Chi si accontenta gode

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A: "È molto ironico non trovi?"

B: "Cosa?"

A: "Che l'uomo viva per ricercare la felicità. E anche se ottenuta, se ne vada velocemente, quasi come se non ci fosse mai stata"

A: "E sai cos'è ancora più ironico? Che la felicità non è altro che serotonina prodotta dal tuo cervello per comunicarti che sei stato bravo e che hai soddisfatto con successo i tuoi bisogni biologici"

B: "Perché dici così?"

A: "Io penso che ogni essere vivente sia programmato per cercare la felicità. Infatti, ogni creatura tenta sempre di fare ciò che la fa stare bene, in modo da essere più felice"

A: "Ma gli esseri umani non sono in grado di essere felici a lungo. Siamo progettati per cercare la felicità, ma non per conservarla"

B: "Cosa intendi?"

A: "Ti spiego"

A: "A mio avviso l'uomo non è in grado di accontentarsi di ciò che ha, e questa è la sua condanna"

A: "Ti faccio un esempio concreto: Mike Tyson"

A: "È considerato il miglior pugile di pesi massimi della storia. Ha vinto innumerevoli scontri che gli hanno portato gloria, fama e denaro"

A: "Mike avrebbe potuto accontentarsi così non trovi? Aveva tutto ciò che una persona possa desiderare, compresa una famiglia"

A: "Eppure Mike, non si è accontentato. E sai perché? Perché non è nella natura umana. Così Mike sperperò i suoi 300 milioni in donne e vizi fino a dichiarare bancarotta.

A: "Questo perché la felicità è effimera per un essere umano. Quando la raggiungi, comincia a non bastarti, e ne vuoi altra, quasi come fosse droga"

B: "È proprio vero che chi si accontenta gode"

A: "si, però bisogna dire che l'incapacità di accontentarsi di ciò che si ha, tipica dell'uomo, non è sempre stata un male"

B: "E perché mai?"

A: "Perché è questo che ci ha fatto evolvere e ci ha portato fino a qui"

A: "Pensa se i nostri antenati, i cavernicoli, si fossero accontentati di quella caverna fredda e di quel fuoco che bastava appena a scaldarli"

B: "Non si sarebbero messi in gioco per costruire case, o ideare sistemi di riscaldamento più efficienti.
Non avremmo il mondo che abbiamo ora"

A: "Esattamente, però si deve tenere conto di un altro fattore ancora"

B: "Quale?"

A: "Se il mondo sta andando in rovina per colpa dell'inquinamento, la causa rimane l'incapacità di accontentarsi"

B: "Perché?"

A: "Perché l'incapacità di accontentarsi porta al progresso, e il progresso porta all'inquinamento"

A: "Se ci fossimo accontentati prima della scoperta del petrolio e della plastica: ora saremmo a questo punto?"

A: "Non siamo in grado di accontentarci.
È una caratteristica che l'uomo si porta dietro da millenni. Sia che la vediamo come benedizione o maledizione, non c'è molto che si possa fare per cambiare le cose.
Ma a mio avviso, se continueremo a non accontentarci e a spingere verso un progresso sostenibile, sono sicuro che arriverà un giorno in cui il mondo sarà diverso. Migliore"

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