Una figura incappucciata entra nella mia tenda, cerco di raggiungere subito il fodero del pugnale ma la persona mi afferra per un polso, apro la bocca per urlare ma mi mette immediatamente una mano sulle labbra per farmi stare zitta.
Poi mi parla, dalla voce sembrerebbe essere un ragazzo, per un secondo penso che sia Pan, ma la voce non è la sua.
X: Shhh, non ti voglio fare del male...ti porto in un posto sicuro.
Mi dimeno dalla sua stretta.
X: Prometti di non urlare o scappare.
Annuii e lui mi lasciò.
X: Dobbiamo essere silenziosi...Pan ha occhi e orecchie ovunque. Vieni.
Prendo il pugnale e lo aggancio alla cintura, poi prendo arco e faretra e me li metto a tracolla.
Usciamo dalla tenda e silenziosamente ci incamminiamo nella foresta.
Stavo per attraversare un cespuglio con qualche spina, ma lo sconosciuto mi trattiene per un braccio.
X: Non toccare quelle spine, questo è Rubus Noctis, il suo veleno è letale.
IO: Senti chi sei tu? Perché mi hai portato via?
X: Pan è crudele...ha l'aspetto di un ragazzo ma è un demone sanguinario.
IO: Questo lo so, ma non hai risposto alla domanda più importante.
Lo sento ridacchiare.
Ad un certo punto sentiamo il suono di un rametto spezzato, prendo subito una freccia e la incocco mentre il ragazzo tira fuori da sotto il mantello una spada.
Dei cespugli si spostano ed io tendo la corda pronta a scoccare la freccia.
Per fortuna che però non ho scoccato, altrimenti avrei colpito Uncino.
Abbasso l'arco e lo guardo sollevata, d'altro canto anche lui sembra sollevato di vederci.
U: Wendy, per fortuna stai bene. Ragazzo, ma si può sapere quanto ci hai messo?
Il ragazzo dietro di me si toglie il cappuccio, ha i capelli e gli occhi neri come la pece, è alto, subito sorride.
X: Scusa Killian, Wendy ha opposto resistenza.
K: Dai, andiamo alla nave.
Uncino camminava di fronte a noi, ed io e il ragazzo camminavamo fianco a fianco.
IO: Non mi hai ancora detto come ti chiami.
X: Io sono Baelfire...ma puoi chiamarmi Bae.
Disse con un dolce sorriso.
