Arrivammo a casa, aprì la porta e sempre grazie all'aiuto di Diego lo portammo in camera sua, lo feci stendere sul letto e uscì dalla stanza, non riuscivo ancora a crederci.
Diego era la fuori, e so che come ogni persona, attendeva risposte. Risposte che non sarei mai riuscita a dargli, cosa voleva che gli dicessi? Che mio padre è una specie di psicopatico, che ce l'ha a morte con me, e che avrebbe fatto di tutto pur di rovinarmi la vita? -non posso crederci...- sussurrai -cosa è successo Martina, voglio sapere.- disse -non posso spiegarti.- dissi seria, guardandolo negli occhi -come posso aiutarti se nemmeno so cosa sta succedendo a te e a tuo fratello?- disse fissandomi arrabbiato, forse ne aveva le ragioni, a non volevo e non potevo. -Diego, davvero...- dissi -non voglio litigare con te, già mio fratello è in quelle condizioni, non voglio peggiorare le cose. Non ne ho proprio bisogno.- risposi -va bene...- disse calmandosi -d'accordo, ma cosa vuoi fare?- domandò -non lo so...- risposi -qualcuno della tua famiglia non può aiutarti?- chiese, ci pensai e non sapevo se prenderlo sul serio oppure ridere.
Non potevano aiutarmi, non avrebbe mai accettato. Anche se sapevo benissimo che, il mio padre adottivo, sarebbe stato l'unico in grado di aiutarmi. L'unico che avrebbe potuto fare qualcosa, ma con tutto quello che era successo, avrebbe mai accettato? Non penso proprio.
-no.- risposi seccamente, mentre, mio fratello iniziò a muoversi -si sta svegliando.- dissi rientrando nella stanza, seguita da Diego -Martina...- disse aprendo gli occhi -sì, dimmi.- risposi sorridendogli dolcemente -tutto bene?- continuai -sono stato meglio.- rispose sorridendo -scusami.- continuò -non devi...hai fatto quello che reputavi giusto.- risposi -forse avrei dovuto parlartene.- continuò -sì, forse avresti dovuto.- risi -ora, che vuoi fare?- chiese -me lo stavo chiedendo anche io.- rispose Diego, che fino a quel momento era rimasto fuori dalla conversazione. -non lo so.- risposi -dovresti chiamarlo, chiama Fabio.- disse Matteo e scossi la testa -non ci penso nemmeno!- dissi -Martina, se ti può aiutare non vedo perché non dovresti.- disse Diego -perché non voglio, perché quello stronzo so che non mi aiuterebbe!- urlai -Martina smettila, e vedi che se glielo chiedi, sicuramente lo farà.- disse Matteo guardandomi negli occhi -non lo conoscete come lo conosco io.- dissi alzandomi -Martina, in questi casi, tutti danno una mano.- disse Diego -tutti tranne lui.- risposi amaramente -ascoltami.- intervenne Matteo -sei da sola, contro una persona che, se a me ha fatto questo. Immagina a te, che cazzo vuoi fare tu da sola? Spiegami.- disse nervoso -sicuramente farò quello che devo fare, quel coglione di mio padre non farebbe niente.- risposi -andiamo Martina, ti stai prendendo male per niente.- disse Diego -no! So bene quello che sto dicendo.- rispose -Martina, lo sai.- rispose Matteo . Scossi la testa e uscì dalla stanza, non avrei di certo chiesto aiuto a lui.
Fabio non avrebbe fatto niente, non ha mai fatto niente per me e sicuramente questa, non sarebbe stata una di quelle volte. Era talmente egoista, talmente stronzo, che avrebbe fatto di tutto tranne che aiutarmi. Non capivo perché lui ce l'avesse così tanto con me, non ero di certo stata io a chiedergli di prendermi con sé, di crescermi assieme a quella che tutt'ora reputo mia madre, nonostante avessimo pochi anni di differenze. Non sono stata io a chiedere questa vita. Avevo promesso che non sarei tornata indietro, non avrei mai chiesto niente a lui, così come ho sempre fatto.Era l'ultima persona a cui avrei chiesto aiuto. Vidi Diego avvicinarsi a me -Martina.- mi richiamò -che vuoi?- chiesi, si sedette affianco a me -so che forse sono l'ultimo che dovrebbe parlare, ma credimi, se Fabio può aiutarti chiamalo, non farlo per te stessa se tu non vuoi. Ma fallo per tuo fratello, per quello che gli hanno fatto. Io posso aiutarti, fin quanto mi è possibile, ma se c'è qualcuno che sa muoversi nelle direzioni giuste, chiedi aiuto. Non è sbagliato.- disse Diego, sospirai, non mi restava davvero nessun'altra alternativa?
-fai la scelta giusta?- domandò -se proprio devo.- risposi, Diego scomparse nuovamente nella stanza di mio fratello, presi il telefono e digitai il numero, lo guardai per un po', sospiarai e premetti sulla cornetta. Iniziò a squillare, mi stavo già pentendo, ma era per Matteo, glielo dovevo. Dall'altro lato sentì una voce, una voce che pensavo di non risentire più - pronto? -