"Che cazzo vuoi che me ne freghi?! Perché dovrei tenere un ragazzino in casa mia?!" urlò Michael, su tutte le furie.
James sospirò, poggiando una mano sulla sua spalla "Michael, ti prego, ragiona... La casa discografica vuole che tu faccia questa cosa..."
"Perché cazzo dovrei farlo?! Non me ne frega niente di quello che dicono, questa è fottutamente casa mia!" esclamò il tinto, passandosi una mano tra i capelli.
"Fallo e basta, va bene? Verrai pagato, cosa vuoi di più?" gli chiese l'uomo, sospirando nuovamente ed allontanandosi da lui "Che ti costa?"
"Che mi costa?! Mi prendi per il culo?! Dovrò restare chiuso in casa con la mia ragazza, i miei amici ed un ragazzino che nemmeno conosco! Che probabilmente passerà la metà del tempo a chiedermi cose tipo 'Com'è essere famoso?' 'Possiamo farci un'altra foto?' 'Mi fai un autografo?' non ce la posso fare, James. Non voglio un ragazzino per casa." sbuffò Michael, infilandosi le mani in tasca.
"Si tratta solo di qualche mese, tu ci farai un sacco di soldi, avrai un sacco di pubblicità gratis e dovrai solo sopportare un ragazzino." disse James, avvicinandosi nuovamente a lui.
"Non mi interessa dei soldi. Sai benissimo quale cazzo è il problema, James." esclamò il ragazzo dai capelli rosa, alzando leggermente la voce.
"Lo so quale cazzo è il problema, ma è la tua casa discografica che vuole ciò, non io! Non hai scelta!" gli rispose il manager, estraendo il cellulare che aveva iniziato a squillare mentre parlava.
Michael si allontanò leggermente, mentre James rispondeva alla chiamata.
"Si, glielo ho detto"
"No, non vuole saperne"
"Si, sto cercando di convincerlo" "Non lo so"
"Glielo chiedo"Michael osservò il proprio manager avvicinarsi ed inarco' un sopracciglio, osservandolo "Cosa?"
"Ti offrono il doppio" disse semplicemente l'uomo, guardandolo.
Michael sgranò gli occhi, sorpreso "Il doppio? Sei serio?"
"Il doppio, Michael. Ci stai?" chiese James, senza distogliere lo sgurardo dal viso di Michael.
"Cazzo, certo che ci sto." rispose Michael, senza un attimo di esitazione.
***
Per la casa si sentì una melodia proveniente dalle casse sparse per tutte le stanze, seguita da una voce maschile "B-Buongiorno...?"
Dopo pochi secondi la porta venne aperta da Michael che, con un sorriso smagliante, fece cenno al ragazzino sull'uscio di entrare.
"Benvenuto" Disse poi, con un sorriso "Ora ti mostro quale sarà la tua stanza, vuoi una mano con le valigie?"
Il ragazzo, una volta entrato, scosse lievemente la testa, a disagio "No, g-grazie" rispose, mormorando.
"Luke, giusto? Mi hanno detto che ti chiami così se non sbaglio" disse Michael, senza smettere di sorridergli.
"Si, Luke..." rispose il ragazzo, annuendo.
"Bene Luke, seguimi." disse Michael, prendendo una delle valigie dal pavimento ed iniziando a camminare per uno dei corridoi della casa, subito seguito dal ragazzo più piccolo.
Ricordo che tutto ciò che è scritto proviene dalla mia bellissima fantasia e quindi nella realtà non esiste, lol
Ora mi sento come se fossi nei titoli di coda di un film, fantastico
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Quarantine with Michael Clifford // Muke
FanfictionIl governo ha preannunciato una quarantena a causa di una malattia che si sta diffondendo per il mondo. La casa discografica di Michael, un famoso cantante e chitarrista, pensa che sia il momento giusto per pubblicizzarlo. Viene così indetto un conc...