, a lui sembra mancanza di fiducia.
-Arron, mi fido ciecamente di te- dico avvicinandomi
-Sei l'unico ragazzo che mi faccia sentire bene e con cui riesco a "lasciarmi andare". Se non mi fidassi di te non staremmo insieme o almeno mi farei mille paranoie quando non sei con me. So che non mi faresti mai del male, se non involontariamente, e per questo te ne sono grata. E per ciò che tu vorresti, purtroppo non è il momento, non mi sento pronta, ma mi fido di te più di chiunque altro, te lo posso giurare Aaron, quindi ti prego smettila di crearti questi problemi e abbracciami-
Non se lo fa chiedere due volte e si precipita su di me. Mi nascondo tra le sue braccia e emetto un sospiro di sollievo, per un attimo ho pensato di perderlo e solo l'idea che possa succedere mi fa mancare l'aria. È diventato parte della mia vita, della mia quotidianità e mi farebbe a pezzi perderlo.
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Suddenly
ChickLitGuardo per l'ultima volta la mia stanza:le pareti bianche ritinteggiate da qualche anno,i poster di cantanti e calciatori di cui andavo matta da ragazzina,un letto ormai troppo bambinesco per la mia età e le mensole su cui sono poggiati tutti i libr...