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Fino a qualche mese fa ero la donna più felice del Mondo, avevo una bella casa, due genitori fantastici, il lavoro dei miei sogni, ma tutte le belle cose hanno sempre una fine. Una sera d'estate arrivò una telefonata, una di quelle che non vorresti mai ricevere, una di quelle che appena rispondi ti maledici per averlo fatto, come se non rispondendo evitassi il problema...i miei genitori avevano avuto un brutto incidente stradale e avevano entrambi perso la vita, loro, le colonne portanti della mia vita erano crollate, ero rimasta senza il mio sostegno, senza il mio punto fisso, ero rimasta sola.

Il mondo mi crollò addosso, la mia famiglia, bella, unita, forte, si era sgretolata in un nano secondo ed io non potevo farci nulla. Mi ritrovai sola in una casa immensa, circondata dal silenzio e dai ricordi di una vita trascorsa tra quelle mura in compagnia delle persone che  amavo di più al mondo, ero straziata dal dolore, mi sentivo vuota, inutile, non avevo voglia di fare niente. Il primo mese lo passai completamente a casa, tra letto, divano e serie tv che mi facevano compagnia e mi tiravano un pò su il morale con qualche risata, osservare quei bellissimi paesaggi della Turchia mi distraeva la mente per qualche minuto, le mie amiche mi venivano a trovare e con la scusa mi portavano un pò di spesa ma non rimanevano molto, non mi andava di stare in compagnia e loro non insistevano, mi comprendevano, non sono il tipo che si sfoga e tira tutto fuori, ho avuto sempre questa pecca, tenermi tutto dentro e non confidarmi con nessuno. Lo riconosco, sono stata davvero odiosa in quel periodo e ringrazio le mie amiche che nonostante ciò non mi hanno mai lasciata da sola.

Era iniziato Settembre e con esso si avvicinava l'apertura della scuola, questo significava che dovevo ritornare ad uscire di casa se volevo mantenere un lavoro che mi desse da mangiare, sono un'insegnante di matematica al liceo, era il mio sogno da bambina e sono riuscita a realizzarlo, grazie al sostegno dei miei genitori che nei vari momenti di difficoltà durante gli anni universitari non mi hanno mai fatta mollare. Decisi così che era arrivato il momento di reagire, non potevo più piangermi addosso, la mia vita doveva andare avanti, per prima cosa ripulii casa da cima a fondo, mi liberai di tutti i vestiti dei miei e chiusi a chiave la porta della loro camera, chiudendo quella porta stavo simbolicamente chiudendo quel capitolo della mia vita per aprirne uno nuovo, sperando che sarebbe stato migliore dell'ultimo. Uscii per fare la spesa, andai dalla parrucchiera e cambiai taglio e colore, se dovevo voltare pagina dovevo farlo in tutto e per tutto. Contattai Alice, la mia migliore amica, e le dissi di vederci, di organizzare un'uscita, era finito il tempo dei musoni e delle serie tv a tutto spiano, lei incredula accettò e così la sera stessa ci ritrovammo sedute al tavolo dell'unico locale del paese a bere e parlare del più e del meno, finalmente stavo ritornando a vivere. Passai una bella serata, tranquilla e rilassante, mi mancava stare con lei, la sua spensieratezza e gioia di vivere mi rilassavano molto, ero fortunata ad avere un'amica come lei, ci conoscevamo dalla scuola materna e avevamo fatto tutte le scuole insieme e anche se durante gli anni dell'Università non ci eravamo viste spesso, eravamo rimaste in contatto e non ci eravamo mai allontanate. Quando tornai a casa trovai un messaggio su Messenger, era Salvatore, un ragazzo un pò più grande di me, un quattro anni circa, alto poco più di me, moro con gli occhi azzurri, mi aveva scritto che mi aveva notato al locale, non era stato difficile conoscere il mio nome dato che in paese ci conosciamo tutti e la tragedia che mi era successa era stata sulla bocca di tutti per un pò di giorni; mi chiedeva un appuntamento...non nego che per prima cosa mandai subito lo screen ad Alice per chiederle un consiglio ma soprattutto per condividere l'evento, si era veramente un evento per me, ero sola da un pò e non mi sarei mai aspettata che proprio lui mi avrebbe mai contattata, io sinceramente lo avevo notato da un pò ma lui non mi aveva mai degnato di uno sguardo, al supermercato ci beccavamo spesso ma lui non mi filava mai e ora si era fatto avanti, dovevo sicuramente ringraziare la parrucchiera, era sicuramente merito del nuovo look; ovviamente Alice mi disse di accettare subito e che sarei stata cretina a non farlo, a me non sembrava giusto nei confronti dei miei ma , pensandoci su, aveva ragione, quando mi sarebbe ricapitata una cosa del genere, il ragazzo che avevo adocchiato da un bel pò, finalmente mi aveva notato e poi non uscire con lui o non tornare alla normalità non li avrebbe riportati in vita, sicuramente sarebbero stati contenti per me, così non persi altro tempo e accettai l'invito.

L'uscita fu perfetta, sembrava che ci conoscessimo da una vita, il tempo era volato in sua compagnia, ci eravamo visti per un aperitivo ed eravamo arrivati alla chiusura del pub senza accorgercene. Non potevo credere a quello che mi stava succedendo, avevo deciso di reagire e all'improvviso tutto stava andando per il meglio, non potevo chiedere altro. E' inutile dire che da quel giorno le uscite con Salvatore continuarono e diventarono appuntamenti fissi, fino a quando decisimo di metterci insieme. Era dolce, premuroso, affettuoso, non mi faceva mancare niente, veniva spesso a casa mia e molte volte rimaneva anche a dormire, era un'ottima compagnia, mi faceva sentire meno la mancanza dei miei genitori anche se il loro pensiero non abbandonava mai la mia mente.

Peccato però che questa pace e tranquillità durarono solo il primo periodo della nostra storia, dopo iniziò il mio inferno sulla Terra.

Se questo è amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora