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Quando aprii gli occhi era ancora notte fonda,la testa mi scoppiava e avevo pure fame,mi ero addormentata senza cenare e non mangiavo dal giorno prima,ma non avevo voglia di alzarmi per cucinare,così rimasi a letto anche se non riuscii a prendere sonno. Nella mia mente c'era solo un pensiero fisso:SALVATORE, cosa avrei detto  ai nostri amici quando ci avessero visti insieme? Ed Elif? L'aveva già lasciata? O avrebbe scoperto tutto quando ci saremmo incontrati? Con Salvatore c'era da aspettarsi di tutto e Can, oh Can, già immaginavo la sua reazione,cosa avrei dovuto fare? Non potevo mica segregarmi in casa per sempre,prima o poi ci avrebbero visti insieme,anche se volevo rimandare al più tardi possibile questo incontro. Avrei voluto avere una macchina del tempo per tornare all'istante in cui avevo conosciuto  Salvatore e cancellare quel giorno, ma purtroppo non ero in un film e tutto questo non poteva succedere. Tra un pensiero e l'altro si erano fatte le sei, non avevo proprio voglia di andare a scuola,fortunatamente era l'ultimo giorno prima delle vacanze di Natale,almeno per un po' non ero costretta ad uscire di casa e avrei evitato il più possibile i contatti con la gente, mandai un messaggio alle segretaria e le comunicai che non stavo bene,ci saremmo rivisti dopo le vacanze di Natale. Non ricordo quando mi addormentai ma stranamente riposati benissimo,tanto che mi svegliai verso le due perché qualcuno bussava alla mia porta. Era Azra, che piacere che provai quando vidi che era lei,non avevo proprio le forze di affrontare nuovamente Salvatore, la feci accomodare e notai subito la sua faccia preoccupata, poi guardai nella sua stessa direzione e vidi il disordine in cui avevo lasciato la cucina,me ne ero completamente dimenticata...
-Ehm..si,stavo facendo le pulizie, vieni accomodati qui sul divano,ti posso offrire qualcosa?
-No grazie,volevo solo sapere come stavi, non ci vediamo da un po'  e oggi non sei venuta nemmeno a scuola,è successo qualcosa?
"SI SI,CAVOLO! È TORNATO SALVATORE  E MI RICATTA UTILIZZANDO TUA FIGLIA,COSA CAVOLO DOVREI FARE? DIMMI COSA DEVO FARE!"
-No,non è successo niente,non mi sentivo bene stanotte e ho deciso di prendere un giorno di vacanza- dissi senza nemmeno guardarla negli occhi,ormai Azra mi conosceva bene,avrebbe capito tutto in un batter d'occhio.
-Sicura? Non ti vedo in forma,mi sembri pallida,hai la febbre?-mi chiese preoccupata.
-No no tranquilla,sono solo un po' stanca- dissi guardandomi le mani, avevo una voglia matta di confidarmi con lei,mi avrebbe sicuramente capita e non giudicata ma non potevo coinvolgerla in tutto questo
-Guarda Sara,non ti ho detto niente quando hai deciso di ritornare a vivere  qui da sola,diciamo che ho accettato la tua scelta,ma ora,noto dal tuo sguardo che c'è qualcosa che non va,è tornato per caso Salvatore? A me lo puoi dire...
Mi irrigidii, e lei lo notò-Ho ragione vero?Dai Sara dimmi che sta succedendo..
-No,non è tornato Salvatore, tranquilla,è solo stanchezza- maledette lacrime,si avvicinò e mi abbracciò e mi lasciai andare.
-Scusami- riuscii a dire.
-Per cosa?- mi chiede perplessa.
- Per aver lasciato la casa di punto in bianco e per tutto quello che potrei fare da ora in poi.
-Di cosa stai parlando?Cosa dovresti fare?-mi chiese preoccupata.
-Niente,niente , era per dire- mi affrettai a dire,ma Azra non era mica stupida,aveva capito che qualcosa non andava ma non insistette,aveva capito che non ero propensa a parlarne.
-Ti voglio bene-le sussurrai all'orecchio.
-Anche io,ricordati che per qualunque cosa io ci sono,non badare a Can,lui parla per la rabbia, se tu hai bisogno non esitare a contattarmi.
-Ok,grazie- la abbracciai forte e dopo aver ricambiato il mio abbraccio se ne andò.
Mi sentivo un po' meglio,era arrivato il momento di sistemare la cucina,almeno mi sarebbe servito per distrarmi.
Fare le pulizie con la musica a tutto volume di solito mi aiuta a non pensare ma ne avevo cose a cui pensare, quello che mi preoccupava di più era la reazione che avrebbero avuto tutti quanti quando mi avrebbero visto con quello che tutti pensavano fosse Simone,non riuscivo nemmeno a pensare a quel momento figuriamoci di viverlo,sarei passata per la poco di buono che ruba il fidanzato all'amica,già Can non mi sopportava,questa cosa avrebbe distrutto una volta per tutte la nostra relazione. Un messaggio mi distolse dai miei pensieri, era Zeynep,mi ricordava della festa che aveva organizzato per celebrare l'inizio delle vacanze natalizie e attendere il Natale tutti insieme,me ne ero completamente dimenticata,il mio entusiasmo di partecipare era uguale a zero,ma non potevo dirle di no,avevo rifiutato tanti suoi inviti,proprio a questo non potevo dire di no,ma andare alla festa significava uscire con Salvatore, lui non mi avrebbe mai mandata da sola,anzi,forse era proprio l'occasione che stava aspettando,alla festa sarebbero stati presenti tutti, ma proprio tutti e lui non si sarebbe lasciato sfuggire per niente al mondo questa opportunità. Mi veniva da piangere ma non potevo continuare in questo modo,dovevo essere forte,cercare di inventarmi qualcosa per contrastare Salvatore,magari all'ultimo minuto avrei inventato di stare male e avrei evitato di uscire, quale altra scusa avrei potuto inventare? Una credibile magari!
Come immaginavo arrivò anche la chiamata di Salvatore, prima pensai di non rispondere ma subito mi venne in mente Elif,se lo avessi fatto arrabbiare avrebbe potuto farle qualcosa,così risposi:
- Che c'è?- dissi senza convenevoli.
-Potresti rispondere garbatamente al tuo fidanzato- un senso di nausea  mi salì al suono di quella parola-non pretendo che mi chiami amore ma almeno un ciao- stese in silenzio  quindi dedussi che aspettasse che gli dicessi qualcosa.
-Ciao.
-Ecco,va meglio,ho chiamato per dirti che domani andremo alla festa di Zeynep,sono stato invitato anche io.
-Come fidanzato di Elif?-chiesi con un po' di speranza.
-Si-"evvai" pensai,non avrebbe potuto far niente in questo modo-ma non ci andrò con lei,sarai tu la mia accompagnatrice.
"Merda"
-Veramente non so se ci andrò, non sto tanto bene,non sono andata nemmeno a lavoro oggi-dissi sperando che se la sarebbe bevuta,ma niente.
-Non credo proprio,tu verrai con me,non ci sono scuse che tengano,ti passo a prendere alle 20,buona serata.
Non ebbi il tempo di obiettare perché staccò subito. La mia idea di fingermi malata non avrebbe funzionato,sarebbe venuto fino a casa a prendermi e sicuramente mi ci avrebbe trascinata a forza alla festa.
La vigilia arrivò come ogni anno,ma da un paio d'anni a questa parte,il Natale,che prima era la mia festa preferita,per le luci,l'albero, il presepe,la famiglia,era diventato solo un giorno in cui sentivo ancora di più  la mancanza dei miei. Quanto avrei dato per averli ancora accanto a me,soprattutto in questo momento.
La giornata sembrava non passasse mai,forse volevo ritardare il più possibile il momento della festa ma sapevo che prima o poi sarei dovuta andare,ero stata abbastanza fiacca per tutto il giorno,zero voglia di vivere,tra l'atmosfera del Natale che portava alla mia mente  quelli che ormai erano tristi ricordi e il fatto che non mangiavo da due giorni,ero piuttosto debole. Feci una doccia calda con la speranza che mi rialssasse un po', asciugai i capelli con delle onde,mi diedi una leggera truccata e indossai un semplice abito nero,colore del mio umore,pensai si abbinasse perfettamente al mio stato,indossai un paio di décolleté abbastanza comode e fui pronta. Se proprio dovevo uscire,almeno ero un po' sistemata,era da un po' che non mi sistemavo così. Salvatore fu super puntuale,addirittura in anticipo,aveva voglia di dar inizio al suo giochetto. Io avevo le palpitazioni e nonostante cercassi di fare dei respiri profondi,non riuscivo a calmarmi. Salii in macchina e salutai,lui aveva quel sorriso da ebete stampato in faccia,avevo una voglia matta di dargli un ceffone ma non potevo, il tragitto da casa mia al luogo della festa non era per fortuna lunghissimo,ma lo era abbastanza da lasciarmi alla sua mercé, pensai che non mi avrebbe mai portata alla festa,che fosse solo una scusa per scappare con me,ogni incrocio che incontravamo trattenevo il respiro per paura che svoltasse e cambiasse meta,ma fortunatamente non fu così. Arrivati a destinazione,sembrava che nessuno dei due volesse scendere dalla macchina,durante il tragitto non avevamo parlato ma ora una domanda mi stava tormentando così, prima di scendere dall'auto gliela posi:
- Cosa hai detto ad Elif?-mi guardò incuriosito ma non rispose.
-Cosa hai raccontato ad Elif? Sa di noi? Vi siete lasciati? Come mi devo comportare?- chiesi un po' agitata,con la tachicardia.
-Non sa niente, sa solo che ci saremmo visti qui- mi rispose con il suo solito tono tranquillo da sbruffone.
- Quindi mi stai dicendo che scoprirà tutto non appena arriverà? Qui davanti a tutti?- non ci potevo credere.
-Proprio così.
-Sei uno stronzo,che motivo c'è? Non potevi lasciarla in privato?
-No,il mio obiettivo è un altro,non mi interessa ciò che prova Elif.
-Quale sarebbe?
-Ancora non l'hai capito?-mi chiese alzando un sopracciglio.
-No,illuminami.- dissi stizzita.
-Voglio che Can ti odi-disse senza mezze parole.  Can? Che c'entrava ora Can?
-Perché? Che ti ha fatto?
-A me niente,ma non deve farlo neanche a te.
-A me? Ma se neanche ci parliamo più.
-Si,grazie a me! Lo vedo come ti guarda,so che ha interessi per te e non mi sbaglio su queste cose
-Per me? Stai scherzando e poi è pure fidanzato-dissi ritornando a sedermi con la schiena diritta per respirare meglio.
-Si fidanzato, come io lo ero con Elif,siamo tutti bravi a fingere. Comunque stasera non dovrai staccarti un attimo da me,capito?
Ero talmente concentrata a pensare alle parole che mi aveva detto che non lo avevo considerato, ma ci pensò lui a farmi tornare sulla Terra,con una mano mi afferrò il mento e mi fece voltare  a guardarlo e mi ripeté guardandomi dritta negli occhi se avessi capito o meno,feci cenno di si con il capo e mollò la presa. Era arrivato il momento di fare il nostro ingresso, tutta la tranquillità  che c'era fuori da quel locale lasciava solo presagire il caos che si sarebbe scatenato da li a qualche minuto.

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