• Lash Out •
Spalanco gli occhi e mi sveglio di scatto, all'ennesimo incubo. Da quando quel drone ha tentato di uccidermi non riesco più a dormire nemmeno fino all'alba, così come facevo prima.
Mi asciugo il sudore con la manica della maglia del pigiama, mentre il mio cuore riprende a battere ad un ritmo regolare.
Non so più chi sono: ho poteri curativi e a quanto pare discendo dalla fusione di due gemme dell'infinito eppure stento a credere a ciò che ha detto il Dio dell'inganno. Insomma, lui è bravo a mentire, a ingannare le persone, non a caso è il Dio degli inganni.
La verità è che ho paura di deludere chi crede in me maggiormente, ovvero mio zio Tony, l'unica cosa che mi rimane della mia famiglia adottiva. La sua paura più grande è vederci tutti morti, compresa me, e sentirsi impotente dinanzi al nostro genocidio.
Non posso vederlo in questo stato, lui non se lo merita. Lui è migliore di tutte le persone che abbia mai conosciuto: mia mamma mi ha nascosto di avere un fratello, il genio miliardario playboy filantropo conosciuto come Tony Stark, l'uomo dietro l'armatura di Iron Man. È stato il migliore regalo che i miei genitori potessero farmi e sapere che ci tiene molto a me mi riempie il cuore di gioia e gratitudine nei loro confronti.
Il breve soggiorno a casa Barton mi ha fatto capire quanto gli Avengers non siano invincibili, ma pieni di insicurezze, paure e preoccupazioni: Clint che ha paura che i gemelli Maximoff possano finire per prendere decisioni sbagliate e che i suoi amici possano dividersi da un momento all'altro; Natasha che ha paura a lasciarsi andare con Bruce per timore che lui possa rigettarla ed è sommersa di tristezza e doloro per ciò che è accaduto quando era nella stanza rossa in Russia; Bruce che ha paura di ferire Nat, o meglio, che "l'altro" possa ferire Nat; Steve che ha paura che presto ci saranno vittime ed è preoccupato per la salute emotiva dei suoi compagni di squadra e poi mio zio Tony che ha paura, come ho già detto, di vedere morire i suoi amici e me e non poter fare niente per salvarci ma...
«Hey, tutto okay?»
La voce assonnata di Pietro mi ridesta dai miei pensieri. Abbasso lo sguardo e annuisco.
«Sicura? Che cos'è successo?» mi chiede, preoccupato, mettendosi seduto.
«Io... di notte faccio sempre incubi e non riesco mai a dormire bene.» ammetto, con un filo di voce, tanto che il giovane deve avvicinarsi a me per sentirmi.
«Soffri di insonnia?»
«Non proprio, sono i rimorsi di coscienza e le mille preoccupazioni che ho. Ho sempre dormito profondamente, ma da quando so dei miei poteri curativi, qualcosa si è scatenato in me e mi provoca questi incubi notturni che mi fanno svegliare spesso.»
Il ragazzo mi ascolta in silenzio, per poi appoggiare una mano sulla mia.
«Di che cosa hai paura?»
«Di troppe cose.»
«Qual è una delle tue più grandi paure? Se posso chiedere, ovviamente.»
Alzo il mio sguardo e lo punto nel suo.
«Di poter ferire qualcuno a cui tengo.»Pietro mi attira in un abbraccio, stringendomi forte a sé. Sentendo il battito irregolare del suo cuore mi rilasso un po'.
«Grace, tu non potrai mai ferire nessuno. Ma ti sei vista? Sei la persona più sensibile, dolce, gentile e pura che io abbia mai conosciuto, non saresti in grado nemmeno di uccidere un moscerino! E poi, sbaglio o Loki ha detto che puoi curare non sono le ferite fisiche ma anche quelle emotive? Tu non ferisci, ma guarisci, c'è una bella differenza!» mi rassicura il ragazzo, accarezzandomi la schiena. Essere così vicina a lui non aiuta il mio autocontrollo nei suoi confronti, che già di per sé è bassissimo, adesso è proprio misero.
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𝙒𝙞𝙡𝙙𝙛𝙡𝙤𝙬𝙚𝙧 ❃ 𝙋𝙞𝙚𝙩𝙧𝙤 𝙈𝙖𝙭𝙞𝙢𝙤𝙛𝙛
FanfictionQuando un ragazzo misterioso e affascinante salva la vita di Grace, quest'ultima si sente riconoscente e vuole sdebitarsi con questo ragazzo. Mentre lo cerca per la città mezza distrutta dove abitava, sente qualcuno gridare da un bus dove trova una...