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Mi sentivo sempre più debole, forse quella di non mangiare non era stata un'ottima idea, se volevo scappare da li come dovevo fare se non avevo forze? Decisi che avrei mangiato qualcosa la prossima volta che mi avesse portato il cibo. Salvatore non tardò ad arrivare, era stato fuori tutta la mattina ed era molto allegro, cosa stava progettando? Mi portò una bistecca con dell'insalata, proprio quello che mi serviva, ma ciò che attirò la mia attenzione fu il coltello sul vassoio, perchè non ci avevo pensato prima?! Dovevo riuscire a nascondere quel coltello e cercare di liberarmi non appena se ne fosse andato. Mentre mangiavo mi disse che era tutto pronto per la nostra partenza,                                                                                                                  -Partenza?- spalancai gli occhi, non potevo perdere altro tempo.                                                  -Si, domattina prenderemo un aereo che ci porterà a Parigi per una vacanza e poi torneremo a casa, in Sicilia. Ora riposa che non hai un bell'aspetto.

Merda!Dovevo sbrigarmi; non appena chiuse la porta presi il coltello che avevo nascosto sotto al cuscino e iniziai maldestramente a sfregarlo contro la corda che mi teneva legate le mani, non era un'impresa semplice ma dovevo assolutamente riuscirci, dovetti faticare un pò ma alla fine ci riuscii, ora dovevo pensare al passo successivo, come sarei scappata da li? Guardai fuori dalla finestra, campagna, non c'era nient'altro che campagna attorno. Frugai in tutti i cassetti e sportelli della stanza in cerca non so nemmeno io di cosa, trovai un carica batterie, era simile a quello del mio telefono, magari combaciava, ora non restava che trovare la mia borsa. Salvatore stese in casa tutto il pomeriggio e quindi rimasi bloccata in stanza, era arrivata l'ora della cena e questo voleva dire che lui sarebbe tornato in camera, misi il carica batterie in tasca, afferrai uno dei soprammobili sul comò e mi nascosi dietro la porta; non appena fece due passi nella stanza lo colpii in testa e cadde accasciato a terra, menomale, non pensavo di averlo colpito così forte ma ero felice del mio successo altrimenti mi sarei trovata in un mare di guai, corsi subito a cercare la borsa, facile ricerca  perchè era adagiata sul divano, presi il telefono e lo misi subito sotto carica, il carica batterie faceva contatto ma dava un pò di carica al mio telefono, lo accesi e chiamai Zeynep, cercai di spiegarle dove fossi ma non lo sapevo nemmeno io, mi suggerì di usare Google maps, "ma certo! che stupida!" pensai, la connessione non era la massimo, dovetti girare tutta la casa in cerca di una tacca in più ma non feci in tempo a vedere se la posizione era arrivata a Zeynep perchè arrivò Salvatore, mi strattonò e mi diede uno schiaffo che mi fece cadere a terra,il telefono mi volò dalle mani e non lo vidi più. Volarono calci e schiaffi come se non ci fosse un domani, serviva uno psichiatra a questo ragazzo e un buon medico per me. Stremata svenni, quando riaprii gli occhi ero in una camera di ospedale e sentivo qualcuno che parlava a bassa voce:     
 -Povera Sara, come l'ha potuta ridurre così, è un pazzo, un pazzo!                                                     -Shh, tranquilla Zeynep, ormai è tutto passato, si riprenderà presto, il dottore ha detto che è solamente debilitata e disidratata, gli ematomi scompariranno tra qualche giorno.

Erano Zeynep e chi? Chi stava parlando con lei? Era una voce maschile ma non riuscivo ad inquadrarla, qualcuno dei nostri amici? Un calore improvviso mi sfiorò la mano, schiarii la vista e la vidi, Azra, aveva il volto rigato dalle lacrime, povera donna, mi dispiaceva vederla così per colpa mia, chissà cosa le avrebbe detto Can se l'avesse vista in questa condizione, mossi la mano e lei stupita iniziò a chiamare:
  -Sara, Sara, tesoro, come stai? Chiamo il dottore? Non ti muovere, come stai? Non sai quanto sono, anzi siamo stati in pensiero.

Mi voltai e vidi Zeynep che mi rivolse un sorriso, mentre dalla sedia si alzò Can, esatto proprio lui, l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere era li e mi augurava una pronta guarigione. -Scusa, scusa, scusa, non dovevo lasciarti sola in questa situazione, sono stata una stupida.          -Smettila Zeynep, non potevamo sapere che sarebbe successa una cosa del genere.- dissi a fatica.                                                                                                                                                                                         -E invece dovevamo aspettarcelo, d'altronde ti ha già fatto del male una volta, chi ci assicurava che non lo avrebbe fatto di nuovo?                                                                                                                      -Lo so , ma ormai è passato.                                                                                                                    -Non proprio, quel pazzo è ancora in giro da qualche parte, quando siamo arrivati c'eri solo tu a terra svenuta, di lui non ci sono tracce.                                                                                                                      -Capisco...- il mio sguardo si rabbuiò, avevo solo voglia di dormire un altro pò, questa notizia non ci voleva proprio.                                                                                                                  -Dai riposa, noi siamo qui, puoi stare tranquilla.-Azra mi diede un bacio in fronte e io mi addormentai prima del passare di un attimo.

Se questo è amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora