Preoccupazioni

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A fine turno sono stremata, ho la testa che scoppia e le gambe non mi reggono più. Essendo venerdì, il bar è stato parecchio affollato e la clientela parecchio giovane talvolta non si è fatta scrupoli di fare commenti poco graditi. Nonostante all'interno del bar facesse caldo, io e Michelle indossavamo abiti parecchio coprenti, ma a quanto pare questo non ferma le grandi bocche della gente. Fortunatamente domani non lavorerò quindi cercherò di dormire il più possibile. Dopo aver salutato la mia collega esco dal bar. Appena fuori, un leggero vento mi investe, facendomi provare un po' di sollievo. Vago con lo sguardo in cerca dell'auto di Aaron finché non la trovo e mi avvicino. Aaron non si accorge della mia presenza fino a quando non tossisco per richiamare la sua attenzione. Posa i suoi occhi su di me ed emette un suono quasi di stupore.
-Scusami- si avvicina per salutarmi e dopodiché mette in moto l'auto
-Tutto bene?- dico riferendomi alla sua attenzione al cellulare
-Ehm si, era mia madre- dice frettolosamente
Anche se non tanto convinta, annuisco. Sono troppo stanca per aprire una discussione o altro, quindi lascio perdere. Trascorriamo il tragitto senza emettere fiato e quando arriviamo faccio un piccolo cenno di mano come saluto e fuggo in camera. Appena entro c'è il silenzio totale. Accendo la luce e, come mi aspettavo, noto che il letto di Chloe è vuoto. Sbuffo sonoramente e mi getto sul letto. Prendo il cellulare e dopo un bel respiro, faccio partire la chiamata.
-Nicole è successo qualcosa?- chiede preoccupato
-Scusami Marco, è successo un casino- dico sentendo gli occhi bagnarsi
-State bene?-
Sorrido al pensiero che sia preoccupato anche per Aaron e non solo per me.
-Si, stiamo bene- dico rassicurandolo
-Allora mi dici cosa c'è? Mi hai fatto quasi venire un infarto. Sono le 7 di mattina qui- adesso si sta incazzando.
-Scusami-
-La smetti di scusarti e mi dici che diamine sta succedendo?- mi ammonisce
-Chloe ha scoperto di me e Aaron-
-Non glielo avevate ancora detto?- chiede incredulo
-Non c'è stato modo. Siamo stati tutti pieni di impegni e...e non abbiamo avuto tempo di dirglielo-
-Nicole sono passate poco più di due settimane. Vuoi dirmi che non c'è stato neanche un secondo per parlare con Chloe-
-Okay forse qualche occasione c'è stata, ma avevamo deciso di dirglielo insieme e ti posso assicurare che in questo caso non ce ne sono state-
-Perché ne stai parlando con me invece che con lei?-
-Non è qui. Credo che sia andata a casa sua-
-E Aaron invece? Ci hai parlato-
-È passato a prendermi dopo il lavoro ed era strano. Era costantemente al cellulare e quando gli ho chiesto chi fosse mi ha risposto ~sua madre~-
-E non gli credi?-
-Si, cioè no. Non lo so- dico esasperata
-Senti Nicole. Credo che adesso sia meglio dormire, sono piuttosto sicuro che se non spegni il cervello farai qualcosa di cui ti potresti pentire . Domani tu e Aaron andrete da Chloe e chiarirete questa situazione. Non è la fine del mondo! -dice sbadigliando
-Hai ragione. Notte Marco-
-Notte un cavolo Nicole- dice ridendo prima di staccare la chiamata.
Mi stendo pancia all'aria e rifletto a ciò che mi ha detto Marco. È vero, abbiamo sbagliato a non dirglielo subito, ma forse la reazione di Chloe è stata un po' esagerata. Ripenso poi alle sue parole. So che non le pensava realmente e che le ha dette in un momento di rabbia, ma mi hanno ferita parecchio. Non mi concederò ad Aaron molto presto e sono piuttosto sicura che lui l'abbia capito e accettato. Marco ha ragione, nonostante la stanchezza sto continuando a rimuginarci sopra, ma devo provare a dormire o potrei fare parecchie cose di cui pentirmi domattina.
***
Sento qualcuno bussare violentemente alla porta. Apro di scatto gli occhi e mi precipito ad aprirla. Pochi istanti mi ritrovo Aaron in camera con in mano un sacchetto del bar.
-Aaron ma che cavolo?- dico ancora assonnata
-Ho bussato per più di 5 minuti, credevo ti fosse successo qualcosa- dice con un leggero velo di preoccupazione
-Sto bene, stavo dormendo e non ti ho sentito- dico fredda
Mi siedo sul mio letto e prendo la testa tra le mani massaggiandomi le tempie
-Che hai?-
-Mi sono alzata velocemente e ora mi gira la testa-
Poco dopo mi arriva un sacchetto sulle gambe. Lo apro e ci trovo due cornetti. Ne prendo uno e passo l'altro ad Aaron. Addento il mio mentre un'altra fitta mi colpisce alla testa. Ogni volta che faccio quell'azione mi succede questo, non dura molto ma il dolore è allucinante. Finiamo la nostra colazione in silenzio e la tensione si può quasi toccare con mano
-Okay che succede?- chiede interrompendo il silenzio
-Sono preoccupata per Chloe, non ha dormito qui- dico ammettendo uno dei miei pensieri
-Dopo la discussione è tornata a casa ed è rimasta a dormire lì-
-Tu invece che hai? Cosa ti ha detto ieri tua madre?- dico andando dritta al punto
-Voleva sapere come stavo, tutto qui- dice tranquillo
-Aaron!- lo ammonisco trucidandolo con lo sguardo
-Chloe ieri si è chiusa in camera e non è uscita neanche per cenare. Non te l'ho detto per non darti altre preoccupazioni- ammette dispiaciuto
-Non credevo la prendesse così, pensavo che ci avrebbe urlato in faccia per poi perdonarci e chiedere i dettagli-
-Non penso sia solo colpa nostra, credo abbia litigato anche con Sean- dice con un accenno di disapprovazione
-Dobbiamo parlarle-
-Andiamo a casa mia, torneremo qui per la partita-
-Ci vediamo alla tua auto tra mezz'ora- dico andando verso l'armadio. Prendo un jeans nero ed una T-shirt bianca semplice, poi mi avvicino al cassetto per prendere l'intimo ma prima mi volto verso Aaron.
-Potresti uscire? Devo fare la doccia-
Si avvicina silenzioso e poggia le sue labbra sulle mie. Mi erano mancate, dopo che Chloe ci ha beccati non ci siamo praticamente sfiorati. Porto una mano sulla sua testa e gioco con i suoi capelli. Dopo qualche minuto ci allontaniamo e riprendiamo fiato
-Ci vediamo in macchina, fai presto- sorride e mi saluta con un altro piccolo bacio prima di uscire. Corro verso la doccia e mi ci precipito dentro. In poco meno di mezz'ora sono lavata, vestita e profumata. Raggiungo Aaron velocemente ed entro in macchina.
-Pronta?- mi chiede sorridendo
-No, ma dobbiamo risolverla-
Mette in moto e partiamo. Accendo lo stereo per ascoltare un po' di musica e parte una canzone italiana.
-Ma che..?- dico ridendo
-Chloe ha fatto un CD con alcune canzoni italiane. Diceva che ti avrebbe fatto sentire un po' più a casa-
-Aveva ragione- sorrido ed inizio a canticchiare le varie canzoni che si susseguono.
Aaron prova a ripetere qualche parola, ma il suo accento non fa altro che farmi ridere.
-Dovresti farmi un corso accelerato di italiano ora che stiamo insieme-
-Vuoi imparare l'italiano?- chiedo incredula
-Non mi dispiacerebbe capirci qualcosa quando parlo con la tua famiglia- dice ridendo
-Mi stai dicendo che vuoi incontrare di nuovo i miei?- questo ragazzo non smette mai di sorprendermi
-Tornerò in Italia, quindi si mi piacerebbe rincontrali. E poi tu stai per rivedere i miei-
Spalancò gli occhi a quella affermazione
-Cavolo Aaron, ero così distratta da Chloe che non ho pensato di dover incontrare la tua famiglia-
-Oh andiamo, li hai già incontrati. E a mia madre piaci- dice amicando
-Hai parlato a tua madre di me?- sgrano gli occhi
-Oh...ehm, guarda siamo arrivati- dice parcheggiando. Evita di rispondermi ed esce subito dall'auto, ma io non lo seguo.
-Che diamine fai? Vieni!- mi deride
-Credo sia meglio che Chloe ci raggiunga qui? Non vedo motivo per cui dovrei entrare in casa tua- dico imbarazzata
-Dai Nicole vieni!- si avvicina e mi apre lo sportello
-Potrò presentarti finalmente come la mia ragazza e non come un'amica di Chloe- dice porgendomi la mano.
La cosa mi mette ancor più in agitazione, ma mi faccio coraggio e gliela stringo.
Raggiungiamo lentamente il portone d'ingresso ed entriamo.
-Sono in casa- urla il ragazzo accanto a me
In pochi secondi, mi ritrovo davanti un cane. Sorrido e mi abbasso per accarezzarlo
-Ma ciao...Fangs- dico leggendo il nome sulla targhetta.
Fangs è un husky siberiano dal pelo tra il bianco e il grigio. Avrà più o meno 5 mesi e la cosa che mi ha colpito di più sono i suoi occhi diversi, uno è di color azzurro cielo e l'altro è di un nocciola chiaro.
-Aaron, non ti aspettano- dice sorridente la madre del mio ragazzo
-Si scusa è stata un'improvvisata-
Mi alzo di scatto ritrovandomi la signora Evans a pochi passi da me in tutto il suo splendore. Questa donna è veramente bellissima. Somiglia molto ai due fratelli soprattutto per quanto riguarda gli occhi, anche i suoi sono di un azzurro come il ghiaccio.
-Mamma credo ti ricordi di Nicole, la mia ragazza-
A quelle parole io arrossisco notevolmente mentre la madre di Aaron apre ancor di più il suo sorriso. Cavolo...sento le guance andare a fuoco
-Nicole, che piacere rivederti- mi sorride
-Piacere mio signora Evans!- dico ricambiando il sorriso
-oh per favore chiamami Roxanne. Come stai cara?-
Mi abbraccia calorosamente e aspetta risposta
-Molto bene sig..Roxanne- mi correggo
-Allora come ti tratta mio figlio?- chiede curiosa
-Mamma!- l'ammonisce Aaron
-Va bene, va bene scusa- dice ridendo la madre
Ridacchio assistendo a questo piccolo battibecco, ma l'atmosfera viene interrotta da qualcun altro che entra in soggiorno
-Cos'è tutto questo baccano?-
Una Chloe tutt'incazzata già di prima mattina entra in stanza facendoci ammutolire.

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