Capitolo 10-🌱Crollo🌱

120 17 1
                                    


"Non sei tanto scarsa, lo ammetto... adesso potresti levarti di dosso?"
"Uh sì scusa." La castana fece per alzarsi, ma il biondo invertì nuovamente le posizioni, stavolta stando ben attento a bloccare sia braccia che gambe con una presa ferrea, mentre con l'altra mano le coprì gli occhi. "Hey! Non puoi farlo!" Esclamó lei mentre strattonava gambe e braccia cercando di liberarsi. "Oh oh, eccome se posso! Preparati, saranno trenta giorni d'inferno!" Esclamò lui con un ghigno.

Prima che potesse accorgersene, uno zaino lo colpì in pieno viso. "Cos..."
"NON TI PERMETTERÒ DI DEFLORARE LA MIA MIGLIORE AMICA, MANIACO BASTARDO!" Esclamò la corvina dandogli un altro colpo di zaino. "D-deflorare?? Si può sapere di che cazzo stai parlando?? E SMETTILA DI COLPIRMI CON QUEL MINCHIA DI ZAINO!" La castana scoppiò a ridere, ancora con gli occhi coperti. "Kiyomi ci stavamo solo allenando! Stai calma! Ahahahahah" Kiyomi rimase in silenzio per qualche secondo. "A-allenando? Quindi non stava cercando di violentarti o robe simili?"
"Certo che no cogliona! Per chi cazzo mi hai preso??" Esclamò Bakugo levandosi da sopra la ragazza che si rialzò a sua volta. Akira sbuffò, lasciando andare la testa all'indietro. "Ahhh adesso mi tocca fare la schiava per un mese..."

"Fare la schiava per un mese? Sembra la proposta che farebbe un pedofilo ad una bambina." Disse Kiyomi sospettosa, puntando lo sguardo sul ragazzo. "Perché diavolo mi prendete per un pervertito? Siete voi che pensate sempre male!" Esclamò mettendosi a braccia conserte. Le ragazze lo guardarono poco convinte, poi la corvina si avvicinò alla castana. "Pensi che gli piaccia il sadomaso?" Chiese poi a bassa voce ma in modo che il biondo potesse sentire. "COSA?? SMETTETELA DI DIRE STRONZATE!" Akira si mise a ridere sotto lo sguardo dei due ragazzi. "Si sta facendo tardi" disse poi "dovrei tornare a casa."
"Ti accompagno." Dissero i due ragazzi insieme, per poi guardarsi male.  "L'ho detto prima io, non rompere il cazzo." Disse lui con espressione minacciosa. "E perché dovresti accompagnarla tu?"
"Perché sì!"
"Non è una risposta!"
"È la mia risposta!"
"Non me ne frega niente!"
"Ragazzi, potete accompagnarmi insieme, non litigate!" Disse la castana dividendo i due.

Kiyomi e Bakugo passarono tutto il tempo lungo il tragitto a guardarsi male e a fare gestacci di tutti i tipi, sotto lo sguardo divertito della castana.
"A domani!" Disse la ragazza entrando in casa. Il biondo e la corvina la salutarono con un cenno della mano poi rimasero soli. Cominciarono a camminare verso le proprie case, e visto che si trovavano vicine, furono costretti a fare un tratto di strada insieme.
"Si può sapere perché cazzo mi cammini così lontano? Non ho mica la peste!"
"No è che non vorrei che tentassi di violentare anche me, quindi sto a distanza di sicurezza."
"PER L'ULTIMA. CAZZO. DI VOLTA. CI STAVAMO ALLENANDO E BASTA!"
"Sì certo, dicono tutti così."
"E poi perché mai dovrei tentare di violentarti? Penso che nemmeno una lesbica ti vorrebbe." Rispose lui con un ghigno.
"Mh, pensala come vuoi." Rispose lei diventando seria.
"Tsk... bipolare del cazzo." Pensò Bakugo.
"Senti." Disse lei all'improvviso.
"Che vuoi?" Rispose il biondo, scorbutico.
"Quando ci sei tu Akira è molto più allegra di quando è con me. L'hai vista prima, no? Come si è messa a ridere? Non rideva così da quando... beh lo sai." Bakugo rimase in silenzio. "Credo che tu le piaccia, nonostante il carattere di merda e il tuo bullizzare persone a caso."
"Punto primo: cosa vuoi che ti dica? Punto secondo: certo che le piaccio, sono perfetto. Punto terzo: io non bullizzo nessuno, riconosco le persone che mi sono inferiori e le tratto come tali." La corvina si lasciò scappare un risolino. "Potresti anche essere simpatico...comunque con questo voglio solo dirti..." cominciò Kiyomi, facendo girare il ragazzo. "...che se provi a ferirla o a farla soffrire in qualche modo ti spacco la faccia."
"Mi dispiace, ma non ci sarà niente da spaccare visto che tra di noi non c'è niente. Ti saluto."
"Lo vedremo..." Poi le loro strade si separarono.

Bakugo rientrò in casa silenziosamente, stando ben attento a non farsi notare dalla madre, salì in camera sua, prese il necessario e si chiuse in bagno.
"Credo che tu le piaccia..."
Piacerle? Ma non prendetemi per il culo..." Pensò il ragazzo mentre l'acqua scorreva sul suo corpo. Alla corvina aveva risposto in quel modo ma in realtà non ci credeva. Non poteva crederci. Lui piacere a qualcuno? Impossibile. Non che gli importasse qualcosa ovviamente. Lui non aveva bisogno di nessuno, voleva solo diventare l'eroe numero uno, nient'altro. "La lunatica si sarà di sicuro fatta suggestionare. Tsk, ma per favore, come se mi importasse qualcosa dei suoi sentimenti." Si disse mentre usciva dalla doccia.
Entrò nella stanza e fece per levarsi l'asciugamano quando si accorse che qualcosa non andava. Si girò lentamente verso il letto sulla quale era seduta la ragazza dai capelli castani  e un'espressione abbastanza imbarazzata.
"MA CHE CAZZO CI FAI TU QUI???" Urlò lui coprendosi alla meno peggio con l'asciugamano.
"I-io-tu... h-hai dimenticato la felpa al p-parco, me ne sono accorta dopo, q-quindi ho pensato di riportartela! Tieni!" Disse balbettando, rossa come un pomodoro, porgendogli la felpa. Lui, altrettanto rosso, gliela strappó di mano, poi prese un respiro profondo. "Potresti...girarti?" Chiese trattenendosi dall'urlare. "SÌ!" Esclamó la castana con gli occhi chiusi girandosi di scatto.
Il biondo si asciugò come poté e si infilò dei boxer.
"Puoi girarti se vuoi." Si asciugò i capelli con un'altra asciugamano che buttò sul letto. "Chi ti ha fatto entrare?" Chiese.
"T-tuo padre." Rispose le squadrandolo dalla testa ai piedi. "Per fortuna credo che mia madre sia uscita, non- h-hey! Si può sapere che cosa guardi??"
"N-NIENTE! Me ne vado eh? Ci si vede!" Detto ciò la ragazza uscì dalla stanza e se ne andò via di corsa.
"Che scema..." disse lui con un sorrisino.

'Perché sorridi al pensiero che possa averti visto nudo? Perché sei così imbarazzato? Non è che...'
"NO! Mi sto solo facendo influenzare da quello che ha detto quella pazza!" Esclamò il biondo zittendo la propria coscienza.
"Katsuki stai parlando di nuovo da solo?" Disse la madre del ragazzo aprendo la porta. "NON ROMPERE IL CAZZO, VECCHIA!"

Era ormai buio quando Akira aprì la porta della propria casa. Stranamente tutte le luci erano spente e c'era un silenzio tombale.

Andò in salotto, e quando accese la luce per poco non le venne un colpo. Suo padre era seduto fieramente  su uno dei divani di fronte a lei. Lei non parlò, si limitò a fissarlo, apatica. "Bentornata Akira, siediti prego."
Disse con calma l'uomo dagli occhi di ghiaccio.
"Sto bene qui." Rispose lei freddamente.
"Hikaru mi ha detto che frequenti un ragazzo." Proseguì lui con finta curiosità.
"È solo un amico." La ragazza strinse i pugni. Aveva paura di dove volesse andare a parare.
"Amico o no penso che sia pericoloso per te e-"
"Per favore, no." Sussurrò Akira, quasi implorando. "Non pure lui."
"È per il tuo bene, Akira. Quante volte te l'ho detto che non puoi permetterti questo genere di cose? Il tuo quirk è potente quanto instabile. Vuoi che succeda come con tua madre? Ti proibisco di parlare con lui."
"TI ODIO!" Sbottò lei all'improvviso. "PERCHÉ DICI COSÌ? PERCHÉ SEMBRA CHE NIENTE TI TOCCHI? NON TI INTERESSA NIENTE DI QUELLO CHE SENTO IO?" Continuò a urlare con le lacrime agli occhi. Il padre si avvicinò alla ragazza.

Le diede uno schiaffo forte abbastanza da farla cadere a terra. "Qualsiasi cosa mi legasse affettivamente a te è morto quella notte con tua madre." Pronunciò lentamente quelle parole, con freddezza. Lei si rialzò in fretta e si diresse in camera con silenziosa calma. Chiuse la porta dietro di sè a chiave, poi aprì il cassetto del comodino e ne tirò fuori un piccolo contenitore di cartone. 'Xanax...'  Svuotò la confezione e mandò giù tutte le pillole che conteneva. Prese un'altra confezione. Senza leggerne il titolo ingoiò anche quelle. Le lacrime cominciarono a sgorgare sulle sue guance mentre poteva sentire le forze che venivano a mancarle. 'Non sono ancora abbastanza...'

Spazio Autrice
Eeed eccomi qua che rispunto con un altro capitolo a caso dopo un botto di tempo che di sicuro nessuno leggerà perché questa storia non piace a nessuno.

*mangia gelato in lacrime dentro un armadio*

no ok, la quarantena mi sta facendo male.
Per ora sono di questo mood un po' suicidio quindi votate la storia per impedirmi di tagliarmi le vene, thanks.
Al prossimo capitolo giovincelli.

~pepper🌶🔥

You Are My Hero ||My Hero Academia||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora