Chapter 21

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Michael fece un cenno a Luke non appena lo vide entrare in giardino.

Il biondo indossava solo un costume ed in mano teneva un asciugamano azzurro che, non appena raggiunte le sdraio, posò.

"Vieni a farti il bagno, biondino!" gli disse Michael, sorridendo "Io, Jo e Blake stavamo giocando a pallavolo!"

Luke sorrise, avvicinandosi al bordo della piscina "E chi sta vincendo?" chiese, sedendosi sul bordo ed osservando i tre ragazzi.

Michael, tenendo la palla sotto un braccio, alzò gli occhi al cielo "Chi vuoi che vinca? Sono loro due contro di me! Ma ora tu farai parte della mia squadra e vedrai come li battiamo!"

"Va bene, Mike" rispose il biondo, con un sorriso "Però sappi che non sono particolarmente bravo... Quando a scuola giocano a pallavolo io tengo i punti"

Il tinto si strinse nelle spalle, afferrando Luke per un polso e facendolo cadere in piscina.

"I miei capelli!" sbuffò il biondo, tentando di non bagnarseli "Ci ho messo mezz'ora oggi per farmi il ciuffo decente, non osare rovinarm-" venne interrotto da Michael che, ridendo, gli schizzò parecchia acqua addosso.

Con uno sbuffò Luke si passò la mano tra i capelli che, leggermente più lunghi rispetto ad inizio quarantena, avevano perso la forma che gli aveva dato con il gel "Ti odio, Michael Clifford. Fottiti."

"Sei bellissimo anche con i capelli bagnati, non lamentarti" gli rispose il tinto, spettinandoglieli "Anzi, finalmente ti vedremo al naturale! Magari sei riccio e noi non lo sappiamo!"

Il biondo si strinse nelle spalle "E pensi che vedendo i miei ricci la tua vita cambierà?"

"Quindi ammetti di essere riccio? Voglio vederli!" esclamò Jo, dall'altro lato della piscina.

"Basta perderci in chiacchiere, io voglio giocare!" disse invece Blake, con uno sbuffo.

Michael rise, lanciando la palla verso l'altro campo "Tanto vi battetemo!"

Jo, con una mossa veloce, prese la palla e la rilanciò verso l'altro campo, mentre Blake osservava la scena concentrato.

"MIA!" urlò Michael, buttandosi verso la palla e tentando di prenderla ma fallendo miseramente.

"Dovresti urlare mia se pensi che la prenderai, Michael" urlò Jo, ridendo "Quella palla poteva benissimo prenderla Luke, era più vicino di te!"

Il tinto emise uno sbuffo, alzando gli occhi al cielo "Non fare la stronza, anche tu sbagli!"

Blake, una volta recuperata la palla, la lanciò verso un punto vuoto del campo avversario ma, prima che la palla potesse toccare l'acqua, Luke la colpì cambiando le direttoria e spiengendola verso Michael.

Il tinto osservò confuso la palla per qualche secondo, prima di colpirla e lanciarla verso Blake.

Il moro, senza preoccuparsi troppo, colpì la palla e la lancio nell'altro campo, segnando un punto.

Dopo vari minuti di partita Michael sbuffò e, alzando gli occhi al cielo, si diresse verso il bordo della piscina "Blake e Jo fottetevi, io me ne vado!" esclamò, uscendo "Luke, vieni?" aggiunse.

Il biondo annuì, raggiungendolo "Che vuoi fare?"

"Andiamo ad asciugarci i capelli e poi ti sfido a qualche gioco da tavolo, ci stai?"

Luke annuì con un sorriso "va bene, in sala tra quindici minuti?"

"Andiamo in camera mia, così Blake e Jo non si autoinvitano" rispose il tinto, alzando gli occhi al cielo e salendo le scale.

***

"Ho detto di no, Jo! Non potete unirvi!" stava urlando Michael, all'interno della sua stanza.

"Eddai, ci annoiamo! Anche noi vogliamo fare qualcosa!" esclamò la ragazza in risposta.

"Ho detto di n-Oh ciao, Luke!"

Il biondo chiuse la porta alle proprie spalle, sorridendo "Perché non possono giocare con noi? Rendono solo il tutto più competitivo, dai!"

"Ma che palle, Jo vince sempre a tutti i giochi!" rispose Michael, prendendo un tabellone e poggiandolo sul letto.

"Ai videogame, non ai giochi normali!" esclamò la rossa, guardandolo male.

"Ma finiscila!" sbuffò il tinto, prendendo le carte e dividendole, per poi posizionarle sul tabellone "Luke, vuoi la pedina rossa o blu?"

"Blu, per favore"

Il biondo sorrise e si sedette di fronte a Michael.

"Blake, Jo? Vanno bene rosa e arancione?" chiese ancora il tinto, posizionando la pedina blu sulla partenza.

"L'arancione è perfetto" gli rispose la Jo, sedendosi di fianco a Luke "Ed a Blake il rosa va benissimo"

Il moro alzò gli occhi al cielo, prendendo la pedina rosa e posizionandola all'inizio "come si gioca, Mike?"

"Io dirò una parola che mi ricorda il disegno sulla mia carta e voi prenderete delle carte che vi ricordino la stessa parola... Poi le mettiamo in centro e dovete indovinare qual era la mia... Chi indovina fa punto"

Jo annuì e Luke osservò le carte che il tinto gli aveva appena passato "Ma qui ci sono disegnate cose senza senso..."

"Qualcosa ti verrà pur in mente, guardandole!" esclamò il tinto, osservando finendo di distribuire le carte ed osservando le proprie "Io dico Jo" aggiunse, poggiando una carta nascosta sul tavolo.

"Quindi devo prendere una carta che mi ricordi Jo?" chiese Luke, inarcando un sopracciglio e prendendo in mano una delle carte "Direi questa" aggiunse, poggiando la propria carta accanto a quella di Michael.

"Io ho questa che è perfetta!" esclamò invece Blake, mettendone una accanto a quella che Jo aveva appena posato.

"Bene, ora giriamole..." disse il tinto, mostrando tutte le carte.

Due di esse mostravano persone intente a mangiare, una riportava una ragazza con le trecce e l'ultima un gioco da tavolo.

"Michael, sai perché Marta cade dall'altalena?" chiese Jo, lanciando un'occhiata a Luke.

"No, perché?" chiese il tinto, alzando lo sguardo su di lei, confuso.

"Perché Marta non ha le braccia!" esclamò la ragazza, scoppiando a ridere da sola ma smettendo solo dopo qualche secondo "Non faceva ridere?"

"No, per niente" rispose Michael, inarcando un sopracciaglio.

"Mike, te ne faccio una io. Toc Toc" si inserì Luke, spostando lo sguardo da Jo al tinto.

"chi è...?"

"Di sicuro non Marta, lei non ha le braccia!" esclamò Jo, scoppiando nuovamente a ridere seguita da Luke, mentre Michael alzava gli occhi al cielo.

"Sono due casi persi, Michael. Due coglioni!" disse Blake, sbuffando ed alzandosi dal letto "Non gioco con questi rimbambiti, mi rifiuto" aggiunse alzando gli occhi al cielo ed uscendo dalla camera del tinto.

Quarantine with Michael Clifford // MukeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora