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-Fabio...- dissi, dall'altro lato ci fu qualche istante di silenzio -Martina, dimmi.- disse senza prestare alcun tipo di attenzione a qualsiasi altra domanda, a quanto pare nemmeno gli importava se stessi bene o meno. Infondo nemmeno io glielo avrei chiesto. -ho bisogno di una mano...- dissi cercando di nascondere la mia voce infastidita, mi ha sempre dato fastidio chiedere aiuto, soprattutto a gente come lui.

-ovvio, non ti fai sentire per mesi, quasi un anno, e ovviamente torni da tuo padre quando ne hai bisogno.- disse ridendo dall'altro lato del cellulare, e in quel momento mi accorsi di quanto sia stata stupida la mia idea, come ho fatto a farmi assecondare da Diego e da Matteo? -papà, non ti avrei mai chiamato se non fosse per qualcosa di davvero serio.- dissi -da quando mi chiami così?- chiese sorpreso -Fabio, ascoltami, vuoi darmi una mano? Perché se non vuoi dimmelo e la chiudiamo qua, non ho né tempo e nemmeno voglia di litigare con te.- dissi innervosendomi e alzandomi in piedi. Consapevole che non mi avrebbe mai visto.

-dammi venti minuti.- disse per poi riattaccare. Spensi il cellulare e sbuffai pesantemente, odiavo anche solo il pensiero che lo avrei rivisto tra poco. Non potevo davvero crederci di avergli chiesto aiuto. Andai nella stanza di mio fratello, guardai i due che chiacchieravano come se niente fosse. Entrai nella stanza e sorrisi ai due .quindi che hai combinato?- chiese mio fratello -l'ho chiamato, sta per arrivare.- dissi -ma non sopporto questa idea.- continuai -ma devi accettarlo, perché è l'unica persona che ci può aiutare.- disse -sì, come no.- dissi alzando gli occhi al cielo. -non capisco perché tu non voglia, insomma, alla fine ti sta soltanto dando una mano.- disse Diego, io sorrisi amaramente -non hai capito, io e quello che dovrebbe essere il mio padre adottivo non siamo mai andati d'accordo, secondo te, perché abito con mio fratello e non con lui?- dissi alzando un sopracciglio -non penso c'entri il discorso che tu stai facendo, insomma, anche io potrei vivere con chiunque io voglia.- alzò le spalle -non capisci Die', è meglio  lasciar stare.- disse mio fratello -sarà.- rispose alzando le spalle.

Il campanello suonò, andai ad aprire e vidi gli occhi scuri di mio padre puntarsi esattamente nei miei, lo feci entrare e senza dire niente andò in sala. -prego, come se fosse casa tua.- dissi sbuffando e raggiungendolo -posso sapere che cosa vuoi?- domandò incrociando le braccia al petto -mio padre, quello...quello biologico, è tornato.- dissi mordendomi il labbro inferiore. Notai gli occhi di mio padre cambiare, da severi erano diventati quasi dolci, preoccupati -e...e Matteo ha provato ad affrontarlo da solo, ma è finita male, lui non vuole che io vada da sola. E tu sei l'unica persona che mi può aiutare...papà.- dissi continuando a tenere i miei occhi nei suoi. Lui sorrise dolcemente e fece qualche passo verso di me -non lascerò che faccia del male a te o ancora a tuo fratello. So bene quello che c'è tra noi, ma questa volta voglio comportarmi come dovrebbe fare un padre.- disse, e a quelle parole mi stupì -Fabio, che ti succede?- chiesi sorpresa -non succede niente Martina, è il semplice fatto che non posso permettere che quel figlio di puttana faccia ancora del male a qualcuno della mia famiglia.- disse serio -io...io non so cosa succederà adesso...- dissi -non ti preoccupare Martina, andrà tutto bene.- sorrise e accarezzò dolcemente la mia guancia -mi preoccupi, quando fai così.- sorrisi timidamente -davvero?- rise -sì..- risposi -comunque, qualsiasi cosa succeda dimmelo, voglio sapere.- disse -dimmi come fai a sapere che è qua.- continuò -mi ha mandato un messaggio, dicendo di andare in quel posto fuori Cinisello, ci sono andata ma Matteo mi ha preceduto...e, il risultato è quello che sta sul letto, lo ha picchiato, ed è quasi insolito da parte di Matteo farsi picchiare così.- dissi e Fabio annuì -qualsiasi altro messaggio, riferiscimelo, starò qua nei dintorni per un po', tanto ho gente che mi ospita.- sorrise andando verso la porta d'ingresso.

Rimasi ferma a fissarlo-.non dirmi che è qualche tipa, perché se così fosse, non pensare che io ci venga.- dissi -no scema, dopo tua madre penso che per qualche periodo non avrò nessuna storia.- disse -oh si certo, come con quella con cui l'hai tradita.- commentai, lui portò gli occhi al cielo -ancora con questa storia?- disse alzando un sopracciglio -sì, Fabio, perché hai fatto la cosa più disgustosa che avessi mai potuto vedere.- risposi -sarà, ma ormai è andata così. Se ti serve qualcosa sono da Gionata.- disse uscendo -ti chiamo.- risposi annoiata mentre la porta si chiudeva -quindi?- chiese mio fratello -mi aiuterà.- dissi -bene, meglio così.- rispose -e comunque è andata anche bene eh.- disse -abbastanza, sembra...cambiato.- dissi sorpresa -probabilmente la mancanza di qualcosa, gli avrà dato alla testa.- disse ridendo, assieme a Diego mentre io li guardavo senza parole. E' sempre il solito.

Aletheia|| IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora