Chapter 23

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La sera prima avevano effettivamente fatto festa fino a tarda notte.

Si erano ubriacati tutti escluso Michael, il quale era poi stato obbligato a prenderli uno a uno di peso ed a portarli in camera.

Chi facilemente e chi meno.

Quando si é ubriachi fradici si può essere del primo tipo di persone, che cade in uno stato di sonno profondo e non può essere svegliato nemmeno da una cannonata, oppure del secondo tipo, il peggiore.

Sfortunatamente per Michael, Luke, Jo e Blake facevano parte del secondo gruppo e, una volta completamente ubriachi, avevano iniziato a correre per tutta la casa in direzioni diverse, urlando e rompendo vari soprammobili costosi.

Fortunatamente Michael era riuscito a recuperare Blake e Jo abbastanza in fretta ed a chiuderli a chiave nelle loro stanze, ma lo stesso non valeva per Luke.

Il ragazzino, che già lo aveva fatto dannare la volta in cui si era ubriacato qualche settimana prima, quando aveva visto i suoi "compagni di avventure", come aveva urlato lui stesso, catturati, aveva deciso che avrebbe dovuto salvarli a qualsiasi costo e così, senza smettere di urlare cose senza senso quali "MI CHIAMO OLAF ED AMO I CALDI ABBRACCI" o fare domande sulla linea di "Ma se un pelato mette un cappello, gli scivola via dalla testa?", aveva fatto di tutto per recuperare delle chiavi adatte ad aprire le porte delle stanze dei suoi amici per riprendere a fare casino con loro.

La fortuna era però venuta in aiuto a Michael quando, trovando una confezione su un tavolo, Luke aveva deciso di fermarsi a contare quante caramelle ci fossero.

A quel punto il tinto era riuscito a prenderlo di sorpresa ed a portarlo nella sua camera di peso, per poi tornare a dormire con la propria fidanzata.

***

Luke aprì lentamente gli occhi a causa della voce di Michael che, dal piano di sotto, stava urlando contro Blake "CHE CAZZO VUOL DIRE CHE NON LO SAI?! ERI TU L'UNICO SVEGLIO!"

Con fatica il biondo si alzò dal letto, passandosi una mano tra i capelli per metterli in ordine, e si diresse verso la porta con gli occhi socchiusi, chiedendosi come mai avesse bevuto di nuovo.

Sospirando scese le scale e, una volta in sala, vide Michael in piedi di fronte a Blake, con un'espressione adirata in volto ed i capelli completamente scompigliati.

"Mi puoi dire le esatte parole che ti hanno detto prima di uscire, per favore?" gli chiese Michael, stringendo i pugni e chiudendo gli occhi per un istante, con il fine di calmarsi.

"Blake, noi usciamo con i cani per fare una passeggiata" ripeté Blake per l'ennesima volta, sbuffando "Non cambia un cazzo se continui a chiedermelo, okay?! Questo é quello che mi hanno detto!"

Luke si avvicinò a Jo che, seduta sul divano insieme ad Andy, li stava osservando con fare annoiato "Posso sapere che cazzo sta succedendo tra quei due?!"

"Crystal ed Ashley sono uscite qualche ora fa e non sono ancora tornate. Blake non riusciva a contattarle e così ha svegliato Michael, Il quale da bravo stronzo- disse, calcando il tono sulle ultime parole -ha deciso di svegliare tutti noi" rispose la ragazza, sbuffando "Io volevo dormire un po' dopo tutta la birra che ho bevuto ieri sera, ed invece!"

Luke annuì, ascoltando la ragazza, ed indicando verso la cucina "Andiamo a mangiare qualcosa, ti va?"

Dopo varie ore l'aria in casa si era fatta tesa.

Erano tutti e cinque seduti sul divano, in silenzio, a non fare niente di particolare.

Ognuno di loro era perso nei propri pensieri, chiedendosi dove le due ragazze fossero finite.

Per l'ennesima volta Michael avviò una chiamata diretta al numero di Crystal e, dopo parecchi squilli a vuoto, partì il messaggio registrato della ragazza, che ormai tutti i presenti sapevano a memoria.

Innervosito il tinto si alzò dal divano "Io vado a cercarle."

"No, Michael" gli rispose Blake, sospirando e mettendosi di fronte a lui "Devi stare lì seduto e mantenere la calma. Torneranno presto, non possiamo uscire."

Luke, confuso dalla situazione, osservò i due ragazzi discutere e si intromise, chiedendo "Perché non può uscire? La situazione non mi sembra così grave."

Blake sospirò, girandosi verso di lui "Luke, ai telegiornali hanno detto che stanno iniziando i primi problemi di ordine pubblico... I morti iniziano ad essere parecchi ed in alcuni posti il cibo scarseggia"

Il biondo inarcò un sopracciglio "Quindi?"

"Quindi ci sono dei cazzo di coglioni che dotati di armi rapinano i negozi" Rispose Michael, girandosi verso Luke a sua volta "E Crystal ed Ashley sono là fuori."

"Michael, non puoi uscire. Non sapresti nemmeno dove cercarle, sarebbe un rischio inutile" Gli disse il moro, girandosi nuovamente verso di lui e sospirando.

In quel momento il citofono suonò e gli occhi verdi di Michael si sgranarono e guizzarono verso la porta.

Subito il ragazzo corse verso il citofono e premette il tasto per aprire il cancelletto.

Appena esso si fu aperto Michael aprì anche la porta di casa, vedendo subito i tre cani correre verso l'ingresso.

Quando furono entrati il tinto mise piede fuori casa, cercando Crystal con lo sguardo.

Dopo qualche secondo sul cancello comparve Ashley che, con passo tremante, avanzò lungo il vialetto.

Arrivata circa a metà strada tra cancello e porta la ragazza si fermò ed alzò finalmente lo sguardo su Michael.

I suoi occhi, anziché essere del solito azzurro acceso, erano grigi e senza emozioni, da essi non traspariva assolutamente nulla.

Una goccia di pioggia le arrivò sui capelli e, quando essa scese lungo il suo volto, Michael notò con orrore che aveva una leggera sfumatura rossastra.

Osservando meglio la ragazza scorse alcune macchie di sangue sui suoi guanti, i quali erano strappati in alcuni punti, sulla sua maglia e sui pantaloni.

La mascherina invece non era nella posizione in cui sarebbe dovuta essere.

La ragazza, che di solito teneva la mascherina addosso anche quando era in casa, la teneva invece così in basso da non coprire nemmeno la bocca.

Sulla guancia sinistra, inoltre, aveva un lungo graffio che, partendo dall'angolo delle labbra, arrivava quasi all'altezza dell'occhio.

Altri graffi simili erano sparsi sulle sue braccia e sulle parti scoperte delle gambe.

Dopo qualche secondo passato immobile ad osservarlo, la bionda cadde sulle ginocchia, emettendo un verso strozzato.

Dopo poco cadde riversa sul selciato, gli occhi ancora aperti ed un rivolo di sangue che partiva dalla bocca.

Sentendo un tonfo proveniente dall'esterno Jo si precipitò alla porta, incuriosita, e non appena ebbe visto la ragazza a terra ricoperta di graffi e sangue, si portò le mani davanti alla bocca per soffocare un urlo.

Quarantine with Michael Clifford // MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora