Ritorno

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Miku's pov
Sono passati quattro anni Sarada e Boruto sono cresciuti (io no purtroppo non sono cresciuta di un centimetro però ormai ci sono abituata) sia fisicamente che in fatto di potenza. Boruto è cresciuto tantissimo è diventato più alto di me ma di faccia non è cambiato affatto, crescendo si è responsabilizzato ed è una cosa che apprezzo molto, non è più il bambino di quattro anni fa che si lamentava per ogni cosa. Sarada è diventata una bella ragazza, si è fatta crescere i capelli sotto le spalle e di altezza è un po' meno alta di Boruto. Devo ammettere che durante questo viaggio non avrebbero raggiunto il livello attuale senza la loro forza di volontà che non li ha mai abbandonati. Siamo tornati.

"Prima che andiate a salutare tutti vorrei che veniste a fare rapporto all'Hokage dopo di che potrete fare una sorpresa a tutti con il vostro ritorno"

Boruto e Sarada: "Ok " e si misero i cappucci del mantello per non farsi riconoscere in giro

Busso alla porta dell'ufficio dell'Hokage ed entriamo. I ragazzi si tolgono il cappuccio sorridendo.

Naruto: "Bentornati" disse alzandosi e andando verso il figlio che era diventato alto quanto lui

Sarada: "Settimo, posso sapere se mio padre è al villaggio?"

Naruto: "Si, dovrebbe essere in giro"

Sarada: "Grazie, Miku io vado a salutare i miei"

"Si"

Sarada's pov
Corro verso casa mia, sono anni che non ci torno. Mi scendono le lacrime dagli occhi per quanto sono felice. Entro in casa.

"Sono tornata!"

Improvvisamente la mamma viene verso di me mi inquadra e mi abbraccia. Scoppiamo a piangere. Arriva pure papà, e...e un bambino?

Sakura: "Lui è il tuo fratellino, Shinji Uchiha"

Mi si illuminarono gli occhi e rimasi per qualche secondo stupita. Portava gli occhi verdi della mamma e i capelli erano identici a quelli di papà.

Sakura: "Vieni Shinji, lei è tua sorella maggiore Sarada"

Shinji: "Sorellona" e mi abbracciò

Boruto's pov
Sarada era corsa via, non vedeva proprio l'ora di tornare a casa io sono ancora nell'ufficio di mio padre.

Miku: "Vai Boruto, vai a salutare tua sorella e tua madre"

Naruto: "A casa troverai una grande sorpresa"

Vado a casa, per strada incontro l'Ino-Shika-Cho, sono tutti chunin e Shikadai è addirittura jonin,  ma nessuno è cambiato più di tanto. Entro in casa.

"Sono torna.."

Non faccio in tempo a finire la frase che una ragazza con gli occhi celesti e i capelli neri mi salta letteralmente addosso.

Hima: "Fratellone sei tornato"

Dietro di lei c'è la mamma che dopo un momento di esitazione mi abbraccia.

Hima: "Fratellone guarda, sono diventata un genin" dice mostrandomi il coprifronte

"Wow Hima che brava" dico poggiandole una mano sulla testa

Hima: "Andiamo ad allenarci? Così ti faccio vedere cosa ho imparato"

Hinata: "Hima lascialo in pace è appena tornato lascialo riposare"

Hima si intristisce.

"Non importa mamma, andiamo Hima!?"

Hima: "Si" riprende la sua allegria

Usciamo di casa e ci dirigiamo al campo di addestramento e Hima mi mostra tutto ciò che sa, ha persino imparato ad usare bene il Byakugan.

Sarada: "Boruto!"

"Sarada? Tu non eri a casa?"

Sarada: "Ma quella è Hima?"

Hima: "Sarada-chan bentornata"

Sarada: "Come sei cresciuta e sei anche un genin..."

Hima: "Se sei stata a casa allora hai conosciuto Shinji"

"Chi??" Chiesi

Sarada: "Sono tornata a casa e ho scoperto di avere un fratellino"

Sorrisi guardando Himawari.

Hima: "Io vado ho altro da fare ciao fratellone ciao Sarada-chan"

Mi ritrovai a stare solo con Sarada, ci sedemmo su una panchina, era calato un imbarazzante silenzio. Noi, che avevamo passato una vita insieme, in quel momento non riuscivamo ad accennare parola.

"Sarada, cosa succederà ora?" Dissi volgendo lo sguardo al cielo

Sarada: "Cosa intendi?"

"Insomma...." mi fermai

Sarada improvvisamente mi abbraccia stringendomi al suo petto.

Sarada: "Boruto, promettimi che comunque andranno le cose non mi lascerai"

Iniziò a piangere.

"Non ti lascerò mai, perché io ti..." non finii neanche la frase che vidi il suo volto avvicinarsi al mio. Le sue labbra erano morbide e calde il calore del suo corpo mi dava la sensazione di essere protetto.

Erano passati solo quattro anni e qualcosa si era mosso all'interno del circuito denominato vita, le persone nascono, vivono insieme alle persone care, piangono, ridono, si innamorano, creano legami che alla fine in un modo o nell'altro sono destinati a sciogliersi.

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Intanto nel covo dell'organizzazione Osore...

???: "E giunto il momento di riprenderci ciò che è nostro, ciò per cui viviamo è vendicare Kaguya"

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Quello fu uno dei pochi giorni felici che ci rimaneva da vivere. La quiete prima di una catastrofe....

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