Chapter 29

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Arriviamo su un'altura ed io guardo il taglio...è come se la pelle attorno al graffio fosse di porcellana e si stesse crepando.

Con un gesto della mano Peter sposta alcuni cespugli, sempre di Rubus Noctis e dietro appare una bellissima cascata.

P: Questo ti guarirà...però la magia pretende sempre un prezzo.

IO: Qual è?

P: Appena berrai quell'acqua sarai legata in tutto e per tutto all'isola che non c'è...nemmeno dandoti il mio consenso di andartene ci riusciresti. Moriresti appena superato il confine.

IO: Quindi non avrei più nessuna possibilità di andarmene?

P: Sì...

IO: OK.

P: Ok?

IO: Anche se tu mi avessi lasciato andarmene non ho un posto dove stare. Non posso tornare a casa da quei due...quindi ok.

Rimane un po' sorpreso, forse per il modo con cui l'ho accettato. Però poi si riprende, mi prende in braccio e mi mette seduta vicino alla riva. Prendo un po' di acqua usando le mani come un bicchiere e la bevo.

Guardo il taglio che si sta rimarginando...ha funzionato.

P: Sai ragazzina...sta cominciando a non sopportare il fatto che non mi ascolti mai e che fai sempre di testa tua.

Dice con un sorriso. Un vero sorriso, non il suo solito ghigno.

IO: Grazie...

P: Per cosa? Per averti salvato due volte in meno di un'ora?

Eccolo, ora lo riconosco.

IO: Sempre il solito stronzo.

Lo sento sbuffare divertito.

P: Non c'è di che ragazzina...e poi avrei perso il mio giocattolino.

IO: Potresti smetterla di chiamarmi ragazzina? O giocattolo?

P: Nah...

IO: Ecco appunto...stronzo.

P: Dai, torniamo all'accampamento.

Mi prende in braccio e in poco tempo arriviamo all'accampamento, dove tutti i ragazzi stanno lavorando.

Solo in quel momento mi venne in mente una cosa.

IO: Peter?

P: Mh?

IO: Cosa intendeva Ariel prima che tu...cercassi di ucciderla?

Potresti provare a chiedere a...

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