Nessun tipo di messaggio, un silenzio assoluto da parte di quell'uomo che una settimana prima aveva picchiato mio fratello. Reputavo assurdo tutto quel silenzio, mi spaventava e questa cosa non era buona, non lo è mai stata. Le mie sensazioni hanno sempre guidato una parte della mia vita, e la maggior parte delle volte non hanno mai sbagliato, e questa cosa mi preoccupava, anche quelle erano in silenzio. Non c'era alcun tipo di sensazione, alcun tipo di presentimento, tutto taceva. Erano in una sorta di sonno a quanto pare.
E quando è così che la situazione è più pericolosa di quanto si possa pensare.
-Martina, stai tranquilla, le cose andranno bene. Fabio sa cosa fare, e sa dove andare a cercare.- disse Matteo provando a rassicurami -oh andiamo, lo veneri manco fosse Dio!- dissi -Fabio per quanto possa cercare quello stronzo, non avrà la forza di trovarlo, non riuscirà nemmeno a fermarlo! Capisci?!- continuai alterandomi -facendo così di certo non sistemerai le cose tu.- puntualizzò mio fratello, continuando a tenere un tono di voce calmo e puntando i suoi occhi nei miei. Rimasi in silenzio, mi risedetti composta e sospirai. Aveva ragione, ma lo sconforto era tanto e non capivo come potesse contenersi in quel modo, dopo quello che ci aveva fatto e soprattutto dopo quello che gli aveva fatto.
-capisco che sei incazzata, hai ragione, lo sono anche io. Ma non possiamo permetterci di lasciarci guidare dall'istinto Martina, faremo solo una grossa cazzata.- disse -non possiamo rovinare tutto, fallo per me. Ti prego.- disse prendendomi le mani e accarezzandole dolcemente, sospirai debolmente e chiusi gli occhi. Cercando di trattenere tutta quella furia che, ancora un volta, mi avrebbe permesso di compiere qualcosa che non avrei dovuto fare. -non venero Fabio come se fosse un Dio, lo sa. Non ho mai sopportato come ti trattasse, figurati se posso incominciare adesso.- continuò sorridendomi dolcemente -Matteo, non voglio ti accada qualcosa. Lo sai anche te...- dissi piano -ce l'ha con me, ce l'ha sempre avuta con me. Ma non posso permettergli di portarmi via qualcun altro della mia famiglia, non lo sopporterei.- ammisi. Matteo sorrise -andrà tutto bene bimba, non succederà niente. Staremo bene.- disse e mi strinse in un abbraccio che, anche se fa strano ammetterlo, in quel momento faceva bene. In quel momento serviva.
[...]
-papà, io so che è qua!- dissi ferma mentre il moro continuava a non capire come potessi essere così sicura che quella bestia, si trovasse nelle zone -non ti è arrivato niente?- domandò -nulla.- risposi sbuffando -non capisco, dove cazzo si è nascosto...- disse innervosito Fabio -non ne ho idea, ma giuro su Dio che se è qua nei dintorni lo vado a prendere.- risposi -Martina non ti azzardare!- urlò -ha già ucciso tua madre, credi che non possa fare la stessa cosa?- continuò -e quindi?- dissi -a me non interessa papà, ha portato via l'unica donna a cui volevo davvero bene, l'unica persona. Posso mai perdonare una persona del genere?- risposi -Cristo Martina, hai già mandato tutto a puttane anni fa! Se quella volta, fossi rimasta a casa con Margherita, a quest'ora magari era tutto a posto.- rispose -non incolparmi di niente! Non sarebbe tutto a posto come dici te.- dissi -perché tu, emerita testa di cazzo, l'avresti tradita comunque, e sarebbe tornata a Napoli lo stesso. Comprendi la differenza?!- urlai -smettila di rinfacciarmi questa cosa.- rispose puntandomi il dito contro, lo guardai con aria di sfida, lui poteva continuare a rinfacciarmi un mio errore e io no?
-invece continuo, come tu continui con me.- risposi -stai zitta.- rispose -non mi hai mai sottomessa, e non inizierai questa volta.- dissi, Fabio caricò la mano, pronto a tirarmi uno schiaffo in pieno viso, si fermò a mezz'aria, fissandomi negli occhi -che cazzo.- rispose abbassando il braccio e allontanandosi -che c'è Fabio, non hai le palle?- dissi avvicinandomi con aria di sfida -Martina smettila.- rispose autoritario, sorrisi -quindi ho ragione.- rispose -vai a fanculo Martina, cercatelo da solo. Fatti uccidere, coglione io che speravo che le cose potessero cambiare. Ma te continui a vivere nel passato.- disse uscendo di fretta da casa.