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Da quando avevo lasciato la casa di Azra ero sempre triste e con il morale a terra, stavo sempre a casa, non mi andava di uscire, Deniz veniva tutti i giorni e , quando era libera veniva a trovarmi Zeynep. Ora che avevo fatto quello che lui voleva, non sapevo cosa aspettarmi, quale sarebbe stata la sua prossima mossa? A quanto ne sapevo continuava a vedersi con Elif, ma non so a che livello fosse la loro relazione e non potevo fare neanche troppe domande, avrei destato curiosità. Ormai Elif non mi vedeva di buon occhio, lei, come Can giustamente, stavano dalla parte di Azra, anche se lei manteneva i contatti con me, forse a loro insaputa, e questo mi faceva un enorme piacere. Zeynep aveva provato a cavarmi qualche informazione durante le sue visite ma io, anche in maniera maldestra devo dire, ero riuscita a cambiare sempre discorso e a non rispondere alle sue domande, lei mi aggiornava su ciò che succedeva nel "mondo esterno", ma fortunatamente con i ragazzi non parlavano di me, Can aveva proibito che si pronunciasse il mio nome. L'aveva presa proprio male, neanche Zeynep, che lo conosceva da molto più tempo, capiva il motivo di questa sua reazione esagerata. Prima o poi gli sarebbe passato.

Da un paio di giorni mi sentivo osservata, mentre andavo a scuola avevo la sensazione che qualcuno mi seguisse, ma guardandomi intorno non avevo mai visto nessuno sospetto, magari avevo immaginato tutto, l'idea che Salvatore potesse fare qualcosa da un momento all'altro mi faceva stare sempre in guardia e questo mi portava a pensare e vedere cose che in realtà non accadevano. Il mio primo spavento lo ebbi qualche giorno prima di Natale, ero tornata a casa dopo l'ultima riunione a scuola prima delle vacanze, era un pò tardi, non c'era nessuno in giro, nel mio quartiere la gente si chiude in casa presto. Non appena entrai in casa e chiusi il portone, bussarono, trasalii per lo spavento, stare in casa da sola, al silenzio e con la tensione che mi trovavo addosso, fa salire la soglia di paura; non aspettavo nessuno e non si udivano rumori provenire da dietro la porta. Mentre rimuginavo se era il caso di aprire o meno, dall'altra parte della porta si decisero a parlare: -Sara lo so che sei li! - era Salvatore, era arrivato il momento di farsi vivo, cercai il telefono per chiamare la polizia, mentre lui continuò:-Dai aprimi, non ti faccio niente, lo giuro, voglio solo parlarti, non costringermi a usare le maniere forti, magari con Elif!-appena sentii pronunciare quel nome, staccai il telefono in faccia all'operatore del centralino della polizia che mi aveva appena risposto, -Voglio solo che troviamo un accordo, tu lo sai che ti amo, non ti farò più del male, lo prometto!                                                                                                                -Vattene via! Non ho intenzione di aprire la porta, mi devi lasciare in pace, l'hai capito?                 
   -Si, ma prima parliamo.                                                                                                                 -Non abbiamo niente di cui parlare- nel frattempo scrissi a Deniz, chiedendogli di venire- adesso vai via prima che arrivi qualcuno e ti veda.                                                         -Chi dovrebbe venire?Deniz? O meglio Can! Ma  a quanto so i vostri rapporti non sono quelli di prima, quanto sono dispiaciuto per questa cosa!                                                                                                               -Smettila!Lasciami in pace....

Dopo qualche minuto di silenzio si convinse e ne andò dicendomi solo che ci saremmo rivisti presto, non ebbi nemmeno il tempo di togliermi le scarpe che bussarono alla porta, il mio cuore mi chiedeva pietà, -Sara apri, sono io!                                                                                                                         Deniz! Avevo dimenticato di avergli chiesto di venire, era stato velocissimo, può essere che aveva incontrato Salvatore mentre andava via? In cuor mio speravo di no. Deniz non lo nominò nemmeno mezza volta, rimase tutta la notte con me ma andò via prima che mi svegliassi per andare a scuola, ogni tanto aveva degli atteggiamenti strani, sembrava quasi assente ma non gli davo importanza perchè non volevo essere pesante, ci frequentavamo da poco e dovevo ancora conoscerlo meglio.

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