⚡️ F i v e ⚡️

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Gravity •


PIETRO

Corro in camera di mia sorella furioso. Giuro che questa volta la uccido.
Entro nella sua stanza e la trovo intenta a leggere un libro.

«Non si bussa più?» mi chiede, rivolgendomi uno sguardo.

«Che cosa diavolo avevi in mente?» domando in risposta, ignorando il suo commento.

La ragazza sorride, divertita.
«Volevo divertirmi un po' e vedere se le mie intuizioni erano giuste ed è stato così, io non sbaglio mai.»

«Le tue intuizioni? Riguardo a cosa?»

«Oh, Pietro, non fare l'idiota! È troppo facile leggerti la mente, mio caro fratellone!» ribatte, con ancora stampato addosso quel ghigno divertito.

Mi immobilizzo sul posto, alzando poi gli occhi al cielo, infastidito dal fatto che mia sorella sia una telepatica.

«Non è il mio tipo, è pur sempre una Stark.»

«Sappiamo benissimo entrambi che sono tutte scuse e che in realtà ti ha già rubato il cuore.»

«Nessuno può rubarmi il cuore, sorellina.»

«Disse il ragazzo con il cuore che batte a mille, le pupille leggermente dilatate e con in mente la ragazza che lo ha riportato in vita.»

Le rivolgo un'occhiataccia, odiando il fatto che niente possa sfuggirgli.

«Ti odio.» mormoro, digrignando i denti.

«Non è vero, mi vuoi bene.» ribatte lei, incrociando le braccia al petto. Scuoto la testa, esasperato, prima di correre in camera mia. Mi sdraio sul letto e fisso il soffitto pensierosamente, sospirando.

Ho visto la mia più grande paura questa sera, ed è stata vederla morire senza che io potessi fare niente per salvarla, perché tra i due quella con i poteri curativi è lei. Anche se io ho bisogno di una cura per questa nuova droga. Ho bisogno di una cura per lei, per evitare che io perda definitivamente la testa per lei.

Scuoto la testa, ritornando in me. Idiota, l'hai già persa la testa per lei se pensi che sia una droga.

GRACE

Ritorno in camera mia silenziosamente, con ancora impresso nella mente il profumo soave di Pietro Maximoff. Mi butto letteralmente sul letto, fissando il soffitto immersa nei miei pensieri.

Che idiota che sono: non faccio altro che pensare a Pietro, al fatto che ci fossero delle ragazze attorno a lui quando in realtà era solo ed era terrorizzato dall'idea di perdermi. Che diamine mi sta succedendo? Come posso pensare che a un ragazzo così bello, attraente e coraggioso possa interessare una persona noiosa come me?

Delle lacrime si formano sotto i miei occhi, mentre io le scaccio via. In quel momento, la porta della stanza si apre e qualcuno fa il suo ingresso nella mia camera.

«Ciao, tesoro.» mi saluta la voce di mio zio Tony. Quando il letto si infossa un po', capisco che si è sdraiato al mio fianco.

𝙒𝙞𝙡𝙙𝙛𝙡𝙤𝙬𝙚𝙧  ❃ 𝙋𝙞𝙚𝙩𝙧𝙤 𝙈𝙖𝙭𝙞𝙢𝙤𝙛𝙛 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora