Yo-oh, all hands

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Su una delle più grandi e visitate isole dei Caraibi, ergeva la piccola cittadina di Tortuga, il luogo della lussuria e dei peccati mortali.

-Se il resto del mondo fosse come Tortuga, credimi, non ci sarebbe uomo che soffrirebbe per amore.- commentò Jack, mentre si avviavano alla taverna principale.

In quel momento, tra la folla di uomini ubriachi e donne con corsetti che stavano per scoppiare, una donzella bionda si avvicinò a Jack.

-Scarlet!- la riconobbe lui, ma lei, senza dirgli niente, gli diede un forte schiaffo.- Questo non me lo meritavo!-

Alice lo guardò male.- Chi era quella?-

-Tranquilla, stellina, risale a prima di te.-

Successivamente, si avviarono nel retro della locanda con un secchio d'acqua, dove insieme a un paio di maiali, giaceva addormentato un uomo grassottello dalla barbetta bianca.

Jack gli lanciò addosso l'acqua per svegliarlo.

Egli era il Mastro Gibbs, antico amico di Jack.

Non appena aprì gli occhi, riconobbe sia lui che Alice.- Alice! Jack! Quanto tempo!- esclamò sorridendo.- Sapete che svegliare un uomo che dorme porta male.-

-Per fortuna che so fare gli adeguati scongiuri: l'uomo che dormiva offre da bere all'uomo che lo ha svegliato e l'uomo che lo ha svegliato fa una proposta all'uomo che dormiva.- gli disse Jack.

L'altro annuì alzandosi.- Ci sto.- rispose, prima che Alice gli tirasse il resto dell'acqua.- Basta, sono sveglio!-

-Era per l'odore.- spiegò lei.

All'interno della taverna che puzzava di sudore e alcool, i quatto presero un tavolo e Will andò al bancone per prendere da bere.

Tra i marinai che si contendevano le donne, prendendosi a pugni, Alice rubò un cappello simile a quello di Jack che si mise sul capo prima di sedersi accanto ai due uomini.

-Allora, qual è la natura dell'impresa stavolta?- chiese Gibbs.

-Sono sulle tracce della Perla Nera: so come trovarla e come conquistarla.- rispose Jack.

-Ma sei impazzito? Barbossa non fa affari con gli scemi.-

-Sta tranquillo, ho trovato la giusta leva.- gli sussurrò il pirata, facendogli cenno con il capo verso Will.

-Il ragazzo?-

-E' il figlio di Sputafuoco Bill Turner, sangue del suo sangue.-

Allora Gibbs annuì, capendo già il suo piano.- Molto bene, sento che il vento è dalla nostra!-

Quando William tornò con i boccali di birra, i due alzarono i calici, con degli sguardi già vincenti.

-Dritti alla meta.-

-E conquista la preda!-

***

La mattina dopo, Gibbs riuscì a reclutare almeno una decina di mozzi per lavorare sulla nave.

Dato che erano stati presi a Tortuga, non avevano di certo tutti una bella faccia.

Jack prese ad analizzarli, notando che un vecchio uomo aveva sulla spalla un pappagallo.

-Lui è Cotton, signore.- gli disse Gibbs.

-Marinaio signor Cotton! E' disposto a dare la sua vita e il suo sudore in questa impresa?- gli chiese Jack, ma egli non rispose.

-E' muto, signore, al poveraccio hanno tagliato la lingua e non si sa come ha imparato al pappagallo a parlare.- spiegò il primo ufficiale.

-Pappagallo Cotton! Stessa domanda!-

-Vento alle vele.- rispose l'animale.

-Comunemente lo interpretiamo come un sì.-

-E quale sarà la nostra parte?- domandò una voce femminile alla fine della fila.

Alice sapeva benissimo di chi fosse: sotto al cappello, c'era una donna dai capelli neri e la pelle scura.- Anna Maria!-

Come risposta, la ragazza le diede uno schiaffo.

-Scommetto che non lo meritavi.- intervenne Will.

L'altra storse la bocca.- No, lo meritavo.-

-Mi hai rubato la barca, bastarda!-

-Era un prestito, con l'intenzione di ridartela.- replicò Alice, cercando in fretta una scusa prima di ricevere un altro schiaffo.- Quella.- le disse, indicando l'Interceptor.

Jack sgranò gli occhi.- Quella?!- Alice gli pestò un piede per fargli capire di stare al gioco.- O-ok, quella....-

Così, l'intera ciurma iniziò il viaggio verso l'Isla de Murte, affrontando mareggiate e tempeste per diversi giorni.

Quando il tempo si calmò, Alice e Will cucirono le vele per riparare ai danni.

-Perché la gente è tanto spaventata dalla ciurma della Perla Nera?- le chiese Will.

-Beh, vedi Will, è una lunga storia: Barbossa e i suoi corsari hanno scoperto l'Isla de Muerte senza sapere che il tesoro che vi era nascosto era stato maledetto dal pirata Cortez. Chiunque tocchi anche una sola moneta del tesoro è condannato ad una vita immortale. La maledizione della prima luna.- spiegò Alice, usando ago e filo.- Ogni notte, con i raggi della luna, Barbossa e la ciurma diventano nient'altro che scheletri: il vino non li disseta, il cibo non li riempie e di certo, non possono morire.-

-E' spaventoso.- commentò Will.- E anche Jack ne è stato vittima?-

-No, lui era l'unico a sapere dove si trovasse il tesoro e dirlo al suo primo ufficiale, a quei tempi, è stata una brutta mossa.-

-Il suo primo ufficiale?-

-Barbossa.-

-Aspetta, vuoi dirmi che Jack è il capitano della Perla Nera?-

-Esatto: Barbossa e il resto dei mozzi gli si ammutinò e lo lasciò a marcire su un'isola deserta insieme ad una pistola contenente un solo colpo.- continuò Alice, sedendosi davanti al timone con Jack. -Credimi, non serviva per cacciare, ma beh, dopo tre settimane che sei bloccato da solo su un'isola, quella pistola raggiunge un'area accattivante.- raccontò, facendo finta di puntarsi una pistola alla tempia.

-E dall'isola come sei scappato?-

Alice e Jack si guardarono sorridendo.- La notte del 28esimo giorno, quando ero ormai diventato pelle ed ossa e aveva finito quasi tutto il legname per il fuoco, dall'acqua appare questa bellissima sirena a bordo di una zattera.- rispose Jack, accarezzando dolcemente la coscia della ragazza.- Credetti fosse una stella.-

Alice si avvicinò col viso al suo.- Di nascosto rubai una delle scialuppe della Perla, attraccai in un porto e rubai la prima zattera che vidi per venire a salvarlo.- proseguì, baciandolo dolcemente.

Will abbassò lo sguardo timidamente e li lasciò da soli, dopotutto, era una bella storia.

The curse of Black Pearl (Rivisitata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora