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Erano passati pochi giorni da quando ero uscita dall'ospedale ed ero andata a casa di Azra ma mi erano bastati per poter capire come doveva sentirsi una principessa, non mi facevano mancare nulla, dal cibo prelibato alle lenzuola pulite ogni giorno, Azra addirittura aveva incaricato una cameriera di occuparsi solo di me, mi sentivo sorvegliata, in senso buono. Non avevo idea di come li avrei ripagati per tutto questo bene, mi sentivo in enorme debito, non vedevo l'ora che trovassero Salvatore per poter tornare alla mia vita "normale". Vennero a trovarmi i colleghi di lavoro e Zeynep veniva ogni giorno, la notizia si era diffusa velocemente, un giorno vennero a trovarmi anche tutti i nostri amici, riempimmo il salotto di Azra con le nostre risate e il chiacchierio. La maggior parte del giorno stavo in camera perchè Azra e suo marito andavano a lavoro e quando tornavano non volevo disturbarli, facevo finta di riposare o leggere, e questo mi dava tanto tempo per pensare. Can era venuto a trovarmi un paio di volte, anche se non nego che mi sarei aspettata più visite da parte sua, magari era impegnato con il lavoro e non era potuto venire, non potevo aspettarmi trattamenti speciali, mica mi aveva promesso qualcosa, erano flash mentali che mi ero fatta io. Il dottore, sotto richiesta di Azra, era venuto a trovarmi e mi aveva dato il permesso di fare delle passeggiate, l'importante era non fare sforzi, le costole erano quasi guarite e tra una settimana volendo potevo tornare a lavorare, ottima notizia pensai ma il mio sorriso si bloccò non appena guardai Azra, era diventata seria:                   
  -Non se ne parla proprio, non la mando in giro come se niente fosse, con il rischio che quel tipo ritorni all'attacco!?!                                                                                                           -Ma Azra, a scuola sarei in compagnia, e poi il tragitto lo possiamo fare insieme, abbiamo più o meno gli stessi orari!- cercai di essere più convincente possibile.                                                -No e no, sei in pericolo se esci da questa casa.                                                         -Lo so, ma non posso rimanere chiusa qui a vita, metti che non trovino mai Salvatore, cosa dovrei fare? Rimanere qui e dimenticarmi del mondo esterno?                                                  -Cara, Sara ha ragione- disse con voce calma Mehmet- non è in prigione, prima o poi dovrà tornare alla sua vita, non può stare chiusa qui per sempre, anche se a me non dispiace.- mi fece un sorriso accompagnato  da un occhiolino, almeno Mehmet mi appoggiava.                                  Azra mise un broncio che mi fece una tenerezza incredibile, mi alzai ancora un pò dolorante e la strinsi in un forte abbraccio, le sussurrai un  "Ti voglio bene" all'orecchio che stupì anche me nello stesso istante in cui lo pronunciai per la naturalezza con cui lo avevo detto, io che di solito sono fredda come il marmo in questo campo, e le dissi che avremmo trovato un compromesso, lei annuì e mi disse che lo faceva per me, non voleva che corressi alcun pericolo, la guardai negli occhi e la ringraziai dal profondo del mio cuore.

Andai a riposare un pò anche se non riuscii nel mio intento, un incubo disturbò il mio riposo: ero in un parco con tutti i ragazzi per un pic-nic, c'era una bella giornata di sole e ci stavamo divertendo molto, c'era cibo e musica in sottofondo generata da una radiolina portatile blu, si scherzava e si rideva spensierati, ad un tratto mi sentii chiamare, mi voltai ed era lui, Salvatore, mi aveva trovata, pensai di essere al sicuro dato che c'erano tutti i ragazzi con me, quindi non poteva farmi nulla ma, quando mi voltai erano spariti tutti, allora mi alzai  e iniziai a correre, non c'era anima viva in giro, continuavo a correre ma non mi spostavo di un passo mentre lui mi era sempre più vicino, guardai indietro per vedere dove fosse arrivato e me lo trovai davanti, ad un centimetro dal mio volto, iniziai a gridare, ero presa dal panico, mi afferrò per un braccio e col sorriso da stronzo mi disse:- Inutile che corri via da me, ti troverò  sempre!           -Vai via, lasciami in pace!- iniziai a gridare.                                                                                                                -Sara, Sara, svegliati!- disse dolcemente Can mentre mi accarezzava il volto, ma io non sentivo nulla, stavo ancora cercando di liberarmi dalla presa di Salvatore;                                                -Vai via, cercati qualcun'altra!                                        -Voglio solo te!
 Mi sentii tirare dal lato opposto, mi voltai e c'era Can che prendendomi la mano cercava di tirarmi verso di se, tirai un sospiro di sollievo, non ero più sola, "andiamo" mi diceva ma Salvatore non mollava la presa.                                                       -Sara, svegliati!- aprii gli occhi, ancora un pò spaventata, ero nella mia stanza e accanto a me c'era Can che mi teneva la mano, proprio come nel sogno, tirai un sospiro di sollievo, menomale era solo un incubo,                                                                                                                    -Stai bene?- mi chiese preoccupato                                         -Si grazie, solo un pò spaventata, ogni tanto capita di sognarlo                                                  -Salvatore?- feci cenno di si, e senza accorgemene una lacrima mi rigò il volto, inaspettatamente Can mi abbracciò, ero molto più fragile di quel che pensassi, non volevo passare per quella debole ma non riuscivo più a trattenere le mie emozioni, ero arrabbiata con me stessa, non volevo impietosire nessuno e soprattutto non volevo coinvolgere nessuno in questa storia anche se mi rendevo conto che per questo ormai era tardi. Tra le sue braccia mi sentivo protetta, una sensazione che non provavo da tanto tempo, troppo, ma non volevo affezionarmi a tutto questo, non volevo svegliarmi un giorno e trovarmi di nuovo sola; mi staccai dall'abbraccio, anche se malvolentieri, lo guardai e lo ringraziai, "per cosa?" mi chiese stupito,
-Per tutto questo, per l'affetto che mi state dimostrando, per tutte le attenzioni che mi state dando, per essermi vicini in questa situazione- mi bloccai, sentivo le lacrime pronte ad uscire, abbassai lo sguardo e lo volsi verso la finestra per non far capire nulla, scema io, Can mi spostò il viso verso di lui:   -Guardami- mi disse con la sua voce dolce e rilassante- qui sei al sicuro e puoi stare tutto il tempo che vuoi, per noi non è un problema e non devi pensare che lo sia, mia madre è felice di averti qui, ti vuole bene come ad una figlia e si preoccupa per te, tutti ci preoccupiamo per te ma non deci pensare di essere un peso per noi.                                                           Volevo abbracciarlo ma mi trattenni:-Lo so, ma io non voglio farvi preoccupare, mi dispiace darvi tutti questi pensieri, vorrei che tutto finisse il prima possibile, tornare a casa mia, alla normalità, ma non perchè qui non mi trovi bene, anzi, siete tutti fantastici...                                                                  - Ah si?grazie- mi disse con un sorriso malizioso, lo guardai e sorrisi anche io, aveva un sorriso mozzafiato, avrei potuto guardarlo per ore, ero innamorata di quel ragazzo e non volevo ammetterlo, stavo rimangiandomi tutte le parole che gli avevo detto nelle passate settimane, in effetti era davvero dolce e carino, peccato che era troppo per me, troppa fama, troppo successo, troppo fisico, non mi avrebbe mai presa in considerazione ma, anche essere solo amici mi sarebbe andato bene.                                                        -Dai facciamo due passi in giardino, non ti fa bene stare sempre chiusa in questa stanza, sei un pò cadaverica in volto- mi disse scherzando, accettai volentieri e andammo in giardino, da vero gentiluomo mi porse il suo braccio per non affaticarmi troppo, al momento non sentivo alcun dolore ma non glielo dissi, approfittai della sua gentilezza e lo presi a braccetto, alla fine non c'era niente di male; passeggiammo per una mezzoretta poi decisimo di reintrare perchè la stanchezza iniziava a farsi sentire, Azra ci aveva osservato dal terrazzino e aveva un sorrisetto che faceva capire che stava pensando a qualcosa.

Azra ci venne incontro, mi prese a braccetto e mi fece accomodare sul divano, Can invece ci salutò e andò via, la interpretai come una fuga, era talmente calmo fuori, tutta questa fretta da cosa era scaturita... -scappa, scappa- disse sottovoce Azra, sorridendo,                                            -Fa sempre così- disse rivolgendosi a me
    -Così come?- chiesi senza capir nulla,                                                                                                                          -Quando capisce che sto per dire qualcosa che a lui non conviene si trova qualche impegno improvviso e va via- mmm, allora avevo intuito bene- vedi cara, vi ho osservati dal terrazzino e sembravate proprio carini insieme, siete due ragazzi belli, alti, intelligenti, con un grande cuore..non vedo cosa possa impedirvi di stare insieme- "perchè sono rimasta in salotto e non sono scappata anche io in camera? che situazione imbarazzante" pensai, Azra non aveva peli sulla lingua, io invece sentivo che mi era tornato il colore sulle guance.                                                      -Vedi Azra, queste sono cose che non si programmano, devono accadere naturalmente, magari è fidanzato o ha qualcuna che le piace, che ne sappiamo.                                               -Ma che fidanzato e fidanzato, è single, lo conosco bene, quando è innamorato non tocca il pavimento, ora invece è il solito Can.                                                                                                                           -Hai visto? Quindi stai dicendo tu stessa che non è innamorato!                                           -Si ma che c'entra, non dico che l'amore deve scattare subito, ma magari conoscendovi meglio potrebbe scattare qualcosa tra di voi, io ne sarei felicissima.                                             -Ti ringrazio ma..
   -Ma cosa? Non ti piace Can?- mi chiese più preoccupata che incuriosita.                                            -No, cioè si, mi piace ma non voglio forzare le cose, abbiamo già iniziato male la nostra conoscenza e ora che abbiamo chiarito le cose non vorrei allontanarlo per queste stupidaggini..-abbassai lo sguardo vergognata, stavo parlando di queste cose con la madre di Can.                      
     -Stupidaggini eh, capisco- mi disse facendo finta di essere delusa.                                                      - Daiii, non mettere il broncio, se qualcosa deve accadere accadrà, ti dico solo che da parte mia un no non ci sarà, ok? e ora chiudiamo qui il discorso che mi sento abbastanza in imbarazzo.

Mi abbracciò sorridendo e sparì in cucina, tirai un sospiro di sollievo e andai a riposare in camera, ci mancava quest'altro pensiero. Dovevo risolvere innanzitutto il problema di Salvatore, cosa che non sarebbe stata facile, non si trovava da nessuna parte, dove poteva essersi nascosto? Poteva essere ovunque, anche se avevo la sensazione che fosse molto più vicino di quello che tutti pensassimo.

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